Il territorio del cratere sismico del 2016 ha perso in media, tra le province delle quattro regioni coinvolte, il 12% degli abitanti (oltre 37.000 persone, soprattutto giovani), con picchi del 20% in alcuni comuni. Intanto 11.182 nuclei familiari ricorrono ancora all’assistenza abitativa. La destra, richiamando perfino la “restanza” di Vito Teti, ha presentato la flat tax che sistemerà tutto e ripopolerà questo pezzo dell’Appennino. Per la cronaca è un provvedimento esistente già dal 2022 per tutto il territorio nazionale, a seguito del quale ad oggi si sono trasferite in Italia una ventina di ricchi pensionati stranieri
Secondo la recente classifica de Il Sole 24 Ore sullo spopolamento delle interne, il territorio del cratere sismico del 2016, da quei drammatici eventi, ha perso in media, tra le province delle quattro regioni coinvolte, il 12% degli abitanti (con picchi di oltre il 20% in alcuni Comuni). Che, secondo una stima ferma al 2023 della Banca d’Italia, corrisponde ad oltre 37.000 abitanti.
Nel Rapporto sulla Ricostruzione Sisma 2016, aggiornato a maggio 2024, predisposto dal Commissario (il quinto di nomina in otto anni), Guido Castelli (senatore di Fratelli d’Italia), risultano ancora essere 11.182 i nuclei familiari che ricorrono all’assistenza abitativa; ovvero che vivono nelle strutture abitative di emergenza (SAE) in poliuretano, oppure che beneficiano del contributo per l’autonoma sistemazione (CAS). La crisi demografica, va sottolineato, era iniziata già da prima dei sismi del 2016; dovuta all’azione politica di depauperamento e smantellamento dei servizi alla persona in quei territori, e anche alla crisi economica che ha inciso non poco. Quella che già nel novembre 2016, chiamai “Strategia dell’Abbandono”, e che diventerà un libro nel 2020.
Se uno oggi volesse farsi un giro nelle zone interne di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, incontrerebbe una popolazione di persone prevalentemente anziane o con fragilità sociali ed economiche. Quelle, insomma, che per anagrafe e condizione sociale, non hanno avuto energie e risorse per riorganizzarsi la vita da un’altra parte, magari semplicemente nelle aree limitrofe della pianura e della costa. Mentre i giovani, appena possono, spariscono definitivamente. Solo le Marche, prevalentemente il sud (quello più colpito dai sismi), negli ultimi quattro anni, ha visto circa 20.000 under 35 lasciare definitivamente la regione di nascita, per trasferirsi in altre parti d’Italia e all’estero.
Di fronte a questa situazione, e a uno scenario che da un punto di vista demografico, dati dell’ISTAT e delle Regioni alla mano, andrà esponenzialmente peggiorando, l’iniziativa promossa dal Commissario per la Ricostruzione, difficilmente potrà riuscire a invertire una tendenza che non lascia spazio a sorprese. Annunciata già a luglio di quest’anno, ha trovato concretezza e ufficialità nel convegno che si è tenuto a Roma il 5 novembre sul tema “Flat Tax e rilancio dell’Appennino Centrale”; promosso dalla LUISS Guido Carli e dal Commissario straordinario Sisma 2016, in collaborazione con la Fondazione Magna Carta.
Curioso che la classe politica del governo nazionale e delle regioni del cratere si affidino a una università privata romana, quando nel territorio colpito dal sisma sono presenti qualificate e storiche sedi universitarie a Camerino, Macerata, Teramo, Rieti, oltre che Perugia, Urbino e Ancona.
Ma è stato proprio il presidente della Fondazione Magna Carta, l’ex ministro e parlamentare (Forza Italia) di lungo corso Gaetano Quagliariello, a dare una precisa visione strategica territoriale: “Il cratere sismico del 2016, che attraversa quattro regioni – ha detto in apertura – rappresenta un territorio dove poter fare esperimenti di nuove pratiche”.
