Le attività umane hanno trasformato tre quarti degli ambienti naturali terrestri. La pandemia è una conseguenza della guerra contro la vita. «Dovrebbe essere tutto chiaro su come l’umanità che ha un’impronta ecologica superiore alla media dovrebbe comportarsi: ritrarsi in buon ordine quel tanto che basta a lasciare campo libero alla natura affinché possa rigenerarsi, e noi con lei; riconoscere umilmente la nostra dipendenza dai sistemi naturali e rispettare le soglie insuperabili dei confini planetari…». E invece siamo convinti che la soluzione dei nostri guai non potrà venire che dalla tecnoscienza. Una volta George Bush senior ha detto che «il tenore di vita degli americani non è negoziabile». Aveva ragione lui. «In molti preferiscono vivere con la mascherina piuttosto che rinunciare allo shopping di Natale…»

Tutti si sono ipocriticamente indignati di quel poveretto Domenico Guzzini, industriale da Macerata, che considera “qualche morto in più” un prezzo da pagare per fare andare avanti l’economia. Come se non si sapesse che è proprio il rischio (Ulrich Beck, La società del rischio, 1986) le regola aurea del meccanismo della crescita economica. In suo nome mettiamo in pericolo sistematicamente e quotidianamente le vite nostre e altrui, al lavoro, nelle strade, in casa nell’alimentazione. Il rischio è quotato in borsa attraverso le società di assicurazione e di riassicurazione. Anche le catastrofi hanno un prezzo e un costo. Razmig Keucheyan (La natura è un campo di battaglia, 2014, Ombre corte) ci faceva notare che “le recenti pandemie influenzali, suina (2009) e aviaria (dal 2003), hanno portato all’emissione di obbligazioni catastrofiche, che coprono gli assicuratori in casi di forte mortalità”. Pagare i premi conviene piuttosto che prevenire ed evitare i danni. Predisporre piani pandemici – ci hanno spiegato – costava troppo. Così la ricerca sui vaccini Sars.
Ma nessuno si indigna se a giocare sulla nostra pelle sono Goldman Sachs, Credit Suisse, Axa Investment. I Cat (catastrophe) Bond sono regolarmente valutati da agenzie di rating come la Standard and Poor’s, Fich e Mody’s. Titoli che probabilmente sono stati infilati nel portafoglio del nostro fondo pensionistico integrativo o in qualche altro prodotto finanziario confezionato dalla nostra banca. E allora perché prendersela col minus sapiens Guzzini se dice quello che nell’anonimato del capitalismo della “mano invisibile” è una prassi generale del sistema? È solo una questione di “percezione”, non scomodiamo i principi etici. L’accettazione psicologica della soglia di rischio, come si sa, è molto elastica, manipolabile dalle circostanze e dalle compensazioni. Lasciamo quindi perdere, per piacere, la morale. Chiediamoci piuttosto da dove viene il suo adombramento.
Mario Pezzella, in un recente seminario nella sua università a Pisa, ci invita a riscoprire Ernesto De Martino (La fine del mondo, 1977). Non ci accorgiamo della catastrofe ecologica, perché viviamo una “apocalisse culturale”. Abbiamo perduto la percezione del reale perché si è sgretolato attorno a noi l’ordine simbolico abituale. Abbiamo perso i punti di riferimento etici, oltre che le relazioni solidali interpersonali. L’umano si è perduto nel tecnico e nell’economico. Siamo convinti che la soluzione dei nostri guai non potrà venire che dalla tecnoscienza. In attesa dei prossimi mirabolanti risultati (il vaccino, l’energia pulita, l’economia circolare, la quarta rivoluzione digitale…) dobbiamo alimentare la ricerca e depositare tanti più brevetti possibili, lavorare e produrre sempre di più. Con qualche danno collaterale “inevitabile”. L’esempio, del resto, lo dà il governo nostrano emettendo il bonus accreditato automaticamente sullo smatphone per chi spenderà di più allo shopping natalizio. Non basta, ci sarà anche l’estrazione a premi. Ludopatia di stato.
