C’è chi trasforma un gioco popolare come il calcio in un business internazionale e chi inventa un mondiale di letteratura per l’infanzia per giocare con giovanissimi lettori e vivaci librerie di tante città. In otto minuti di video vi raccontiamo l’allegra “Libreria senza confini Raccontami” di Cosenza (una delle città nelle quali non è un caso che l’esperienza delle Scuole Aperte e Partecipate è sempre più insediata) che ha preso parte a quel bizzarro mondiale. E che, ancor prima di essere attività commerciale, si è voluta fare comunità
Raccontami, un gioco mondiale senza confini
Diciamo che sono mancati solo il tifo sugli spalti e i caroselli con le bandiere per strada. E per fortuna nessuno è stato costretto a indossare il bisht da uno sceicco. Per il resto, il mondiale di letteratura per l’infanzia che si è svolto in Italia su Instagram, in concomitanza a quello calcistico in Qatar, è stato ugualmente combattuto, sentito ma, soprattutto, sfogliato e ‘spammato’.
C’era, infatti, una volta, in cui ad Axolotl, libraio magico di Chivasso (To), alias Silvio Calia, venne in mente di sopperire alla mancanza, per la seconda volta, della nazionale italiana ai mondiali e di inventarsela lui una competizione simile. Solo che al posto di avere undici calciatori per squadra a competete ed eliminarsi a suon di gol, a sfidarsi sono state 32 librerie per bambini e ragazzi, da nord a sud Italia. Per la Calabria, come raccontano Marta Monteleone ed Emanuela Internò, è scesa in campo la “Libreria senza confini Raccontami” di Cosenza, che ha rappresentato la Nuova Zelanda con il libro Kahu e la balena di Witi Ihimaera e, con la sua grande comunità di piccoli “campeones” è salita al terzo posto del podio.
In otto minuti di video vi raccontiamo questa allegra libreria cosentina che, ancor prima di essere attività commerciale, si è voluta fare comunità sociale e solidale. Attenta all’ambiente, al rispetto tra generi ed etnie e all’inclusione di tutte le bambine e i bambini. E grazie a una legge approvata dall’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha rifornito molte biblioteche della Calabria di libri per l’infanzia, per creare un legame diretto tra biblioteche e librerie e, come sottolinea Internò, “crescere nuove generazioni di lettori consapevoli”.
Raccontami ha vinto il terzo posto anche grazie al contributo di artisti, musicisti e lavoratori e lavoratrici del teatro e della cultura, tra cui la Brunori Sas e lo scrittore Michele D’Ignazio, e grazie alla società di Rugby Cosenza che ha portato i suoi piccoli rugbisti in libreria a fare una danza maorì, in onore della Nuova Zelanda.
“Per me che l’ho organizzato, ho dovuto seguire le partite su Instagram e fare i conteggi dei goal segnati e dei punteggi di ogni partita – spiega Calia – questo mondiale di letteratura per l’infanzia è stato parecchio impegnativo. Ma ha contribuito di certo a dare un segnale, anche alle amministrazioni comunali di quanto siano preziose le librerie per bambini e ragazzi presenti sui rispettivi territori”. Perché non si tratta ‘solo’ di vendere libri, in questi presidi culturali si fa molto di più, “bisogna scegliere con cura cosa far leggere, in quanto molte pubblicazioni, tra scritto e illustrazioni contengono messaggi potentissimi di cui i bambini e le bambine hanno bisogno. Noi librai dobbiamo prestare ascolto con attenzione, saper raccontare e aiutarli a crescere”.
Il mondiale è stato vinto da un’altra libreria del sud Italia. La soffitta senza tetto di Casarano (Lecce) che rappresentava la Polonia con il libro “Piccole poesie di famiglia” di Michal Rusinek, dopo aver battuto proprio Raccontami in semifinale ha lasciato al secondo posto la Libreria Lib Lab di Sesto Fiorentino che faceva le veci dell’Inghilterra con “E se” di Anthony Browne.
Questo articolo fa parte dell’inchiesta
Fammi giocare. La città e il gioco