Il convegno di fatto è servito soprattutto a livello mediatico a lanciare la campagna operativa e di comunicazione del Commissario Straordinario, relativa alla proposta già lanciata quattro mesi prima, quando aveva annunciato che “i paesi che si trovano all’interno del cratere diventeranno il nuovo Portogallo”. Verrà proposta infatti una flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero che decideranno di trasferirsi a vivere nel territorio del cratere sismico; la misura prevede la possibilità di assoggettare tutti i redditi con la formula della flat tax (compresi i redditi da pensione estera), per le persone fisiche che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia, in un Comune con meno di 20 mila abitanti situato all’interno delle zone colpite dai terremoti del 2009 (terremoto di L’Aquila) e del 2016-2017. Inoltre, i soggetti interessati non devono essere stati residenti in Italia nei cinque periodi d’imposta precedenti al trasferimento, e devono provenire da Paesi con i quali esistono accordi di cooperazione amministrativa in materia fiscale. L’imposta è calcolata in modo forfettario, con un’aliquota del 7% sui redditi esteri per i nove anni successivi a quello in cui diviene efficace l’opzione. Finalità del provvedimento è dunque quella di attrarre in queste zone pensionati provenienti dall’estero, i quali potranno usufruire di una tassazione semplificata e ridotta sul reddito. Un provvedimento esistente già dal 2022 per tutto il territorio nazionale, a seguito del “decreto Sostegni-Ter”, e che ha visto ad oggi trasferirsi in Italia poco più di venti ricchi pensionati stranieri.
“Stiamo applicando la ‘restanza’; la struttura commissariale è un’agenzia di restanza – ha detto il Castelli citando il saggio La Restanza dell’antropologo Vito Teti – forte della stretta collaborazione con i presidenti di regione e i 138 sindaci del cratere”. Ma il pensiero, l’opera e lo studio di Vito Teti, vanno proprio in un’altra direzione. “Il cratere – ha poi proseguito Castelli – è un territorio soggetto a tre crisi: quella demografica, già preesistente ai terremoti, quella sismica e quella climatica. Abbiamo l’obiettivo nei prossimi anni di avviare un processo di neopopolamento e rivascolarizzazione di queste terre”.
Neopopolamento, è un neologismo preso in prestito dalla Fondazione Symbola, che da anni, adattandosi in tempo reale ai cambiamenti politici, istituzionali e governativi, promuove specie nelle Marche, azioni miste tra studi convegnistici e lobbismo.
“La Strategia Nazionale per le Aree Interne – ha spiegato Castelli – non ha funzionato e i risultati sono molto modesti. Se la ricostruzione, alla quale abbiamo impresso un cambio di passo, rappresenta certamente il primo strumento di contrasto allo spopolamento, non c’è dubbio che questa misura possa offrire un contributo aggiuntivo importante. La norma sta suscitando un notevole interesse internazionale, soprattutto tra i pensionati del Nord America. Io stesso qualche tempo fa, ho fatto volantinaggio nei confronti dei ‘Paperoni’ americani, in un evento della Niaf (l’associazione degli italo americani, ndr) a Washington, con la presenza dell’ambasciata”.
Ma lo stesso Commissario Sisma 2016, nel 2022 quando era ancora assessore regionale nelle Marche al bilancio e alla ricostruzione, si era espresso però in maniera meno entusiasta di oggi in occasione dell’approvazione del Decreto Sostegni-Ter: “Si tratta di una misura, certamente, utile per incentivare lo spostamento di residenza nei Comuni più piccoli del cratere sull’onda dell’esperimento avviato con successo negli ultimi anni da alcuni Paesi Europei; tuttavia, tale disposizione, varata dal parlamento, non può certo bastare per rivitalizzare il vasto territorio regionale devastato dal sisma del 2016”.