Non ci sono altre spiegazioni. È da una vita, da Primavera silenziosa di Rachel Carson (1962), almeno, che una schiera di scienziati di ogni campo – come Cassandre – ci mostrano i segni della catastrofe ecologica. È stato scritto un Calendario della fine del mondo (un volume di Pacilli, Pizzo, Sullo, Intra Moenia, 2011) che scandisce il biocidio in corso. Ma ci eravamo sbagliati. Pensavamo che il pericolo principalmente venisse dall’alto, dal Sole che surriscalda una atmosfera intossicata dai gas sprigionati dalla combustione di carburanti fossili. Invece la nostra morte è venuta dall’interno del corpo vivo della Terra e nostro.
Virus e batteri sono i precursori e i supporti di ogni forma di vita. Il virologo Guido Silvestri (Il virus buono, Rizzoli, 2019) ci spiega che “viviamo tutti, letteralmente, dentro un mare di virus”. Gianfranco Bologna (Il grande insegnamento della natura indica cosa fare dopo la pandemia) ricorda i risultati delle ultime ricerche: in un corpo umano di 70 chilogrammi vi sono 38 mila miliardi di cellule batteriche e 30 mila miliardi di cellule umane. Nei mari la massa dei virus è dieci volte quella dei batteri. Ogni forma di vita è in simbiosi con i cicli biogeofisici della Terra.
Ha scritto Vandana Shiva (Il programma mondiale di Bill Gates e come possiamo resistere alla sua guerra contro la vita, mondalisation.org):
“In realtà la pandemia non è una guerra. La pandemia è una conseguenza della guerra. Una guerra contro la vita”.
Le attività umane hanno trasformato il 75% degli ambienti naturali terrestri e il 66% degli ecosistemi marini. L’impatto antropico (estrazione di risorse non rinnovabili ed immissione di scarti non metabolizzabili) supera la carring capacity del sistema Terra. Scrisse Barry Commoner ( Il cerchio da chiudere, 1972): “La prima legge dell’ecologia: ogni cosa è connessa con qualsiasi altra”. Un programma del 2019 della agenzia ambientale delle Nazioni Unite è titolato Healthy planet, healthy people (2019). Da ultimo papa Bergoglio, a Pasqua nella Piazza San Pietro deserta, ha detto: “Non illudiamoci di poter vivere in salute in un pianeta malato”. Scienziati e profeti parlano la stessa lingua.
Dovrebbe quindi essere tutto chiaro su come l’umanità che ha un’impronta ecologica superiore alla media dovrebbe comportarsi: ritrarsi in buon ordine quel tanto che basta a lasciare campo libero alla natura affinché possa rigenerarsi, e noi con lei; riconoscere umilmente la nostra dipendenza dai sistemi naturali e rispettare le soglie insuperabili dei confini planetari (Planetary Boundaries, Johan Rockström); vivere con ciò che si ha a disposizione, senza sottrarlo ad altri e senza negarlo a chi verrà dopo di noi. Questo dovrebbe essere l’insegnamento che viene dalla sindemia da Covid-SARS-2. Chi ce lo impedisce?
Una volta il presidente ultraliberista George Bush senior (1989) affermò che “il tenore di vita degli americani non è negoziabile”. Aveva ragione lui. In molti preferiscono vivere con la mascherina piuttosto che rinunciare allo shopping di Natale. Del resto non saprebbero come occupare altrimenti il loro tempo.
Ottimo articolo. Il Covid-19 (o il prossimo virus) è una difesa della Terra dalla terribile patologia che l’affligge: la crescita economica, che mette materia inerte al posto di sostanza vivente e disarticola i cicli della Vita. La crescita demografica-economica è una malattia terribile.
L’articolo è davvero interessante, il contenuto e le conlcusioni che se ne traggono, aimè sono tristi e amareggianti.
Dunque, che fare? Mi sembra che tutto sia condivisibile, ma ci sarebbe bisogno non solo di analisi (ormai sappiamo quali sono i problemi) ma di capire che fare.
Bisogna saper offrire alternative credibili alle persone lavorando con scienziati, politici e economisti… dialogando non sempre con solo chi la pensa come noi…
Hai ragione.
Se mi dai un recapito e-mail ti invio una brossura contenente la risposta alla tua domanda: che fare?
Tutto chiaro. Ergo chr anche la peste nera (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Peste_nera) avvenuta circa 700 anni fa era il frutto di estrazioni petrolifere, inquinamento dei mari, crescita della Co2.
