di Maria Rita D’Orsogna*
Un’altra storia di Davide contro Golia, con tanta creatività e immaginazione. Siamo a Lancaster, Pennsylvania, dove un gruppo di suore il giorno 9 luglio 2017 ha dedicato una cappella in un campo agricolo. La cerimonia è stata guidata da Suor Janet Mc Cann. È una cappella semplice, anzi, non ha neanche le mura vere e proprie, solo delle panchine benedette e e un altare. Ma lo scopo è ben preciso: fermare la costruzione di un oleodotto fra quegli stessi campi. La cappella all’aria aperta è il modo in cui le Adorers of the Blood of Christ un gruppo di suore cattoliche ha deciso di protestare contro la decisione della Atlantic Sunrise Pipeline di costruire un oleodotto per il trasporto di gas, tagliando 183 miglia attraverso la Pennsylvania.
L’ordine delle Adorers of the Blood of Christ, ha circa 2.000 suore in giro per il mondo, e la loro missione è quella della protezione ambientale e dell’attivismo. Come ordine hanno protestato impianti idrolettrici in Brasile e progetti di miniere aurifere in Guatemala.Non ne avevo mai sentito parlare prima ed è proprio una bella cosa sentire di queste suore, che paiono tutte non giovanissime, facciano attivismo per la loro terra, e per la terra di tutti.
Il campo su cui sorge la cappella appartiene alle suore e viene coltivata da terzi, ma il governo ha dato alla ditta che vuole costruire l’oleodotto, la Williams Partners, il permesso di costruire tramite esproprio. In teoria le suore non hanno dunque più voce in capitolo. Nonostante alcune udienze in corso, le suore hanno voluto protestare in questo modo.
Attorno a loro il gruppo attivista più largo Lancaster Against Pipelines che ha aiutato le suore a organizzarsi. L’idea è che se questa Williams Partners proprio vuole la terra, dovranno spuntarla in tribunale e poi distruggere altare e banchi benedetti.
Secondo le suore la loro protesta è “religiosa” perché l’oleodotto viola i loro principi etici, in quanto la terra, secondo ciò che insegna la Bibbia è un santuario da essere protetto. Dicono che non è solo la questione oleodotto, quanto tutte le conseguenze nefaste dell’industria del petrolio e del gas, sull’ambiente, sui poveri, alle comunità. Ovviamente i petrolieri sparano numeri grandiosi: l’oleodotto porterà energia a ben sette milioni di case e porterà lavoro ai residenti.La cosa strana è che in genere, negli Usa, l’esproprio si usa per costruire scuole e strade, per opere di utlità pubblica, e non per opere private, come in questo caso, dove i vantaggi andranno solo a quelli della Williams Partners.Ad ogni modo, in trecento sono venuti all’inaugurazione della cappella il giorno 9 Luglio e c’è stato da allora un viavai di persone di ogni credo religioso che ha lasciato dei fiocchetti in segno di solidarietà.
Ovviamente non sappiamo se questa azione fermerà i petrolieri, ma è bello, sempre, sentire di comunità che resistono il mostro.
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