La giornata delle “strade scolastiche” promossa in tante città d’Europa ha detto che occorre riprendersi la strada e rivendicarne l’uso da parte dei bambini e dei ragazzi. Per farlo occorre mettersi in ascolto: ecco la progettazione che i bambini e le bambine della scuola Garibaldi di Roma sognano, travolti dalla loro voglia di stare insieme e di giocare in spazi aperti ogni giorno
La Giornata Europea delle Strade Scolastiche (6 maggio) è stata un’occasione per riflettere con i nostri alunni sulle mille opportunità di inclusione, relazione, gioco, condivisione, amicizia, intercultura, scambio, sostenibilità, rispetto dell’ambiente che una strada “chiusa” al traffico caotico cittadino e “aperta” al gioco e alla convivialità, può creare…
I bambini e i ragazzi della scuola dell’infanzia e primaria “G. Garibaldi” di via Mondovì, a Roma, hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa “Streets for Kids”, e hanno immaginato e descritto attraverso disegni e pensieri la strada che “vorrebbero”.
Nei loro disegni e nelle loro riflessioni scritte, oltre a soluzioni e proposte innovative per il gioco e il movimento, emerge il bisogno di avere uno spazio “aperto” dove poter sostare in tranquillità e coltivare relazioni, uno spazio colorato dove, accanto ad altalene, pareti per l’arrampicata, tavoli da ping pong, ci siano pure degli angoli per la lettura, la scrittura, la pittura, la botanica, la musica, in compagnia di amici e familiari.
L’esperienza della pandemia ha reso ancora più forte la voglia dei bambini di stare insieme e di giocare in spazi aperti e sicuri. Dove anche i nonni possano in tranquillità incontrare i nipoti all’uscita da scuola, magari ricordando quando via Mondovì era una stradina tranquilla, e oltre la ferrovia c’era la campagna, e si giocava a lanciare i tappi delle bibite sui binari del tram.
La scuola e la strada di fronte come un unico luogo accogliente e inclusivo.
[Elda Covello e Silvia Vincenzi, Scuola primaria “G. Garibaldi” – Roma]
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