Fare del territorio il centro del progetto educativo: questo dovrebbe orientare lo sforzo comune di scuole, amministrazioni locali, associazioni, genitori, ma anche bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Si tratta di promuovere un’educazione diffusa nella città e di fare della scuola un luogo aperto capace di servire il quartiere, di assorbirne gli umori e di risponderne alle esigenze
Immaginare e dar vita a nuovi spazi
Franco LorenzoniNon possiamo permetterci nuove forme di apartheid educativa: dobbiamo occuparci in modo intelligente e creativo degli spazi da abitare. Lo spazio è qualcosa di molto concreto che influenza le relazioni reciproche. C’è bisogno di fare scuola all’aperto, a cominciare dagli spazi offerti dalla natura. Ma la scuola ha anche bisogno di collaborazioni inedite, perché da sola non ce la fa: occorre imparare a tenere le scuole aperte tutto il giorno per ospitare molteplici attività
Non confiniamo l’educazione
Gianluca CantisaniL’emergenza sanitaria di questi mesi ha investito subito la scuola e sviluppato una sua specifica dimensione educativa. C’è il rischio che nell’affrontarla si torni a una separazione antica e rovinosa tra gli istituti e i territori. Per tenere davvero aperte le scuole alla comunità educante e alla partecipazione non basterà aprire i cancelli