Il Consiglio Comunale della seconda città degli Stati Uniti (per numero di abitanti) ha deciso di vietare ogni nuova installazione di pozzi di gas e petrolio nel suolo cittadino. Anche i vecchi pozzi saranno gradualmente disattivati. La decisione del 26 gennaio arriva dopo lunghe battaglie sostenute anche dalla testimonianza di persone con seri problemi di respirazione causati da sostanze come benzene, idrogeno solforato, particolato e formaldeide. L’inquinamento colpisce naturalmente soprattutto le popolazioni più povere, in particolare quelle nere e latine, in una città che si dice sia stata letteralmente costruita sul petrolio, fonte di ricchezza che ne ha segnato una storia creduta per quasi un secolo priva di prezzi da pagare. Oltre mezzo milione di persone vive a Los Angeles ancora a una distanza non superiore ai 400 metri dai pozzi
Il 26 Gennaio 2022 il consiglio comunale di Los Angeles ha deciso di vietare ogni nuova installazione di pozzi di petrolio e di gas nel suolo cittadino per i troppi danni provocati alla salute di chi ci vive vicino.
Lo stop arriva dopo anni di battaglie contro Big Oil e di testimonianze di persone con problemi respiratori che vivono vicino ai pozzi della nostra città. È una vittoria di tutti: della gente, spesso povera, che deve vivere vicino a queste infrastrutture e respirare benzene ed idrogeno solforato ogni santo giorno, ma è una vittoria anche del pianeta, visto che ci saranno un po’ meno pompe e cambiamenti climatici.
Nella contea di Los Angeles ci sono circa 5,000 pozzi attivi, e altri 1,000 attivi o fermi dentro il perimetro cittadino. Almeno 500,000 persone vivono in un raggio di 400 metri dai pozzi petroliferi. Come predicato per anni, tutto questo bene non fa. Vivere vicino a pozzi estrattivi porta a problemi di asma, cancro, malattie respiratorie, aborti spontanei e mille altre patologie.
Dopotutto, madre natura il petrolio l’ha messo sottoterra, lontano dai nostri corpi.
Ovviamente, petrolio e gas hanno a lungo cercato di mettere il bastone fra le ruote agli attivisti che facevano pressione per ottenere questa decisione. Secondo i petrolieri, trivellare davanti alla porta dei residenti di Los Angeles serve per contenere i prezzi della benzina, alleviare la disoccupazione, diminuire la dipendenza dall’Arabia Saudita e dall’Iraq, e tutte le altre balle campate in aria che sentiamo anche da parte dei politici e dei trivellatori italiani.
Trivellare serve solo a portar soldi nelle tasche dei trivellatori.
Anzi, dicono pure che le pompe sorgono su terreni privati (dei petrolieri) e che quindi lo possono fare quello che vogliono.
Il consiglio comunale gli ha detto no.
Gia’ la contea di Los Angeles aveva vietato nuove trivelle nel resto del territorio e cosi adesso, sia citta’ che contea saranno trivelle-free fra cinque anni.
Non e’ una vittoria da poco. Si potrebbe chiedere: ma che ci fanno le pompe in mezzo alla città?
La risposta è complicata, ma parte dal fatto che in realtà sono arrivate prima le pompe e poi le persone in tanti angoli di California. Questo è uno Stato che per tanto tempo ha vissuto in simbiosi con il petrolio: le scoperte di giacimenti in terra ed in mare verso la fine del 1800 furono tante e arrivarono personaggi di ogni tipo a cercar fortuna. Il primo campo offshore del mondo fu costruito qui, a Summerland, con le trivelle di legno. Non si sapeva quali fossero i problemi alla salute e alla societa’ collegati al petrolio, sono storie di persone coraggiose che si sono lanciate in avventure impossibili. Al tempo non potevano immaginare che quelle lande desolate dove facevano esplodere il terreno cercando greggio sarebbero diventate cittadine. E’ sulla quella storia lì che nasce il contesto urbano attuale, fatto di pozzi fra le case in tante zone della citta’.
Anzi, prima che si iniziasse a parlare di problemi alla salute, chi viveva qui reclamava il diritto di poter trivellare dietro casa sua, perché si pensava che trivellare portasse solo denaro e ricchezza. Nessuno pensava alle malattie.
A volte è sorprendente vedere cavallette antiche pompare fra le case.
Oggi invece ha vinto il buon senso. Quelle lande desolate sono ora la casa di milioni di persone. La ricchezza viene dal mare e dal turismo e non dal petrolio.
Ma il fatto che dopo 120 anni le trivelle sono ancora lì una cosa la mostra: una volta che arrivano non se ne vanno più. Cacciarle via è molto difficile anche pra che sappiamo che portano malattie e corruzione. Meglio che non si cominci proprio.
Cingolani, leggile queste cose, e sappi che sei contro tendenza. Siamo nel 2022 e non nel 1890. Le trivelle sostenibili non esistono, il petrolio è il passato e non il futuro.
L’Italia merita di meglio.
Luigi dice
Al di là del fatto che il petrolio sia il passato o meno, in un pozzo petrolifero ben realizzato il petrolio entra in un tubo in profondità e dentro quel tubo fluisce isolato dall’esterno fino ad arrivare in raffineria. E’ nei pressi della raffineria che ci possono essere problemi di salute, non presso i pozzi.