Mai come oggi abbiamo bisogno di studiare, di combattere la povertà educativa, di rivendicare il diritto allo studio, studiare, studiare e ancora studiare. Abbiamo bisogno dello studio non come coercizione, ma come passione e liberazione. Servono idee insolite, progetti eccezionali, collaborazioni inedite nei territori
La scuola aperta
Antonio VigilanteLa scuola ha bisogno di imparare a incontrare ogni giorno il territorio e di proporsi come centro di coordinamento delle iniziative educative, sociali e culturali di un quartiere, di un borgo, di un’area di campagna. Sul piano pedagogico molti ormai la chiamano educazione diffusa. Strumenti come i patti educativi di comunità o il service learning (o aprendizaje servicio solidario) hanno senso in questa direzione
Il territorio come luogo di apprendimento
Giovanni FioravantiPossiamo investire le città della grande responsabilità dell’apprendimento? Non basta proteggere in astratto il principio della scuola aperta a tutti e tutte: abbiamo bisogno di difendere la possibilità di apprendere sempre, in ogni momento e in ogni luogo. La scuola al tempo della pandemia ha un bisogno vitale di spazi da cercare fuori dalle sue mura perché ha bisogno di far vivere in quegli spazi ascolto reciproco, dialogo, ricerca. Un’occasione straordinaria per abitare in modo diverso i territori e per ricostruire i legami sociali
Lettera dei giovani per Barriera di Milano
AA. VV.La notizia dei provvedimenti restrittivi nei confronti di trentasette giovani, per lo più di origine migrante, tra cui tredici minorenni, indiziati di devastazione e saccheggio commessi nel centro di Torino in ottobre ha trovato il capo espiatorio nel quartiere “Barriera di Milano”. Una lettera dei giovani di Barriera, che Acmos incontra ogni giorno da molti anni, racconta invece di un territorio complesso ricco di fragilità ma anche di realtà sociali e persone che si prendono cura delle relazioni sociali. C’è da evitare la strada dell’ordine pubblico per rafforzare scuola ed educazione exstrascolastica
Scuole aperte in estate, ma niente lezioni
Redazione di Territori EducativiIl Comitato tecnico istituito dal nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha deciso di preparare un piano per tenere aperte le scuole in estate, con il coinvolgimento del terzo settore, per proporre attività artistiche, sportive e musicali. “Sarebbe una risposta importante a un momento di isolamento” ha detto all’Agenzia DIRE Franco Lorenzoni, che ha accettato di far parte del Comitato
La natura come luogo di apprendimento
Franco LorenzoniL’ambiente naturale è una straordinaria aula a cielo aperto nella quale è possibile ogni giorno dare forma a un apprendimento transdisciplinare, ma la natura offre anche occasioni per metterci alla prova, per rimettere in gioco molte cose, per sperimentare momenti di inclusione capaci di andare oltre tanti stereotipi. Fu Comenio, a metà del 1.600, il primo a sostenere che “la conoscenza deve necessariamente cominciare attraverso i sensi”. Enrico Pestalozzi (all’inizio del 1.800) a Celestin Freinet (secolo scorso), sono stati tra i primi a utilizzare insieme a bambini e bambine l’esplorazione del bosco, della campagna e del mondo come strumenti di conoscenza e di crescita
I ragazzi e le ragazze non stanno bene
Non c’erano alternative alla Dad, dicono, ma certo è stata l’unica risposta del mondo adulto agli adolescenti. Intanto, quando si torna a scuola lo spazio per la comunicazione resta quasi ovunque inesistente, schiacciato dall’ossessione per le verifiche. Alcuni ragazzi e ragazze non escono più, dovremmo dircelo. Alcuni non si vestono e non si curano. La nostra risposta all’adolescenza è il controllo?
La triste verità è che non sappiamo un bel niente di loro
Il corpo negato degli adolescenti
Franco LorenzoniDobbiamo ammettere che degli adolescenti, di cosa stia accadendo a una generazione privata dei più elementari e quotidiani spazi e momenti di socialità sappiamo pochissimo. Una ricerca dell’Osservatorio #conibambini parla di adolescenti senza opportunità. Gran parte di loro, costretti per settimane a restare in casa per insipienza di chi non ha saputo e voluto intervenire in modo rilevante sui trasporti, sono gli stessi che avevano riempito le piazze di tante città con Greta Thunberg
Sulla linea di un cerchio
Ambra PastoreL’eredità dei movimenti che negli anni Settanta e Ottanta hanno saputo fare dell’infanzia e dell’ambiente due questioni importanti a livello mondiale è un patrimonio a cui attingere. Il cambiamento climatico e la pandemia, sembrano suggerire quei movimenti, devono essere affrontati in profondità dai territori, dove gruppi di base possono inventare nuovi patti di collaborazione con le amministrazioni locali. Ieri come oggi camminiamo tutti e tutte sulla linea di un cerchio che non si chiude mai
Dalla parte dei bambini
Ambra PastoreNon bastano le pur importanti discussioni di questi giorni sull’apertura delle scuole. Abbiamo bisogno di sospendere definizioni e giudizi, di smontare le illusioni dell’era del marketing che precipitano su bambini e ragazzi per lasciarli in balia delle loro solitudini, di contrastare prima di tutto la profonda povertà di relazioni, aggravata dal virus. La politica istituzionale non riesce ad avere una percezione dei giovani. Abbiamo sempre un tempo per stare dalla parte dei bambini e dei ragazzi