Personalmente credo che l’umanità debba andare in una direzione diversa da quella attuale, molto più rispettosa del pianeta e soprattutto dei poveri cristi sulle quali si basa l’agiatezza di quelli che vivono per lo più nel cosiddetto occidente.
Ma un articolo come questo, facilmente confutabile, fa solo il gioco proprio di quelli che si vorrebbe combattere.
A mio avviso la spiegazione causa effetto sono per nulla diverse da chi gli attribuisce un significato divino e il castigo degli dei verso gli uomini.
Il paragone con la peste nera, sebbene suggestivo, mi sembra in realtà fuorviante. Si confronta un mondo prescientifico con il nostro nel quale quasi tutti gli aspetti della vita sul nostro pianeta (biologici sociali psicologici) sono studiati con metodo scientifico e questo approccio informa la mente di una buona parte dei cittadini occidentali.
Ho scritto quasi tutti perché un ambito sfugge al criterio scientifico, ovvero l’attività economica le sue finalità e i suoi impatti.
In questo scarto sta a mio avviso il nostro punto debole e difficilmente superabile.
Le conoscenze attuali sono certamente sufficienti per capire le interdipendenze tra attività umana e global warming -deforestazioni -alterazioni dei cicli di azoto e fosforo-pandemie tuttavia ciò non basta a farci cambiare decisamente direzione; basti pensare alla sorte dei vari accordi da Kyoto in poi.
Il limite, se così lo vogliamo chiamare, dell’articolo risiede nel fatto che indica un problema anzi il Problema vastissimo e pericolosissimo di questo momento storico e non propone una soluzione se non una esortazione a riconoscere un limite alla nostra hybris.
Del resto una soluzione sola non credo esista ma sicuramente il primo passo per cambiare direzione , ciò che tutti auspichiamo, è proprio quel riconoscimento.
QUALCUNO CHIEDE “CHE FARE?”…
CHI PAGA IL VACCINO? DEVONO PAGARE LE MULTINAZIONALI L’1% I MILIARDARI
La domanda fondamentale in questo momento è:” CHI PAGA LA VACCINAZIONE” ?. E la risposta è una sola, a livello mondiale : DEVONO PAGARE LE MULTINAZIONALI, i 2153 MILIARDARI che hanno accumulato e posseggono quanto 4,6 MILIARDI di persone nel mondo, l’1% che possiede la ricchezza del 70% più povero, il 10% che possiede l’88%. E in Italia? Il 3% che possiede il 34% della ricchezza del paese. I 3 che posseggono come 6 milioni di persone. I 400000 che posseggono come il 41%. E VANNO VACCINATI TUTTI/E IN TUTTO IL MONDO. Quelli che lo desiderano. Senza imposizioni e costrizioni. Devono pagare lorsignori perché la globalizzazione liberista, da quando la TATCHER disse “che la società non esiste esiste l’individuo”, si è diffusa dappertutto e, fondata sulle energie fossilii sullo sfruttamento/devastazione di uomini donne natura ambiente, ha reso I RICCHI PIU’ RICCHI e I POVERI PIU’ POVERI. E’ un dato oggettivo e indubitabile. Come è indubitabile che ha portato la “crescita” della Co2 a 417 ppm (parti per milione) come mai nella storia dell’umanità e IL RISCALDAMENTO GLOBALE (sempre in crescita negli ultimi dieci anni) e i connessi FENOMENI ESTREMI a diventare una normalità planetaria con foreste che bruciano habitat distrutti mari e oceani plastificati che si riscaldano e soffocano la vita marina …alla CRISI EPOCALE che stiamo vivendo e alla SESTA ESTINZIONE che è già in atto. L’anima del sistema è lo sfruttamento e il trasferimento degli utili prodotti dai lavoratori (complessivamente intesi…ma frammentati divisi espropriati devalorizzati…e non rappresentati) ai padroni (una minoranza dell’umanità) agli speculatori che fanno soldi con i soldi al capitale finanziario alle banche al capitale digitale che usa i nostri dati e ci