Nel convegno poi, diversi spunti tecnici e operativi sono stati illustrati dai docenti ed esperti LUISS Domenico Lombardi e Luca Bartolucci. Da studi dell’ateneo emerge che per il 77% degli italiani la vita in un paese offre una migliore qualità della vita, e che il 55% sarebbe disponibile a considerare un trasferimento (disponibile il 38% dei giovani tra i 18 e i 34 anni). Il servizio maggiormente richiesto per una definitiva scelta di mobilità, è il dropbox di Amazon (una cassetta postale verticale con chiusura a parete, sicura e grande, realizzata in acciaio). Relativamente a questo, è stato ricordato l’investimento pubblico di 35 milioni di euro per rivitalizzare stazioni ferroviarie dismesse (cinque già in sperimentazione nel cratere grazie alla sinergia con Poste Italiane), da destinare oltre che all’ospitalità dei dropbox anche di hub o control room per la telemedicina, che consente di prestare assistenza medica ai pazienti ubicati in qualsiasi area geografica. “Quando arrivano tanti anziani va ripensato il sistema di welfare – ha spiegato Alessandro Canelli presidente IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale) – vanno potenziati i servizi finanziari, irrobustiti i servizi socio assistenziali e della distribuzione alimentare”.
Per i potenziali pazienti del cratere sismico, sarà pronto tra un mese anche il nuovo ospedale di Amandola in provincia di Fermo, che prenderà il posto di quello parzialmente crollato con la scossa del 24 agosto 2016 (curioso che in quella tragica notte, a rimanere pressoché intatta fu la parte ottocentesca dell’ospedale, mentre venne giù tutta l’ala edificata negli anni settanta). Una struttura moderna che garantirà 80 posti letto, che è costata 33 milioni di euro, comprensivi dei 5 milioni che nel giugno 2017 vennero donati alla Regione Marche dalla multinazionale russa del petrolio e del gas Rosneft. Ci fu tanto di trasferta a Mosca dell’allora presidente regionale Luca Ceriscioli (Pd), per ricevere l’assegno dalle mani dell’oligarca putiniano Igor’ Sečin, amministratore delegato dell’azienda statale russa. Una filantropia decisamente singolare, che potrebbe essere stata motivata dagli interessi del gruppo industriale nella realizzazione del completamento del gasdotto Rete Adriatica SNAM che dall’Abruzzo, risalendo verso l’Emilia-Romagna, passerà poco lontano da Amandola, risalendo la dorsale appenninica proprio sotto il sistema di faglie che ha originato i terremoti del 2016 e 2017. Una sorta di oneri di urbanizzazione versati con ampio anticipo.
A concludere il convegno, è stato il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, anch’esso Fratelli d’Italia: “Attraverso misure fiscali mirate e incentivi per chi decide di trasferirsi, vogliamo rendere questi territori attrattivi, dando un impulso concreto alla rinascita e sostenendo lo sviluppo locale. Con questa iniziativa, molti pensionati americani di origine italiana tornerebbero, sarebbe per loro una occasione di ristabilirsi nelle terre dei nonni e dei bisnonni”. Rispetto a questo, diventa quindi fondamentale strutturare nei 138 Comuni del cratere un’adeguata rete di servizi individuali alla persona, compresi quelli cimiteriali.
Di fronte a questa strategia per questa parte del territorio italiano, col senno di poi, anche William Butler Yeats, riscriverebbe parzialmente la poesia “Sailing to Byzantium” del 1927, in cui nel verso d’attacco scriveva “That is no country for old men”. Qui, al contrario della lirica da cui presero le mosse il romanzo di Cormac McCarthy e il film dei fratelli Coen, invece si scommette tutto sulla terza e quarta età.
Queste zone dell’Italia appenninica, potranno stare al riparo dalla paventata “sostituzione etnica” dell’arrivo dei migranti, declamata dalla politica sovranista, ma non scamperanno a una sostituzione civile e democratica, per la quale questi territori diventeranno mete per turisti di passaggio o tuttalpiù stagionali, e per grandi progetti e affari del capitalismo estrattivista. Processi per i quali, gli abitanti non servono; anzi, rappresentano proprio un ostacolo.
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