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Una delle novità più belle del partecipato incontro della rete romana Scuole Aperte Partecipate del 6 aprile, non c’è dubbio, è stato il racconto di alcuni ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Con grande lucidità e orgoglio hanno condiviso il loro diversi percorsi dimostrando le enormi potenzialità delle esperienze delle scuole aperte partecipate che riguardano le superiori per le loro dimensioni educative, politiche, culturali e sociali.
“Mi sono affacciato al Centro culturale Boncompagni 22 perché mi affascinava l’idea di poter contribuire a proporre iniziative in grande autonomia e di avere le chiavi del liceo – ha raccontato Gianluca del Righi di Roma – La scuola oggi per noi non è più solo il luogo di studio ma uno spazio di forte aggregazione”. Da diversi anni, ogni pomeriggio gli studenti e le studentesse del noto liceo scientifico romano riaprono la sede succursale di via Boncompagni 22 per gestire un’accogliente aula studio e per promuovere corsi di ogni tipo, presentazioni di libri, incontri con realtà sociali e culturali. Nelle serate estive, l’associazione, animata anche da ex studenti, ha organizzato perfino un’arena cinematografica. “Si parla di tanto di migliorare la scuola e ogni tanto si introducono novità come l’educazione civica e l’orientamento. Di fatto noi viviamo già da tempo quel cambiamento profondo”, ha aggiunto Alessandro.
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L’esperienza del Righi comincia a trovare oggi risonanze importanti, tra inevitabili differenze e fragilità, in altre scuole romane (dentro il Kennedy, ad esempio, c’è una radio – Il futuro che scavalca le onde – ora in rete con realtà di tutta Italia) ma anche in altre città, da Palermo (Un anno di aula autogestita) e Livorno (ViviCecioni e i semi dell’autogestione) passando per Torino (Relazioni sullo Scu.Ter).
“La nostra associazione è nata in marzo – ha raccontato Alice, da pochi mesi ex studentessa del liceo Plinio di Roma – Abbiamo tanti progetti e molto entusiasmo. Vogliamo far entrare nella scuola alcuni temi che faticano a trovare spazio”. “Il desiderio che ci accomuna – ha spiegato Piero – è sentire la scuola come una casa”.
In un altro liceo romano, il Cavour, è stato d’aiuto il bando del Comune di Roma sulle scuole aperte e la provenienza di alcuni studenti e di alcune studentesse dalla Di Donato, che vive con bambini e bambine la scuola aperta da vent’anni. “La nostra giovane associazione culturale promuove ripetizioni gratuite, corsi, attività sportive e sportelli di ascolto – ha detto Ilaria del Cavour – La relazione con la scuola non è facile perché gli istituti non sono abituati a pensare alle scuole aperte ma siamo molto motivate e motivati”.
Martedì 7 maggio, alle ore 16, l’associazione Boncompagni 22 insieme alla rete romana Scuole Aperte Partecipate promuove un incontro sul percorso del Righi per favorire un confronto con studenti e studentesse di altre scuole ma anche insegnanti, dirigenti scolastici, associazioni e istituzioni di tutta Roma. Durante l’incontro sarà proiettato il video – curato dai registi Zakaria Mohamed Ali e Federico Triulzi, in collaborazione con la redazione di Territori Educativi – che racconta quella straordinaria esperienza. Altri appuntamenti analoghi saranno programmati nelle prossime settimane in diverse scuole e città. Che in questo tempo difficile siano studenti e studentesse a mettersi in gioco per prendersi cura delle scuole e delle città è più di una buona notizia.