Dal primo giugno prossimo e fino al 31 dicembre 2012 in 1.600 farmacie comunali italiane sarà possibile trovare sconti su biberon, latte in polvere, pannolini e tettarelle. Lo prevede un accordo raggiunto tra il ministero della Cooperazione e Integrazione con delega per la Famiglia e l’Anci, l’associazione dei Comuni. Gli sconti applicati oscilleranno tra il 20 e il 30 per cento. In pratica, per l’intero periodo i comuni che sono proprietari di queste farmacie (qui trovate gli indirizzi della farmacie comunali di Roma mentre in questa pagina è possibile fare la ricerca per tutte le altre divise per regione) rinunceranno a degli utili. A richiedere un tavolo al fine di discutere l’iniziativa sono state anche le farmacie private.

Uno strumento utile per migliaia di nuclei familiari aggrediti dalla crisi e alle prese con le spese per biberon, pannolini, vestitini, calzature, passeggino, culla, seggiolone, senza considerare quelle per le visite mediche. Ci sarebbe però molto da ragionare su altri strumenti e su alcuni cambiamenti di stili di vita che cominciano a diffondersi anche senza l’intervento del governo, e hanno impatti sociali e ambientali non meno importanti: basti pensare alle amministrazioni comunali che favoriscono l’acquisto dei pannolini lavabili (più economici, più ecologici ma anche più salutari) oppure ai gruppi di acquisto solidale e ai mercati che riciclano abiti, passeggini, culle, seggioloni e giocattoli per bambini.

In questa pagina, ad esempio, potete consultare un elenco di amministrazioni comunali che hanno realizzato incentivi di vario tipo per l’utilizzo di pannolini lavabili (i comuni sono elencati per ordine alfabetico della provincia). Un pannolino lavabile, ad di là del minor impatto ambientale per la riduzione dei rifiuti, costa mediamente 13 euro: per un utilizzo esclusivo di pannolini lavabili occorrono 2/3 kit per taglia di circa 15-20 pezzi. La spesa dei pannolini per i lavabili è dunque dell’ordine delle centinaia di euro, contro le 1.500 euro circa di spesa per i pannolini tradizionali (considerando che un bimbino in media consuma ogni settimana un pacco da 10 euro, il che significa almeno 500 euro annuali).

Città invisibile è un piccolo collettivo attento ai temi sociali e della decrescita, nato all’interno dell’omonima libreria (info [at] editoriadellapace [dot] org) dell’ex mattatoio di Testaccio.