compra e ci vende in un’orgia tecnologica che illude seduce aliena reifica e immerge in un mondo apparente virtuale e senza realtà effettuale. I paradisi fiscali sono pieni di soldi trafugati da tasse non pagate elusioni evasioni e corruzioni mafiose. E l’industria e il commercio delle armi e degli armamenti è sempre più prolifica. E’ la “nostra” vergogna nazionale. Perché “armiamo” gli assassini di REGENI gli aguzzini libici il sultano turco e i massacratori (sauditi) dello YEMEN. In questo quadro LE MULTINAZIONALI, 100 delle quali emettono il 71% di Co2, sono state e sono le principali responsabili di quel modo di produzione riproduzione e consumo che ha portato alla CATASTROFE che stiamo vivendo in tutto il mondo. LA PFIZER E’ UNA DI QUESTE. Ma nessuno lo dice. Quindi, devono pagare lorsignori. Bisogna impedire CHE FACCIANO AFFARI SULLA PANDEMIA CHE HANNO CREATO e CONTRIBUITO A CREARE. IL CAPITALISMO “DEI DISASTRI” è l’ultima forma dell’accumulazione continua. Prima li creano e poi si propongono come risolutori in nome del PROFITTO. Ed è solo un risarcimento parziale…perché il male fatto è già IRREVERSIBILE. E si tratta di impedire il peggio che si prepara con un’operazione di gattopardismo universale per continuare a fare come prima. Basta pensare all’Eni , trentesima al mondo e prima in Italia per emissioni che scorazza su tutti i media raccontando bugie e manipolando il senso della REALTA’ e della VERITA’. Dalla CRISI ECOLOGICA sanitaria economica sociale mondiale si esce solo con UN CAMBIAMENTO RADICALE. E lo SHOPPING universale nelle strade e nelle piazze dei ceti privilegiati mondiali in questi giorni, in cui il nostro paese si è distinto, E’ UNA VERGOGNA UNIVERSALE. PERCHE’ IL NATALE E’ SIMBOLO DI “RINASCITA”. E non ha niente a che vedere con la mercificazione totale l’usa e getta l’egoismo l’avidità la competizione…e con la GUERRA ALLA VITA E AI VIVENTI che questo sistema propone realizza di fatto e nasconde. D’altronde, il giorno dopo l’11 SETTEMBRE BUSH invitò gli americani a FARE SHOPPING e disse che “LO STILE DI VITA AMERICANO NON E’ NEGOZIABILE”. E per questo che lui e la sua banda inventarono LA GUERRA CONTINUA E PERMANENTE (la chiamarono proprio così!) in Iraq in medio oriente..dove si sono appropriati di petrolio e risorse..funzionali allo stile di vita americano-occidentale. QUESTO NATALE non è un giorno di luminarie e di inquinamento universale ulteriore. E’ UN GIORNO DI LUTTO. Per ricordare tutti i morti innocenti del mondo, per ricordare gli anziani sterminati e i deboli sacrificati, le solitudini le angosce le sofferenze e il dolore per le riscoperte FOSSE COMUNI, per i cari persi e non salutati, per la paura il terrore e l’irrisione demenziale di chi ha negato e nega l’evidenza della pandemia.Per ricordare i medici gli infermieri… E le parole d’ordine sono : SOBRIETA’ FRUGALITA’ SOLDARIETA’ ACCOGLIENZA FRATELLANZA/SORELLANZA GRATUITA’ DONO. FARE PACE CON TUTTI I VIVENTI significa rovesciare la storia dell’HOMO SAPIENS PREDATORE e inventare un nuovo sguardo interrelato relazionato sul mondo e tutto il creato. E’ UN NUOVO INIZIO per dare a tutti il necessario e il sufficiente.
COSTRUIRE COMUNITA’ ECOLOGICHE INTEGRATE vicine e a distanza fondate sull’autoproduzione la RILOCALIZZAZIONE la sovranità energetica e alimentare. CAMBIARE STILI DI VITA. E praticare la DISOBBEDIENZA CIVILE UNIVERSALE per disvelare IL POTERE CRIMINALE GLOBALE combatterlo dal basso facendo della CONVERSIONE ECOLOGICA una rivoluzione personale collettiva molecolare e diffusa. UNA RIVOLUZIONE MORALE E DELLE COSCIENZE.
Gaetano Stella –Lago di Chiusi -23/12
-passaparola! –http://blog.gaetanostella.it