Se andiamo a leggere i dati in modo critico e provando a decodificare il linguaggio degli esperti, sembra evidente che il periodo a disposizione per adottare misure immediate, consistenti e largamente condivise per arginare gli effetti dei cambiamenti climatici è meno della metà degli undici anni indicati nel IPCC. Gli impegni politici proiettati in un orizzonte indefinito e le misure non incisive proposte solo per guadagnare tempo sono del tutto inaccettabili. Possiamo solo riporre le nostre speranze sui movimenti, a cominciare da quello dei giovani studenti che in queste ultime settimane ha riempito le strade e le piazze in tanti paesi, ma anch’essi non dovranno ridurre la loro attenzione e il loro essere protagonisti, almeno finché non saranno adottate misure concrete, immediatamente operative, specie nei paesi che inquinano di più

di Alberto Castagnola
A che punto siamo
Sono ormai disponibili le informazioni principali per valutare l’andamento del riscaldamento globale nel 2018 e quindi si possono analizzare gli andamenti della crisi climatica negli anni più recenti. Inoltre sono apparse anche delle stime con ogni probabilità valide per l’immediato futuro e nel complesso la situazione non è certo tranquillizzante, anzi si può affermare che le previsioni più preoccupanti formulate negli ultimi mesi a livello internazionale dai principali scienziati sono state ampiamente confermate. Vediamo i dati più significativi. Da poco più di due mesi è terminata la COP 24, l’Assemblea Onu dei 195 paesi che si incontrano ormai da parecchi anni per decidere le strategie da adottare contro il continuo peggioramento della situazione climatica del pianeta. Introducendo i lavori, Gutierrez, presidente dell’assemblea, ha ricordato i dati ufficiali del riscaldamento della Terra:
- Gli ultimi quattro anni sono stati i più caldi della storia
- La concentrazione di anidride carbonica (C02) nell’atmosfera terrestre è la più elevata raggiunta negli ultimi tre milioni di anni
- Dopo una brevissima fase di riduzione, (dovute in gran parte alle ridotte attività economiche a scala globale) le emissioni complessive di gas serra hanno ripreso ad aumentare
- La temperatura media del pianeta è aumentata di più di un grado Celsius rispetto ai livelli preindustriali e sale di 0,2 gradi ogni decennio
- Con una temperatura media di 2 gradi, i mari innalzerebbero il loro livello di 10 centimetri e altri dieci milioni di persone sarebbero in situazione di rischio ( a causa di maree, tempeste, tsunami)
- Il permafrost, cioè la lo spessore di terra rimasta perennemente congelata al di sotto dei ghiacci e ora in progressiva scopertura e scongelamento, passerebbe da 1,5 milioni di chilometri quadrati a 2,5 milioni (aumentando l’uscita di gas metano, che salirebbe in atmosfera causando effetti da 23 a 84 volte peggiori di quelli determinati dalla C02)
- 420 milioni di persone sarebbero esposti a ondate di calore estremo
- Le barrire coralline attualmente “sbiancate” tra il 70 e il 90 % a seconda delle zone, sparirebbero al 99%
- La sparizione delle specie di insetti passerebbe da 6 al 18%, quella delle piante dall’8 al 16%, quella degli invertebrati da 4 all’8 %.
Sulla base di queste informazioni iniziali, si poteva supporre che l’assemblea dell’ONU tenesse particolarmente in conto il rapporto speciale che era stato richiesto all’IPCC, il comitato di oltre 2500 scienziati che analizzano continuamente i risultati delle ricerche effettuate in tutto il mondo. Il documento è stato presentato lo scorso ottobre e sulla base di una infinità di dati, spiegava che era da escludere la possibilità di arrivare ai due gradi centigradi di riscaldamento globale (in più rispetto al livello pre-industriale) e che era assolutamente necessario non superare il grado e mezzo. La presidenza dell’Assemblea sperava di far diventare questo rapporto la base ufficiale dei successivi lavori, ma dopo lunghe discussioni è stato bloccato da pochi paesi, tra i quali spiccano Stati Uniti, Russia, e Arabia Saudita , negazionisti della crisi climatica o strenui difensori dell’uso dei combustibili fossili. L’assemblea ha di fatto potuto far approvare solo uno schema generale di regolamentazione degli interventi che i singoli stati dovrebbero realizzare, e quindi le norme vincolanti e le misure radicali sono state rinviate ai successivi incontri COP 25 e 26.
Più di recente si sono resi disponibili altri dati, sempre molto preoccupanti, risultato delle ricerche più avanzate e garantite dagli scienziati più autorevoli e riconosciuti:
- Gas serra: la CO2 ha raggiunto le 405,5 parti per milione nel 2017 (erano 400,1 ppm nel 2015). Secondo gli scienziati la soglia di sicurezza è di 350 ppm.
