Comune-info

Informazione indipendente

  • Pensare
  • Fare
  • Gridare
  • Agenda
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
  • Contatti
FacebookTwitterInstagram Comune-infoMastodon Comune-info
  • Guerra
  • Clima
  • Migranti
  • Covid
  • Autogestione
  • Decrescita
  • Scuola
  • Territorio
  • Movimenti
  • Roma
  • Cura
  • Conversione ecologica
  • Rivoluzione
  • Camminare
  • Patriarcato
  • Gas
  • Agricoltura
  • Orti
  • Multinazionali
  • Bici

Si riempiono la bocca a parlar di scuola

Rosetta Cavallo
31 Dicembre 2014
Si riempiono tutti la bocca a parlar di scuola. La classe dirigente, quella che siede su comode poltrone, non ha la più pallida idea di cosa voglia dire non avere sedie a sufficienza per i tuoi alunni, abbastanza colori o abbastanza fogli su cui avrebbero tanto desiderio di disegnare il loro cielo, i loro aquiloni, le loro speranze. Al di là di tante magiche ricette, l’amara realtà è che docenti e scuola sono in sofferenza…. Noi insegnanti siamo sempre più soli, con sfide e lotte quotidiane. Lo sai bene che la scuola è il mezzo più potente per sconfiggere le diseguaglianze. Fai di tutto perché speri tanto che ciò che viene detto, spiegato e vissuto – gesti solidali e non egoistici, cooperativi e non competitivi -, esca dall’aula, accompagni i ragazzi nelle strade del mondo. L’hai capito bene che potranno dimenticare i Babilonesi, gli Egizi, i Sumeri, ma un buon insegnamento, quello no, non si dimentica mai…. Potranno impoverirci quanto vogliono ma noi possiamo decidere in quale direzione andare: siamo sempre noi a fare la differenza. Questa è la nostra speranza, la nostra forza. Non è poco. Buon anno e buon cammino a tutti!

NI

di Rosetta Cavallo*

Si riempiono tutti la bocca a parlar di scuola, di insegnanti e di alunni. Tutti sanno tutto. Al di là di tante belle parole, di tante magiche ricette, l’amara realtà è che docenti e scuola sono in forte sofferenza. Si ritrovano depauperati all’inverosimile e a rimetterci sono sempre gli stessi: i più deboli.

Giorno dopo giorno, anno dopo anno, gli insegnanti si ritrovano sempre più al buio e sempre più soli con storie alle spalle e sulle spalle, con sfide e lotte quotidiane che affrontano con in mente un solo e unico pensiero: il bene dei bambini e dei ragazzi. E se non molli è solo per loro, perché malgrado tutto e tutti, continui a crederci e a combattere con tutte le tue forze.

DIS

Lo devi ai tuoi figli e ai tuoi ragazzi. Lo sai bene che la scuola è il mezzo più potente per sconfiggere le diseguaglianze, non per ribadirle. L’hai capito bene che a scuola si combattono le ingiustizie e le differenze. L’hai capito bene che quelle, purtroppo, si fanno fuori.

Conosci bene l’importanza di ribadire certe cose e fai di tutto perché speri tanto che ciò che viene detto e spiegato, esca dall’aula, accompagni i ragazzi nelle strade del mondo, di un mondo che si spera loro possano contribuire a migliorare ogni giorno un po’ di più attraverso gesti solidali e non egoistici, cooperativi e non competitivi. L’hai capito bene che potranno dimenticare i Babilonesi, gli Ittiti, gli Egizi, i Sumeri. Oppure potranno ricordarli per un po’ , ma un buon insegnamento, quello no, non si dimentica mai. Dura tutta una vita. Questa è la vera meritocrazia di cui vorrei sentir parlare e su cui vorrei confrontarmi con la classe dirigente, quella che siede su comode poltrone e che non ha la più pallida idea di cosa voglia dire non avere sedie a sufficienza per i tuoi alunni, abbastanza colori o abbastanza fogli su cui avrebbero tanto desiderio di disegnare il loro cielo, le loro farfalle, i loro aquiloni, il loro mare, il loro mondo colorato, i loro sogni e le loro speranze.

Quella che, immobile, su una poltrona decide sulla vita degli altri. “Tagliare, accorpare, ridurre” sono i pochi verbi che rientrano nel suo dizionario. Gli insegnanti, invece, non stanno immobili. Si alzano dalle sedie e corrono. Sì, noi corriamo dietro ai bambini, agli aquiloni e alle farfalle. Corriamo dietro a quei bambini che fermi proprio non riescono a stare, corriamo dietro alle loro paure, alle loro speranze e ai loro sogni. Noi continuiamo a guardare avanti, a puntare in alto. Guardiamo il cielo e ce la mettiamo proprio tutta per renderlo sereno.

Costruiamo dialoghi, tessiamo speranze e proviamo a contenere il disorientamento, l’incertezza, la demotivazione. Sperimentiamo, adottiamo e adattiamo metodi, elaboriamo, rielaboriamo, e ogni mattina è una sfida diversa, è un ricominciare.

