di Monica Di Sisto*
Il 18 aprile tutti in piazza, a caccia di fantasmi. A Roma alle 11 in piazza del Pantheon, e in piazza SS. Apostoli dalle 16. A Milano in Piazza Duomo, in Piazza Dante a Napoli, alla Stazione Leopolda e al Ponte Santa Trinità a Firenze, e poi a Reggio Emilia, Modena, Bari, Cosenza e in oltre trenta città italiane grandi e piccole dove la Campagna Stop T-tip ci invita tutte e tutti a smascherare il Trattato transatlantico di liberalizzazione del commercio e degli investimenti tra Europa e stati Uniti, che ha l’obiettivo, però, non tanto di farci commerciare di più oltreoceano, quanto di azzerare tutte quelle regole e quei diritti a protezione di cittadini e consumatori. Il tutto costi quel che costi, considerato che, stando ai calcoli dell’Università Tufts del Massachusetts questo porterebbe ad altri 600mila lavoratori a spasso nella sola Europa entro il primo anno d’entrata in vigore del trattato.
Sono più di seicento in tutto il mondo, trenta solo in Italia, le iniziative e le mobilitazioni che coinvolgeranno migliaia tra organizzazioni della società civile, sindacati, associazioni di consumatori, ambientaliste, organizzazioni non governative, religiose per dire No al Trattato Transatlantico tra Stati Uniti e Unione europea a pochi giorni dal nuovo ciclo di trattative tra Commissione europea e Governo Usa, che si terrà a New York nella settimana dal 20 al 24 aprile. Sessantasei iniziative si terranno negli Usa, ma sono molti altri i Paesi coinvolti tra cui Giappone, Filippine, Ecuador e Messico, dove il coordinamento internazionale dei sindacati dei servizi Psi tiene la sua Conferenza interamericana e porterà in Piazza della Rivoluzione a Mexico City tutti i suoi sostenitori.
Il 18 Aprile è uno degli appuntamenti importanti di una mobilitazione grazie alla quale si è cominciata a creare una crepa nel muro di omertà e di segretezza che nascondeva agli occhi dei più la natura e gli obiettivi del T-tip. Senza le mobilitazioni delle campagne e dei cittadini, non ci sarebbe stato nessun processo di progressiva pubblicazione di documenti e di posizioni della Commissione Europea, un percorso ancora ampiamente insufficiente e ancora inquinato da vere e proprie operazioni di marketing politico.
La realtà del T-tip è, infatti, quella raccontata da molti parlamentari europei, ultimo dei quali lo spagnolo Ernest Urtasun, che nella sua recente intervista al quotidiano El Diario ha denunciato di essere stato perquisito personalmente prima e dopo il suo ingresso nella sala di lettura dei documenti negoziali del T-tip allestita all’interno del Parlamento europeo, per impedirgli di prendere su un taccuino anche solo appunti personali sul testo.
Che cosa puoi fare tu?
1 – Unisciti a una delle decine di iniziative organizzate in Italia
trovi un elenco aggiornato su http://stop-ttip-italia.net/iniziative-18-04-2015/
2 – Aderisci e diffondi la petizione contro il TTIP, che ha già raccolto quasi un milione e settecentomila firme in tutta Europa
3 – Invia tweet alle persone che conosci inserendo l’indirizzo della raccolta firme https://stop-ttip.org/firma/ l’hashtag #18ADoA e l’account @StopTTIP_Italia
4 – Partecipa anche tu all’iniziativa Uno scatto Stop T-tip
http://stop-ttip-italia.net/uno-scatto-stop-ttip/
5 – Condividi sui tuoi social network la pagina della campagna Stop TTIP dedicata alla mobilitazione globale del 18 Aprile http://stop-ttip-italia.net/18-aprile-2015-giornata-mondiale-di-mobilitazione/
6 – Aggiungi il tuo “Mi piace” e diffondi il profilo facebook della Campagna
https://www.facebook.com/StopTTIPItalia
7 – Invia un’email ai Parlamentari italiani che siedono alla Commissione Commercio Internazionale del Parlamento Europeo chiedendo loro una posizione forte e chiara di opposizione al T-tip.
Sul sito della campagna, alla pagina http://stop-ttip-italia.net/2015/04/15/18-aprile-stopttip-ecco-cosa-puoi-fare-tu/ un testo-standard che potresti inviare, e le email dei parlamentari che potresti provare a convincere
Buona caccia ai fantasmi per tutte e tutt*
* vicepresidente di Fairwatch
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