- Il metano, il secondo gas più pericoloso sulle sei principali emissioni che contribuiscono al riscaldamento globale, ha raggiunto sempre nel 2017 il livello di 1859 parti per miliardo, cioè il 257 per cento in più rispetto all’epoca preindustriale
- Il biossido d’azoto, altro gas serra, è aumentato del 122% rispetto all’epoca preindustriale ed è circa 300 volte più potente della Co2
- Triclorofluorometano, CFC : l’Accordo di Montreal, considerato un accordo esemplare, lo sostituisce con altro prodotto industriale HFC; finora però la fascia di ozono si è ricostituita solo per il 9% e si scopre che il nuovo prodotto è anch’esso dannoso per l’ambiente.
- In Italia, l’ISPRA rende noto che il 2018 è stato l’anno più caldo degli ultimi due secoli e che la temperatura è aumentata del 1,77% rispetto al periodo 1961-1990
- Stessa fonte, sempre in Italia, il 20 novembre 2018 comunica che le emissioni di gas serra sono aumentate dello 0,4% (dovuto per l’1,7 % ai trasporti, per il 3,1% ai trasporti su strada, per l’1% al riscaldamento nell’edilizia), mentre cala dell’1% l’impiego dell’energia a causa di una minore utilizzazione delle centrali termoelettriche.
Nelle previsioni, il clima globale è sempre più caldo.
I ricercatori della Nasa hanno annunciato che la temperatura media di superficie nel 2018 è stata la quarta più alta dal 1880, quando è cominciata l’archiviazione dei dati: un segnale dell’inequivocabile tendenza al riscaldamento globale. Diciotto dei diciannove anni più caldi sono stati registrati dal 2001, scrive il New York Times. “Non stiamo più parlando di una situazione in cui il cambiamento climatico riguarda il futuro, è qui e adesso”, ha detto Gavin Schmidt, direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, l’istituto che ha condotto la ricerca. I dati confermano che il cambiamento climatico è causato dall’attività umana. Il risultato relativo al 2018 della Nasa è identico a quello della National Oceanic and Atmospheric Administration, (NOAA) ottenuto con una metodologia un po’ diversa. Rispetto al passato, l’attuale riscaldamento è differente perché è dovuto all’azione umana ed è più rapido. Secondo il Met Office del Regno Unito, anche nei prossimi anni si registreranno temperature record. L’istituto prevede che il prossimo quinquennio sarà di un grado più caldo rispetto al periodo 1850-1900. C’è anche il 10 per cento di possibilità che un anno tra il 2019 e il 2023 faccia registrare una temperatura di 1,5 gradi oltre i livelli preindustriali, un valore considerato una soglia critica per il cambiamento climatico. Se le previsioni saranno rispettate, scrive la Bbc, il decennio tra il 2014 e il 2023 dovrebbe essere il più caldo in oltre 150 anni di archiviazione dei dati.
Altri dati permettono di valutare alcuni degli effetti del riscaldamento globale. I morti per fenomeni di inquinamento sono stati 60.000 in un anno, mentre sono nove milioni a livello globale, cioè più delle morti per tabacco, droghe e alcool, oppure per malattie infettive come Aids, malaria e tubercolosi. Infine, la Banca Mondiale afferma che nel 2050 i migranti per cause ambientali potrebbero essere 143 milioni (mentre altre fonti parlano di 250 milioni di persone).
Sembra evidente che il periodo ancora a disposizione per adottare misure immediate, consistenti e largamente condivise può ridursi a meno della metà degli undici anni indicati nel IPCC e soprattutto che sono ormai inaccettabili impegni politici proiettati in un orizzonte indefinito e misure non incisive proposte solo per guadagnare tempo. Possiamo solo riporre le nostre speranze sui movimenti di giovani studenti che in queste ultime settimane hanno riempito le strade e le piazze in tanti paesi, ma anch’essi non dovranno ridurre la loro presenza finché non saranno adottate misure concrete, immediatamente operative, specie nei paesi maggiori inquinatori.
