Nella generazione che si definisce ultima si diffonde soltanto un’onda di disperazione? Oppure abbiamo bisogno di imparare a guardare il mondo con occhi diversi? E, prima di tutto, di creare mondi nuovi in tanti modi differenti? Sono domande che probabilmente ci porteremo avanti per molto tempo. Intanto, dai Monti Sabini arriva una storia che parla di ragazzi e ragazze di tutta Europa, volontariato di comunità, ludopedagogia, pittura collettiva. Di paesini di un Appennino meraviglioso che, malgrado l’era ebollizione mondiale, cercano di coltivare l’arte di aprirsi al mondo e di essere territori educativi. Fatevi un regalo: andateli a trovare

Sono passati 133 anni dalla sua morte, eppure venerdì 28 e sabato 29 luglio Vincent Van Gogh è stato con noi. A Monteleone Sabino, territorio dei Monti Sabini (Rieti) che può rispecchiarsi in molti dei suoi paesaggi, abbiamo realizzato un mural per ricordargli che qui non è morto. Qui può ancora vivere, come vive la bellezza della natura che si incontra con una millenaria arte di coltivare, e aprire il paese all’accoglienza di chi viene da fuori. Ce lo racconta il museo e il sito archeologico, del resto Monteleone era luogo di pellegrinaggio, prima ancora che i romani vi mettessero piede.
In questo luglio 2023 un gruppo di ragazzi e ragazze figli di queste colline, di queste pietre antiche, aiutati da gran parte del paese, hanno invitato un gruppo di ragazzi e ragazze di altri paesi, per dedicare due settimane al volontariato per la comunità. Così sono venuti da Spagna, Francia, Azerbaigijan, Polonia, Italia, Turchia, Marocco, Slovacchia e Polonia, per aiutarci a risistemare la biblioteca comunale, a ripulire dall’immondizia un terreno abbandonato, a portare l’arte della collaborazione su un muro scrostato, che ora diviene ponte, punto di incontro tra diversi popoli e generazioni.


Aiutati dalla Ludopedagogia (metodologia basata sul gioco per persone adulte) abbiamo realizzato un’opera di pittura collettiva. Tutti sono stati invitati a contribuire, una pennellata per uno, a turno, fino a realizzare il quadro d’insieme. Dal ragazzo che studia arte in Slovacchia alla signora che prepara ad arte le fettuccine, dal sindaco alla bambina di un anno, da Ezio, che è abbronzato grazie al lavoro che ha fatto con il piccone per sistemare il terreno circostante, a Sara, che alterna il pennello alla scelta della playlist che ci accompagna. Una serata intensa, pitturando fino a notte fonda, e poi una mattinata dall’alba fino al sole cocente di mezzogiorno, nella ricorrenza che dicono essere quella della morte di Vincent. Eppure lui era con noi, e anzi ci ha suggerito di aggiungere al suo dipinto originario, che avevamo come bozzetto, la nostra amata chiesetta di Santa Vittoria, una “perla” romanica dell’XI secolo immersa tra gli ulivi. Alla fine dei lavori, Mansur, che viene dall’Azerbaigijan, ha confermato: “Van Gogh sarebbe stato orgoglioso di noi”.

Nel muro accanto all’opera abbiamo riportato le firme di tutti gli artisti, e il titolo dell’opera:
“Van Gogh a Monteleone
siamo tutti un po’ matti
le differenze ci rendono più forti
amiamo questa Terra
e insieme possiamo renderla
ancora più bella”.
Il progetto “Lion project” è un campo di volontariato di Lunaria (realizzato grazie ai finanziamenti dell’European Solidarity Corps, A3 ESC VT Lunar09 Lion Project) e alla generosità di tutto il paese, organizzato grazie a Pi.Uma. APS, con il sostegno del Municipio di Monteleone Sabino. Il motto del campo? Our differences make us stronger (“Le nostre differenze ci rendono più forti”). Veniteci a trovare, siamo solo all’inizio…