Ai piani alti pare che più di qualcuno abbia cominciato a far filtrare l’idea che stiamo per uscire dallo stato di emergenza. Pierpaolo Sileri, sottosegretario al ministero della salute, profetizza perfino la data: il 31 marzo (per ora non l’orario). Se anche sarà così, scrive Enrico Euli, sarebbe sciocco pensare che usciremo dal circuito delle continue emergenze. Il ritorno alla “normalità” non conviene a quelli che sono in alto, insomma a chi comanda. La catastrofizzazione è una fonte di profitto e potere strepitosa

Qualcuno inizia a far filtrare l’idea e la notizia che stiamo per uscire dallo stato di emergenza. Pierpaolo Sileri (sottosegretario al ministero della salute) profetizza anche sulla data: il 31 marzo. Sarà. Ma c’è da dubitarne.
E se anche sarà così, non usciremo dal circuito delle continue emergenze e dai conseguenti, nuovi e sempre giustificati “stati d’emergenza”. Per incapacità e/o per non volontà di affrontare i problemi: i politici infatti hanno tutto l’interesse a farci vivere in uno stato d’eccezione permanente. È accaduto, ad esempio, proprio nei giorni scorsi, con l’elezione al Quirinale: si crea l’emergenza (non arrivare ad avere un Capo dello Stato per vie ordinarie) e si va al bis di Mattarella, giustificandolo con la necessità di star fermi, vista l’emergenza più generale (economia, Covid, Pnrr, etc…). Emergenza chiama emergenza, senza sosta.
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Il ritorno alla “normalità” non conviene a quelli che sono in alto, insomma a chi comanda, e non ci sarà: le regole ordinarie della democrazia e del vivere sociale non sono più compatibili con la velocità e le esigenze del mercato, dei media, della politica “che deve decidere”.
E la decisione più decisiva è proprio quella di decretare lo stato d’eccezione. Quindi, l’emergenza è e sarà la normalità.
Poco importa, a chi ci controlla e domina, che – a un certo punto – tutto scapperà di mano anche a loro e sarà troppo tardi per gestire i processi catastrofici con questi metodi, a loro volta catastrofizzanti. Poco importa se mangeremo dittature, guerre e inquinamenti. La catastrofizzazione, al momento, rende.
Il futuro può attendere.
Enrico Euli è ricercatore alla Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari. Ha pubblicato vari testi, l’ultimo è Fare il morto per Sensibili alle foglie. I suoi articoli nell’Archivio di Comune sono leggibili qui
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