Adesso Pasta! è un progetto per la fornitura di pasta di qualità, dove produttori e consumatori gestiscono insieme l’intera filiera produttiva, dai costi ai rischi. Una specie di Sistema di garanzia partecipata applicato non solo alle fasi di coltivazione ma anche di trasformazione e distribuzione, in forma cooperativa, del prodotto. Sono sessanta i Gruppi di acquisto solidale che partecipano a questo patto e concorrono per l’8 per cento al fatturato complessivo di una cooperativa marchigiana, che da anni lavora nel bio, e che è stata coinvolta nel progetto. Insieme alla cooperativa, i Gas contribuiscono anche adun Fondo di Solidarietà per lo sviluppo dell’Economia Solidale in Italia
di Sergio Venezia*
È più facile parlare di processi di economia solidale nei territori: ci si conosce tra gli attori della filiera corta e il rapporto produttore-consumatore è spesso diretto e salta le intermediazioni. Ma questo è sufficiente per definire solidale la relazione? Per molti Gas la “disintermediazione”, il rapporto diretto produttore consumatori, è un “mantra” essenziale accanto a quello della salubrità degli alimenti, della loro sostenibilità, ambientale ed economica. Forse però non basta.
Per chi, all’inizio di questo secolo, leggeva “La rivoluzione delle Reti” (E.A. Mance – Emi) era chiaro che il modello è molto più largo ed include tutti gli attori dei territori che condividono i valori del bene comune. La relazione, ed una economia basata sulla relazione, si cementa sulla pari dignità, sulla reciprocità, sulla solidarietà e sulla fiducia dei partecipanti al processo. La comunità e il suo sviluppo diviene il contesto ideale per questi processi.
Questo “miracolo” accade a volte a livello territoriale (si pensi ai processi ed ai progetti dei Distretti di economia solidale…..) ma non è facile applicarlo sul piano sovraterritoriale o addirittura nazionale. D’altra parte, come potrebbe un singolo Gas o una rete di Gas contrattare il costo dell’energia, della banda Adsl, di una produzione di scarpe o di abiti? Ecco che entra il tema della rappresentanza, della delega e della partecipazione, altri “tabù”, che evocano il fantasma dei tanti fallimenti di questo periodo storico (si pensi alla trasformazione nei fatti dei grandi principi della Cooperazione, fino a scadere al puro e semplice piano commerciale….).

Il processo di Adesso Pasta!, che ha ripreso vigore in questi ultimi mesi, sostenuto anche dall’apporto dell’associazione Co-Energia “Progetti collettivi di Economia Solidale” (che al suo interno raccoglie a sua volta una dozzina di Des), accetta questa scommessa: offrire ai sessanta Gas italiani – e potenzialmente anche agli altri – che vogliono partecipare alla fornitura di pasta di qualità (da grano duro e cereali italiani, certificata bio ed essiccata a bassa temperatura) uno spazio di confronto diretto, “delegato/partecipato”, con la cooperativa La Terra e il Cielo di Arcevia (Ancona), che ha creduto nel bio italiano fin dalla sua nascita, trentacinque anni fa.
Si è formato un Gruppo di Lavoro Misto (Terra e Cielo/Co-Energia/Gas) che ha principalmente affrontato la esplicitazione dei costi trasparenti di tutte le fasi della filiera produttiva (costi agricoli, di produzione industriale, di gestione della cooperativa, utile e contributi al Fondo di Solidarietà, Iva) per comprendere come incidono sulla singola confezione di prodotto.
Si sono poi concordate le referenze di prodotto da inserire nel nuovo listino decidendo ad esempio di puntare sulle confezioni da 3 chilogrammi, più ecologiche ed economiche, attraverso una linea di prodotto con marchio ed etichetta propria, destinata essenzialmente ai Gas (è forse la prima esperienza italiana, in questo senso).
Questa linea di produzione offre anche ai Gas acquirenti la garanzia che tutto il prodotto deriva da materia prima proveniente dai soci della cooperativa. Si è poi discusso sulle condizioni di fornitura (imballi, trasporto, minimi d’ordine), cercando di contemperare le esigenze di diversi Gas con l’organizzazione del lavoro nella cooperativa: la soluzione scelta è stata quella di rendere evidente il tempo-lavoro necessario nelle varie fasi del ciclo e lasciare al Gas la scelta di internalizzare quel lavoro al suo interno o riconoscerlo economicamente alla cooperativa.
Infine è stato steso assieme il testo del nuovo patto, che lega per una stagione il singolo Gas a una fornitura minima di 2.000 euro ed entrambi gli attori (Gas e Coop.) alla destinazione di un contributo dell’1 per cento ciascuno in un Fondo di Solidarietà e Futuro che, a fine stagione, l’Assemblea di progetto (Gas, soci Coop, cooperativa) deciderà come destinare (il Fondo 2014 ha superato i 4.000 euro).
Di comune accordo si è anche stabilito che eventuali contenziosi circa i Patti che saranno sottoscritti saranno affrontati in ultima istanza dal Tavolo Res nazionale. Il Gruppo Misto ha infine deciso di continuare il suo lavoro sul piano della informazione e comunicazione, definendo alcuni incontri territoriali con i Gas, nei quali spiegare il processo ed il progetto e raccogliere quella partecipazione che può fare la differenza rispetto ad una semplice relazione commerciale.
Questo processo non è scontato: la disponibilità di una azienda cooperativa nel “mettere a nudo” i propri dati, lo sforzo dei Gas di comprendere e condividere anche i problemi dei soci agricoli, delle difficoltà legate ai singoli raccolti, degli investimenti per il futuro della Cooperativa. Sono lavori in corso verso una economia “diversa e possibile”.
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