Sta cambiando il nostro modo di relazionarci. Sono banditi baci, abbracci, strette di mano, carezze e contatti fisici. Quelli che ne risentono maggiormente sono i più piccoli, i giovani e gli anziani. “Occorre rispettare le regole sanitarie ma occorre sfruttare la nostra creatività e la nostra umanità per reagire… La mia proposta – scrive Roberto Lovattini – è di mettere in contatto bambini e anziani delle case di riposo attraverso una sorta di corrispondenza tra le classi interessate e gli ospiti delle strutture socio sanitarie…”
Tratta da pixabay.com
Il momento è difficile, per tutti. La pandemia ci ha costretto a cambiare abitudini radicate, ha ridotto ai minimi termini i nostri rapporti sociali, ha costretto in povertà molte persone, impedisce a tanti di lavorare e alcune famiglie non riescono a sbarcare il lunario. Sta cambiando il nostro modo di relazionarci, di rapportarci con le persone e speriamo che non sia un cambiamento definitivo. Sono banditi baci, abbracci, strette di mano, carezze e contatti fisici. Questo nuoce gravemente a tutti indistintamente, ma quelli che ne risentono maggiormente sono i più piccoli, i giovani e gli anziani. I piccoli che cresceranno senza conoscere gli abbracci, i baci e le carezze di amici, compagni, nonni, parenti e gli anziani che si trovano sempre più isolati nelle loro case o nelle strutture che li ospitano. Ci saranno bambini che magari non avranno mai visto le persone senza mascherina e penseranno che sia la norma portarla. Si dimenticherà la necessità dei contatti fisici per l’infanzia per crescere in modo equilibrato. Si continua a pensare di chiudere le scuole anche se sono tra i posti più sicuri.
A questo punto credo sia nostro compito non rassegnarci come se tutto ciò che accade sia ineluttabile. Occorre rispettare le regole sanitarie ma occorre sfruttare la nostra creatività e la nostra umanità per reagire. Chi ha a che fare con queste fasce di popolazione – anziani, giovani e bambini – deve saper inventare quotidianamente qualche proposta per lavorare innanzitutto sulle emozioni e sulle relazioni, che in questo momento sono ingabbiate e rischiano di implodere.
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La mia proposta è di mettere in contatto bambini e anziani delle case di riposo attraverso una sorta di corrispondenza tra le classi interessate e gli ospiti delle strutture socio sanitarie. Una corrispondenza reciproca che potrebbe essere fatta di lettere, ma non solo. Facendo affidamento sulle risorse che ognuno ha e, se stimolato, può scoprire o ritrovare. Il piacere per gli anziani di ricevere e inviare una lettera, di inviare una canzone registrata, un disegno, di fare l’uncinetto, di condividere esperienze e abitudini del passato con bambini ai quali questo rapporto farebbe un gran bene.
All’interno di Comune-info, uno spazio pubblico si propone di raccontare le comunità territoriali che ripensano l’educazione e alimentano la speranza aperta di una scuola viva: territorieducativi.it
Ogni classe interessata potrebbe scegliere una struttura da “adottare”. Questa iniziativa farebbe molto bene agli anziani ospiti delle case di riposo che oggi sono isolati nelle strutture per evitare il rischio di contagio e inevitabilmente si trovano nell’impossibilità di contatti con il mondo esterno e soffrono questo isolamento. Ma farebbe anche molto bene ai bambini che potrebbero intessere relazioni significative con questi “nonni” attraverso un’attività didattica autentica.
La corrispondenza ha la possibilità di proseguire o di iniziare anche con le scuole chiuse. Nondimeno l’iniziativa farebbe bene alla società nel suo insieme e potrebbe costituire uno stimolo affinché ognuno di noi cerchi dentro di sé le proposte e le iniziative che, anziché abbatterci, ci permettano di dare il meglio, di far emergere la nostra positività. E questo è anche l’obiettivo che ci siamo dati come Associazione The Bright Side.
Roberto Lovattini, direttore del Tg delle Buone Notizie