SCU

Diceva Pier Paolo Pasolini che il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: ”La materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione”. E credo che in queste sue parole sia racchiuso tutto il nostro difficile compito. Occorre sempre vigilare, cogliere le sfumature, stare attenti a cosa leggono, cosa vedono, cosa pensano e cosa sognano i nostri ragazzi.
Capire cosa rende loro felici o tristi. Capire come li puoi aiutare e fin dove ti puoi spingere, senza mai concederti il lusso di stare immobile. è troppo rischioso.

Noi continuiamo a crederci e a combattere l’analfabetismo emozionale, perché pensiamo che gli altri non siano dei numeri ma delle persone e siamo ben consapevoli che dal presente che i nostri ragazzi vivono e dai valori che genitori e insegnanti trasmettono loro dipende il nostro e il loro futuro.

Credo che la scuola abbia bisogno di alcuni cambiamenti perché oggi fa fatica a rispondere alle esigenze della società. Ma quando si parla di riforme si pensa sempre e solo al piano didattico, discipline, orari, e mai a quello dei contenuti. La scuola è una comunità educante, “che forma il cittadino”, “che educa le persone.” Allora, se la scuola è una comunità educante, sarebbe il caso di chiederci: per educare a che cosa, come, a quali scopi?

Cari colleghi, potranno impoverirci quanto vogliono ma ricordatevi che noi possiamo decidere in quale direzione andare . Dipende solo da noi. Siamo sempre noi a fare la differenza. Questa è la nostra linfa. Questa è la nostra speranza, la nostra forza e la nostra ricchezza. Questo è quello che ci rimane, e non è certamente poco. Buon anno e buon cammino a tutti!

* maestra in una scuola pubblica di Faenza (Ravenna)
L’adesione di Rosetta Cavallo alla campagna 2014 di Comune, Ribellarsi facendo, è leggibile qui: Pensare al noi e non all’io
DA LEGGERE

Apprendere facendo

La scuola cambiata dai bambini

Comments

  1. Ada Guarini says

    31 Dicembre 2014 at 17:08

    Queste tue parole le ho gridate in un collegio dei docenti della mia scuola, se avessi visto la faccia del mio dirigente avresti compreso molte cose e comunque non ho ricevuto nessuna risposta da lui, solo un fragoroso applauso dai miei colleghi che avrebbero fatto meglio a gridare come me invece di applaudire!

    Rispondi
  2. wilma canuti says

    28 Gennaio 2015 at 18:37

    Per fortuna c è l entusiasmo e la sensibilità degli insegnanti….non e tutto ma non è poco!

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Benvenuti Ovunque - Osservatorio sull'accoglienza diffusa di migranti e rifugiati
Osservatorio sull’accoglienza diffusa
di migranti e rifugiati


ricominciamo da 3. Sostieni comune -nfo

Comune-info

Dieci anni e più. Campagna 2022

Campagna Comune-info 2022

Sostieni Comune-info

Ultimi articoli pubblicati da Comune-info

Fare

Una barca che (ci) salvi tutti

Alberto Castagnola

Recensione a “Non siamo tutti sulla stessa barca” di Giorgio Brizio

Gridare

Quella lettera aperta a Olaf Scholz

Bruna Bianchi

Un’iniziativa femminista contro la guerra scuote la Germania

Gridare

Eroi? No, grazie

Bruna Bianchi

Il bimestrale tedesco “EMMA” ha dedicato un numero alla condizione delle donne durante la guerra

Gridare

Il deficit ecologico di madre terra

M.Sassi e M.e Bertoli

Ai livelli del consumo che si fa in Italia, servirebbero 2.8 pianeti Terra

Fare

Facciamo una pausa

Daniela Dal Lago

Una pausa di autentica riflessione in tanto sbraitare quotidiano; una volta la chiamavamo controinformazione oggi si chiama Comune-info. Non smettere mai di sollecitare le coscienze! Le altre adesioni alla campagna di sostegno a Comune-info “Dieci anni e più” e le informazioni su come aderire sono leggibili qui.

Gridare

I roghi e il femminicidio territoriale

Valentina Valle

Le rivoluzioni di Berta Caceres e la costruzione di nuovi mondi in un libro

Ultimi commenti inseriti su Comune-info

  • Rosanna De Angelis di Quella lettera aperta a Olaf Scholz: “Sottoscrivo ogni singola parola. Un’analisi precisa ed esaurienti sui motivi che fanno dire no ad un’escalation.”
  • Mirella di Le armi autonome e la prospettiva femminista: “Perfetto, condivido e mi allarmo molto, grazie mille”
  • Mario. Brancaleone di L’ipocrisia della transizione ecologica: “Sottoscrivo tutto quanto.”

Cerca su Comune-info

Contatti

Email:
Whatsapp : +39 335 5769531

Facebook

Twitter

Follow @comuneinfo

Privacy Policy – Cookie Policy - Powered by botiq.it