Loro sono lì, ogni mattina, studenti e studentesse del liceo Gioberti e delle medie Calvino di Torino si ritrovano per fare lezione: non a casa né in aula, ma in strada, dove si creano spesso relazioni sociali uniche, dove si gettano semi di mondi nuovi. In realtà sono loro a proporre una grande lezione di maturità, rabbia e partecipazione, mentre una vergognosa circolare firmata dalla dirigente scolastica del liceo ricorda agli allievi che “non è consentito il collegamento da luoghi diversi dalla propria abitazione…”, superando l’autorizzazione concessa perfino dalle forze dell’ordine (per tutta risposta i ragazzi hanno aderito all’appuntamento con i Schools for future, lanciati dal movimento “Priorità alla scuola”, e venerdì con Anita e Maia, le ragazze che hanno dato il via alla protesta per la scuola in presenza, c’erano decine di studenti e studentesse del liceo). Intanto, quelli di Acmos sono andati a trovarli portando delle sedie per facilitare le loro lezioni e per ragionare di alcuni temi, a cominciare dalla cittadinanza fino alla sicurezza delle scuole, anche per ricordare Vito (morto il 22 novembre del 2008 per il crollo del contro-soffitto della sua classe a Rivoli), i bambini e le bambine di San Giuliano di Puglia e giovani della casa dello studente dell’Aquila
È ormai da giorni che alcuni studenti del Liceo Gioberti e delle medie Calvino di Torino si ritrovano per fare lezione: non a casa né in aula, ma in strada. Sempre più studenti e studentesse, infatti, si stanno unendo a questa manifestazione pacifica per lanciare un messaggio preciso: la scuola è importante, l’istruzione è un diritto e deve essere accessibile a tutti. E la Didattica a distanza, per come fatta e per i pochi strumenti di cui dispone il sistema scolastico italiano, non l’assicura.
Per questo Acmos oggi, martedì 17 novembre, si è unita a questi studenti, sostenendo il loro appello allo Stato. Abbiamo quindi portato delle sedie per facilitare le loro lezioni in strada e abbiamo ragionato insieme sul tema della Scuola e della Sicurezza.
Da anni ci battiamo per la Sicurezza scolastica, da quando il 22 novembre 2008 Vito Scafidi – uno studente di diciassette anni del Darwin di Rivoli – è morto durante le lezioni, per il crollo del contro-soffitto della sua aula. Quest’anno questo concetto assume un ulteriore significato. Ed è per questo che, in occasione del 22 novembre, chiediamo a tutti gli studenti d’Italia di scriverci la loro opinione su scuola e sicurezza, scaricando la lettera (https://bit.ly/36nlmiZ, che alleghiamo anche qui in coda) e inviandola a . Per maggiori informazioni sulla celebrazione della quinta Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole è possibile cliccare qui.
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Il 22 di novembre, la Fondazione Benvenuti in Italia – Fondo Vito Scafidi, insieme ad ACMOS, Libera Piemonte e tutta la rete nazionale del WeCare, celebra la Giornata Nazionale per la Sicurezza nelle Scuole per la quinta volta, da quando nel 2015, il Parlamento ha stabilito tale data come giorno di memoria delle vittime dell’edilizia scolastica e impegno per la diffusione della cultura della sicurezza tra i più giovani.
Nei mesi passati, a causa della pandemia da Covid-19, la parola sicurezza è entrata nelle coscienze di tutti, insegnandoci, una volta di più, come la condotta di ciascuno incida sulla vita degli altri e, dunque, di quanto il perimetro della sicurezza individuale sia imprescindibile dalla relazione con l’altro e dalla corresponsabilità. Quest’anno, quindi, crediamo che sia ancora più importante sottolineare che “la scuola è vita” e che sia necessario investire le migliori risorse economiche e pedagogiche del nostro Paese per generare futuro.
Ci apprestiamo, così, a vivere il 22 novembre con alcune iniziative volte a ricordare Vito Scafidi, giovane morto il 22 novembre del 2008 a causa del crollo del contro-soffitto della sua classe a Rivoli (TO) e tutte le altre vittime dell’incuria e della sottovalutazione dei rischi, come i bambini di San Giuliano di Puglia e i giovani della casa dello studente dell’Aquila.
A causa della Pandemia da Covid-19 tutte le attività previste si svolgeranno online:
- Caro Vito, ti scrivo…
Torna l’iniziativa con la quale invitiamo gli studenti d’Italia a scriverci per raccontarci il proprio concetto di sicurezza, anche alla luce della pandemia. Quali nuove sfumature ha assunto oggi il binomio “sicurezza scolastica”? Cosa hai imparato da questa esperienza? Cosa è cambiato nel tuo rapporto con con i tuoi compagni e insegnanti, per contribuire a un bisogno più grande, come la salute pubblica? Cosa, secondo te, non ha funzionato data l’attuale situazione che vede il ritorno della Didattica a Distanza?
Le testimonianze possono essere spedite via mail a usando la nostra cornice scaricabile tra i materiali in basso in questo articolo. Le leggeremo e le raccoglieremo per stare sempre più vicini agli studenti e ascoltare, attraverso la loro voce, come stia cambiando la consapevolezza della sicurezza scolastica in Italia.
- Un fiore virtuale per Vito
Il #22novembre partecipa alla nostra campagna campagna social. Stampa il fiore per Vito che trovi tra i materiali di questo articolo e coloralo. Posta la tua foto sui social con hashtag #unfiorepervito. Il tuo fiore, e simbolicamente il tuo impegno per la sicurezza scolastica, si unirà virtualmente a tutti gli altri, fino a generare un tappeto fiorito virtuale. Ricorderemo così Vito e tutte le altre vittime dell’edilizia scolastica: i ragazzi della casa dello studente dell’Aquila e i bambini di San Giuliano di Puglia.
Anche quest’anno faremo trionfare il bisogno di una nuova primavera per l’edilizia scolastica.
Materiali
- Scarica l’immagine di copertina facebook
- Scarica l’immagine quadrata per instagram
- Scarica la locandina dell’evento
- Stampa un fiore per Vito e partecipa all’azione social
- Caro Vito, ti scrivo…(carta intestata per inviarci il tuo pensiero sulla sicurezza scolastica)