di Zalab.org
La soggettiva di un sommozzatore scivola nel blu profondo del mare, si avvicina alla sagoma di un peschereccio di legno adagiato sul fondo. Si avvicina piano, lento come i movimenti nell’acqua, lento come quando hai paura. Continua lento il respiro subacqueo, l’ossigeno scorre attraverso i tubi, le bolle di anidride carbonica galleggiano nelle profondità e la sola ombra di uno di quei corpi fa chiudere gli occhi.
Giuseppe Battiston è dentro ad una grande stanza vuota. Inizia a pensare. Sentiamo la sua voce. Si chiede perché lui ora non ha il coraggio di guardare anche se per tanti anni aveva saputo? Perché quei corpi gli fanno paura? Si muove nella grande stanza vuota e il panico lentamente si trasforma in necessità. Ha bisogno di capire. Da qui inizia il suo viaggio di conoscenza, incontro, dubbio. La voce di Giuseppe Battiston accompagna il racconto di tre donne, Gladys, Nasreen e Semhar, e del loro difficile viaggio dal paese d’origine alle coste italiane. Il racconto delle tre donne segue tre filoni di racconto: la memoria del viaggio, l’attraversata del mare, la loro vita oggi.
Gli interventi di Marco Paolini aiuteranno lo spettatore, e Battiston stesso, a capire le direzioni, i flussi e le barriere delle migrazioni verso l’Europa. Marco Paolini, con la sua arte tra studio e scoperta, fornisce a Battiston altri strumenti di comprensione disegnando su tre grandi mappe geografiche che Giuseppe poi appende alle tre pareti della sua stanza. Mentre le donne raccontano, la stanza di Giuseppe Battiston va riempiendosi di oggetti e simboli che incontriamo nelle loro storie: alla fine Giuseppe è attorniato dagli oggetti, i segni, le parole, le mappe, i ricordi della sua nuova conoscenza.
Per oltre dieci anni abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi economici, politici e militari a tentare di chiudere le frontiere del Mediterraneo: c’è chi l’ha fatto con più cautela e chi con più cattiveria, ma lo scopo unico era comunque e sempre “ridurre il numero di sbarchi”, fermare e contenere. Un orizzonte che ha schiacciato le nostre capacità di ascoltare e capire i motivi e le scelte di chi viaggia. Come il peso dell’acqua, attraverso le storie di tre donne e lo sguardo di due grandi narratori civili, cerca di modificare questo orizzonte.
Il teatro/documentario “Come il peso dell’acqua” è una puntata speciale alle 22 su Rai3 il 3 ottobre in occasione dell’anniversario della strage di Lampedusa che ha causato la morte accertata di 366 persone, oltre a circa 20 dispersi. A partire dal 3 ottobre è possibile organizzare proiezioni di Come il Peso dell’Acqua scrivendo a ">. L’anteprima nazionale è stata ospitata a Caserta a sostegno della manifestazione antirazzista che si svolgerà a Castel Volturno il 18 ottobre.
Scheda Tecnica: di Giuseppe Battiston, Stefano Liberti, Marco Paolini e Andrea Segre; regia Andrea Segre, con Gladys Yeboah Adomako, Nasreen Tah, Semhar Hagos, Giuseppe Battiston e Marco Paolini
Fonte: zalab.org
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Lampedusa / Dossier
Eva Michieletto dice
Visto ieri sera a Caserta in presenza di Marco Paolini, Andrea Segre e Toni Servillo (nel pubblico)… Mi sono emozionata e ho riconosciuto molti luoghi familiari, e anche un paziente!