Quando hanno immaginato di riprodurre una pagina del libro Dalil (Barometz) di Francesca Bellino su un grande muro della “Palestra di cittadinanza” nei seminterrati della scuola Garibaldi dell’IC Ceneda, a Roma (da anni scuola aperta e partecipata grazie all’associazione Anita), la Russia non aveva ancora attaccato l’Ucraina. Oggi la parola guerra rimbalza sulle bocche di tutti. I laboratori di pittura collettiva per la realizzazione di murales, gratuiti e per tutte le età, promossi da Anita sono prima di tutto una straordinaria occasione per ricomporre relazioni sociali e difendersi dalla cultura della guerra
Quando abbiamo immaginato di riprodurre una pagina del libro Dalil su un grande muro della “Palestra di cittadinanza” – nei seminterrati della scuola Garibaldi dell’IC Ceneda, a Roma (da anni scuola aperta e partecipata grazie all’associazione Anita) -, la Russia non aveva ancora attaccato brutalmente l’Ucraina e la parola “guerra” non aveva ancora cominciato a circolare sulle bocche di tutti, grandi e piccoli. Anche se Dalil è un libro per l’infanzia che evoca un luogo martoriato dalla guerra – il recente conflitto siriano -, il nostro desiderio all’inizio era soprattutto quello di far realizzare ad adulti e bambini insieme un’opera collettiva e trasferire una illustrazione su uno spazio di cento volte più grande di una pagina di quaderno. Solo dopo l’esplosione della guerra in Ucraina ci siamo accorti che il nostro disegno stava assumendo un significato più ampio ed è diventato un murale dedicato alla Pace.
Riunirci per realizzare questo enorme disegno ispirato a una storia di amicizia e di speranza, è stato un bellissimo momento di incontro e di riflessione su cosa significhi la parola “pace” in un mondo che adesso è martoriato non da una, ma da tante guerre; in un Paese, l’Italia che, pur avendo una bellissima Costituzione e un fondamentale articolo 11 che “ripudia la guerra anche come mezzo di risoluzione dei conflitti”, spende in armamenti molti ma molti soldi in più di quanto non faccia per finanziare la ricerca e gli studi universitari, molti ma molti più soldi in più di quanto non faccia per incrementare i fondi necessari a garantire il giusto sostegno allo studio anche per la scuola primaria.
Per questo ci impegniamo a rendere viva la nostra “Palestra di cittadinanza”: la pace nasce dall’amicizia e dallo scambio partecipe verso un obiettivo comune. La pace è guardarsi negli occhi e scoprirsi diversi ma uguali. La pace è liberarsi della dittatura dell’immaginazione altrui. La pace è agire insieme e capirsi anche se si parlano lingue differenti. Ed è quello che è avvenuto nei due pomeriggi in cui adulti e bambini, soci di Anita (Associazione Nuove Idee per un Territorio Aperto alla scuola Garibaldi di Roma), hanno dipinto insieme il deserto in cui si muovono i due protagonisti del libro da me scritto, illustrato da Gianluca Buttolo e pubblicato da Barometz: Sadiq, un bambino smarrito, e Dalil, un ibis eremita migratore che abitava il deserto di Palmira, in Siria, prima dell’estinzione della sua specie. Accompagnati da Valentina Pescetti, mamma e maestra muralista, hanno partecipato grandi e piccoli, ognuno con una pennellata, dando vita alle sfumature del deserto, per antonomasia il luogo delle apparizioni, della fantasia, del “tutto è possibile”, dove l’immaginazione supera ogni limite. E sulle stesse dune, accompagnati da Ahmed Hafiene, anche lui papà della scuola, i bambini e le bambine hanno scritto il loro nome sia in italiano, sia nell’alfabeto arabo, colorando le lettere con tutti i colori dell’arcobaleno, per rafforzare l’idea del desiderio di pace e di condivisione. Un momento di bellezza.
I laboratori di pittura collettiva per la realizzazione di Murales continuano alla “palestra di cittadinanza”, sono gratuiti e per tutte le età e culture. Per saperne di più è possibile incontrare quelli di Anita in Via Mondovì 14, a Roma, dal lunedì al venerdì, dalle 16,30 alle 18.
Scrittrice, giornalista, conduttrice e autrice radiotelevisiva, Francesca Bellino da anni si occupa di cultura e transculturalità, mondo femminile e diritti umani nell’area arabo-mediterranea.