A Lesbo, l’isola greca di fronte alla Turchia, c’è un campo di rifugiati autogestito da volontari. Non ci sono veri coordinatori. È una babele di persone di paesi diversi che, in un caos organizzato, si dimostrano incredibilmente efficienti
Il sapore di un caffè giusto
Cristina CozziCè tempo fino al 29 febbraio per ordinare il caffè del Chiapas
Tornare a Lesbo per fermare la strage
Domenico ChiricoSe persone, anche con più di ottant’anni, scappano da Siria, Iraq e Afghanistan, allora significa che non c’è molta speranza. Per questo i volontari di Un ponte per… si preparano a tornare a Lesbo e ad accogliere chi fugge dalle guerre
Doppia corsia ciclabile popolare
RotafixaUn’oretta di lavoro, pochi euro: la ciclabile la fanno i cittadini
La sete fa rinascere la comunità
Oscar OliveraAll’inizio sono stati doña Ricarda, lo sposo don Julio e Zacarías, il maestro di scuola, a muoversi per ricostruire la comunità. Poi, nel giro di un solo mese, la gente ha ricominciato a guardarsi negli occhi, faccia faccia, cuore a cuore
Le donne che salvano la terra
Mphatheleini MakauleleLe donne africane si autorganizzano per l’agricoltura contadina
Pezzettini di una città diversa
Patrizia SentinelliEditori, lettori, librerie in festa: un dono alla scuola e alla periferia romana
Cile. L’autogestione si fa in cooperativa
Michela GiovanniniUna forma organizzativa antica e nobile per l’alternativa al liberismo
Comunità popolari urbane
Raúl ZibechiC’è un movimento indipendente dai partiti e autonomo, in Brasile, che non vuole essere un’organizzazione ma un fermento. Lavora dal basso perché il quartiere diventi comunità, creando potere popolare. Poi, si vedrà
Possiamo ribellarci solo facendo
DaniloPiaccia o meno tutto ciò che ci circonda dipende da noi. Una lettera