Certo che aderisco alla campagna. “Ribellarsi facendo”, già: per me è cominciato più o meno trent’anni fa, quando mi sono avvicinato alla nonviolenza, Tolstoy, Gandhi, Lanza Del Vasto, Capitini …
Il primo effetto di questa nuova consapevolezza fu la decisione di diventare vegetariano. Il secondo è stato quando, qualche anno più tardi, alla fine degli anni ’80, al termine della mia carriera sportiva, rifiutai la proposta di un lavoro fisso e ben retribuito e decisi di vivere da precario.
La mia natura refrattaria a ogni imposizione e gerarchia, maldisposto come ero verso ogni delega, è stato il baluardo che mi ha preservato dall’intruppamento favorendo scelte personali e autentiche. Ma la cosa più importante è stato il percorso interiore di progressiva coscienza sulla natura delle cose avendo, non senza coltivare dubbi, chiara la distinzione tra obiettivi e strumenti, tra mezzi e fini.
La mia scelta di una sobrietà felice trovò poi addirittura nei vangeli. Per cui, oggi, non faccio nessuna fatica ad adeguarmi ad uno stile di vita meno consumistico a seguito della crisi. Ho sempre vissuto semplicemente con poco e mi è bastato perché il cuore pulsante era ed è altrove: nel desiderio di lasciare ai nostri figli una terra migliore. Diversi sono stati i progetti sociali che mi hanno coinvolto: dalla costituzione delle prime botteghe del commercio equo e solidale in Abruzzo alla diffusione di Banca etica, dalla nascita dell’Emporio Primo Vere di Pescara alla costituzione delle prime reti sociali come Rete Lilliput.
E poi, dopo l’approdo al mondo olistico, il progetto che condivido assieme all’amico Antonio D’Andrea e a Sonia Baldoni di costituire le Case delle Erbe (raccontato da Comune-info).
Ma la voglia di sporcarsi le mani e di creare legami d’affetto anima ancora tante persone. La mia speranza è che sui frantumi di questa modernità nasca una nuova umanità all’insegna del molteplice fino ad abbracciare in un unico afflato tutte le specie viventi.
LA PAGINA DELLA CAMPAGNA DI SOSTEGNO 2014 “RIBELLARSI FACENDO”
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