CONDIVIDO QUELLO CHE DICE CASTAGNOLA E PENSO CHE OGNUNO DI NOI DEVE E PUO’ ORGANIZZARE I SUOI VENERDI’ …IL TEMPO E’ FINITO E BISOGNA DARE L’ASSALTO AL CIELO…
LE PAROLE DELLA MARCIA PER IL CLIMA DEL 23 A ROMA OSCURATA DAL REGIME
La MARCIA PER IL CLIMA E CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI che si è tenuta a Roma Sabato 23 è stata TOTALMENTE ignorata dalla stampa e le TV l’hanno o ignorata o gli hanno dedicato mezzo minuto. In modo che nessuno potesse capire vedere sapere. QUESTO E’ “FASCISMO”! Non c’è altro termine possibile per descrivere la gravità della cosa. La manifestazione, in sostanziale continuità con il 15 Marzo, ha visto la partecipazione di circa 100000 persone. Erano presenti tutti i comitati che hanno condotto e conducono lotte sui territori di tutt’Italia. Mi sono preso la briga di trascrivere tutti i cartelli e gli striscioni che hanno costellato il lungo corteo. Sicuro a priori che nessuno avrebbe “informato” sulle cose dette scritte vissute pensate argomentate. Come tutti possono vedere viene fuori un movimento plurale e dal basso che esprime UNA CULTURA e un programma politico e di lotta che è una chiara ALTERNATIVA al “governo del cambiamento” e a tutte le forze politiche di finta opposizione. Quella di Roma è la vera opposizione sociale che esiste e opera nel paese. In queste ore stanno arrivando i risultati del voto in BASILICATA. Che era presente in massa al corteo. E anche questo voto dice che parlare ancora di “democrazia” è quanto meno “improprio”. I media di REGIME non citano nemmeno il dato di fondo : HA VOTATO IL 53%. Metà popolazione non vota più. Perché non si sente rappresentata da questa gentaglia. Quindi i 48% di quel tale che è arrivato prima è in REALTA’ un 24% e il 20% dei 5 Stelle è in realtà un 10%. Quindi una “minoranza”decide le sorti del paese. Per bocca di una diecina di boss-capetti in carriera che comandano in finti partiti. Lorsignori sono sostanzialmente delegittimati. E questi “partiti” sono bande in carriera. Di Maio ha già imparato l’arte della bugia. Ha dimezzato i voti ma dice che ha vinto. I 5 stelle si sono già suicidati e hanno aperto la strada a un ladro fascista razzista che ci deve spiegare dove ha messo i 49 milioni che ha rubato…
QUESTE SONO LE PAROLE DELLA MANIFESTAZIONE CHE LORSIGNORI HANNO NASCOSTO :
-CACCIAMO IL GOVERNO DI RAZZISTI LADRI E BUGIARDI
– TARANTO senza ILVA
-Il governo del mondo alle donne il governo della casa ai mariti
PER UN VERO CAMBIAMENTO CHIUSURA FONTI INQUINANTI RISANAMENTO E RICONVERSIONE DEI TERRITORI
-CONTRO IL GOVERNO DELLE FALSITA’ NO TAP E NO MITTAL
-NO GRANDI OPERE INUTILI E IMPOSTE
– NO ALLE BASI NO ALLA GUERRA VIA DALLA NOSTRA TERRA
-ZERO WASTE – Sardegna
-Giù le mani dal senatore CAPPELLI (famoso grano antico (n.m.)
-ORA E SEMPRE NO TAV
-NO NITRATI NO AI FANGHI TOSSICI NEI SUOLI
-30 ANNI DI RESISTENZA NO TAV giù le mani dalla nostra TERRA
TARANTO-ILVA con le polveri inquinanti = AUSCWITZ e i nazisti con i GAS
-In marcia per la nostra terra –Coor. Comitati Sardi
-NO MUOS Coord. No Discarica – Lentini
Ci tolgono l’ossigeno – Non gli daremo più respiro
-GUERRE CAMBIAMENTI CLIMATICI DEVASTAZIONI AMBIENTALI – La colpa è sempre del Capitale- NO MUOS
-Dalla Sicilia alla Val Susa la lotta non si arresta la terra non si abusa – NO MUOS
.NO AL MUOS NO ALLA GUERRA VIA LE BASI MILITARI DALLA NOSTRA TERRA
-NO Geoingegneria No Manipolazioni
-COCA COLA PEPSI NESTLE’ DANONE sono le aziende più inquinanti per l’uso della plastica
-100 AZIENDE PRODUCONO IL 71% DELLE EMISSIONI DI Co2 e GAS SERRA DEL PIANETA
-500 m. di TAV = 79356000 1 OSPEDALE con 1200 posti letto
-DISTRUGGI IL SISTEMA NON IL PIANETA
-NO A NUOVE ESTRAZIONI PETROLIFERE IN BASILICATA
-SALVIAMO L’ACQUA del GRAN SASSO
-IL CLIMA sta male male…perché c’è il Capitale
BASTA CON LA LUCANIA DEL PETROLIO E DEI VELENI
-SI-AMO LA TERRA
-Sono io la vera grande opera finanziate me sviluppo e crescita garantite- (Un bambino in carrazzina)
-FUMI DI MARGHERA PESTE NERA
-Cambiare il SISTEMA prima che cambi IL CLIMA
STOP PLASTIC NOW
-PIU’ PINGUINI MENO SALVINI
Effetto serra Effetto guerra – No Muos
C’ERAVAMO CI SIAMO CI SAREMO – NO TAV
IL MONDO CAMBIA CON L’ESEMPIO NON CON LA TUA OPINIONE
CI AVETE ROTTO…I POLMONI
USA LA BICI E SALVA LE TUE RADICI
NO TAP difendi la tua TERRA
-EXTINTION REBELLION
Lo sport è un diritto del popolo
-Mondiali di nuoto…un tuffo nel cemento
NO AL MASSACRO DELLO YEMEN
DISTRUGGI IL PATRIARCATO NON IL PIANETA
NO TRIV NO TAP Basilicata Libera
-STOP BIOCIDIO !
NO EOLICO SELVAGGIO
La turistificazione inquina e avvelena le città
NO SNAM NO GASDOTTO
FRIDAY FOR FUTURE – Napoli
PER IL CLIMA FUORI DAL FOSSILE
No al progresso che ci avvelena e uccide
I figli non si toccano – Mamme No Pfas
La devastazione non passerà Né gasdotti Né Trivelle
Gaetano Stella – Empoli 25/3
-passaparola! –http://blog.gaetanostella.it