Le donne kurde della città di Silvan, in provincia di Diyarbakir, hanno costituito unità auto-organizzate per combattere nelle strade contro la polizia turca che minaccia esecuzioni sommarie, cerca di occupare i quartieri e mette i cecchini sui tetti delle case. Anche le anziane partecipano come possono alla resistenza, tutti scavano fossati per trincerarsi. “Siamo scese in strada per fermare la polizia dal compiere esecuzioni e impedire che venga sparso altro sangue”, hanno detto
della Rete Kurdistan Italia
Da diversi giorni la popolazione di Silvan in provincia di Diyarbakir in Turchia si sta difendendo contro la polizia con le donne che costituiscono unità di autodifesa per combattere per le strade.
Per alcuni giorni i residenti dei quartieri del distretto di Silvan della provincia a maggioranza curda di Diyarbakir stanno resistendo ai tentativi della polizia di occupare i quartieri. Gli scontri sono durati finché la polizia ha evacuato i piani superiori di un certo numero di abitazioni in via Çelikler e ha posizionato cecchini sui tetti delle case. Un giovane è rimasto gravemente ferito negli scontri e i negozianti del posto hanno abbassato le saracinesche in segno di protesta.
In città le donne hanno costituito le loro unità di autodifesa. La vista delle tende appese per bloccare la vista dei cecchini in città ricorda i giorni di guerra nella città curda di Kobanê, nel Rojava, dove espedienti simili erano stati utilizzati.
Le donne anziane del quartiere hanno sostenuto la resistenza, sia portando cibo e cantando canzoni con i giovani appostati ad ogni angolo o camminando per le strade con i bastoni tra le mani. Residenti di tutte le età si sono uniti per scavare fossati in diversi quartieri.
“Nonostante tutti questi attacchi contro di noi, stiamo ancora dicendo pace”, afferma una donna unitasi alla resistenza nel quartiere Tekel. “Siamo scese in strada per fermare la polizia dal compiere esecuzioni e impedire che venga sparso altro sangue”.
“La polizia ci ha rivolto un gesto come per dire,”Vi tagliamo la testa”, ha affermato un’altra donna.”Se questi giovani non stessero agli angoli delle strade, la polizia non ci consentirebbe di sederci fuori di casa. Ci ucciderrbbero tutte. Non importa in quanti verranno per ucciderci, noi continueremo a dire pace”.
Fonte Rete Kurdistan Italia
maomao comune dice
NUovi arresti
Questa volta le operazioni di genocidio politico in corso dell’AKP hanno preso di mira i co-sindaci delle municipalità controllate dall’AKP a Diyarbakir.
Un certo numero di persone inclusi i co-sindaci delle municipalità di Sur e Silvan sono stati arrestati nelle operazioni di perquisizione delle abitazioni nel distretto di Sur e Silvan.dove almeno due persone sono state assassinate dalle forze di sicurezza che ieri hanno circondato e attaccato i tre distretti.
La deputata di Amed di HDP,Sibel Yiğitalp che si trova a Silvan,ha affermato che molte persone incluso il co-sindaco di Silvan Yüksel Bodakçı sono state poste in detenzione nella vasta operazione,aggiungendo che tuttavia non conoscono il numero esatto degli arresti.
Secondo un rapporto iniziale,i due co-sindaci della municipalità di Sur,Seyid Narin e Fatma Şık Barut,il co-presidente del DBP del distretto di Sur Ali Rıza Çiçek e l’esponente dell’assemblea del DBP Güneş Ölmez sono stati posti in detenzione questa mattina presto durante le perquisizioni simultanee nel quartiere di Sur .
Gli arresti sono stati effettuati secondo quanto riferito in relazione alle dichiarazioni di autogoverno.
Jinha