Un cineforum gratuito con vent’anni di storia, tra serate in cui non trovi spazio neanche in piedi e altre in compagnia di cinque persone, tutte ugualmente bellissime. Un settimanale indipendente in cui sbirciare trafiletti in grado di far nascere relazioni impensabili. La copruduzione di film che nascono da idee senza sapere cosa ne verrà fuori. E poi tanti viaggi in periferie incredibili per la potenza di esperienze dal basso che sono capaci di far germogliare. È un puzzle di storie meravigliose quello che il Gridas si ostina a mettere insieme prima di tutto a Scampia, malgrado una realtà ottusa che li vede “abusivi” e “occupanti senza titolo”. Un puzzle capace di rendere ogni giorno territorio educativo un pezzo complicato di Napoli, giocando con l’arte e con il carnevale. Un puzzle in cui i soldi, pensate un po’, non sono più importanti delle relazioni. Scrive Martina Pignataro: “Per noi il denaro non è mai stata una priorità, né tanto meno un limite per realizzare sogni…”
Vi racconto una storia. Una bellissima storia di intrecci, connessioni, relazioni sincere di chi mette il cuore in quello che fa e condivide le proprie competenze per dare corpo ai sogni. Una storia reale, sembra un sogno, ma non lo è, oppure, in verità, sono una serie di sogni in sequenza, ma che si sono realizzati, perché se più persone condividono lo stesso sogno, questo può tramutarsi in realtà. I protagonisti di questa storia sono reali, ma potrebbero essere anche altri, in altrettante storie parallele o analoghe, o sognate da ancora realizzare. Le realtà coinvolte, invece, sono belle esperienze da condividere e divulgare.
Questa storia inizia nel settembre 2003, quando Felice e Emanuele condivisero lo stesso sogno dando origine al cineforum settimanale gratuito del Gridas. Un sogno di entrambi che, condiviso, ha preso corpo tramutandosi in realtà, ha trovato altri adepti, strada facendo, e è proseguito nel tempo e nello spazio proiettando il Gridas oltre ogni confine.
Cercando titoli per il nostro cineforum, ci imbattemmo, sul settimanale Carta in un trafiletto su un film sulle trivellazioni in val di Noto, realizzato grazie a un azionariato popolare. C’era il sito del film, contattammo gli autori per acquistarlo e scoprimmo un mondo incantato: quello delle Produzioni Dal Basso! Fu amore incondizionato e da allora, oltre ai titoli proposti dai frequentatori abituali del nostro piccolo ma intenso cineforum, abbiamo iniziato a coprodurre film, in base alle storie che ci attirano di più. Sono film in progetto, idee, non si sa ancora cosa ne verrà fuori, ma proprio per questo il rapporto di fiducia reciproca che si instaura attorno a una coproduzione popolare è per noi una cosa sensazionale.
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Coproducendo il nuovo film in progettazione, gli autori ci segnalarono un ragazzo, Francesco, che era in realtà il fotografo di scena del film sulle trivellazioni, ma aveva fatto un proprio film, sui migranti, che distribuiva dal basso. Fu così che Francesco approdò a Scampia, tra i mille stereotipi di cui già allora parlavano i media, nel novembre 2009. Da quell’incontro, memorabile, non ci siamo più lasciati. Ne abbiamo fatto subito un progetto editoriale, di quelli che piacciono a noi, che tirano in ballo tutti, che trovano connessioni e sinergie per arricchire ulteriormente un qualcosa che è già bellissimo, rendendolo meraviglioso. Era un tributo fotografico, ma ci abbiamo tirato dentro compagni di viaggio, musicisti, registi, e perfino un neoeditore, nel nome e Sulle Tracce DI Felice Pignataro, il primo libro pubblicato dal basso dalla nuova Marotta&Cafiero editori di Scampia. E abbiamo continuato a camminare con Francesco: lui ha continuato a realizzare film, noi siamo stati sempre più felici di coprodurli e poi di ospitarlo per condividere qui sogni che, divenuti collettivi, hanno preso corpo. Finché anche noi abbiamo fatto un film, con lui che ha saputo dare corpo, al meglio, al nostro sogno, a quello che volevamo raccontare e divulgare, per rendere accessibili a tutti la nostra visione del mondo, di Scampia e oltre. Un film che non poteva essere solo “nostro”, abbiamo tirato in ballo tutti, tanto che non ci stavano tutti nel film, ma tutti si vedono nei titoli di coda, nelle immagini e nei nomi che scorrono, perché ciascuno è fondamentale per la sua specifica peculiarità nel costruire il Corteo di Carnevale di Scampia, da cui siamo partiti nel racconto e che appartiene, anche quello, a tutti.
Quel film ci ha fatto viaggiare tanto, e ancora ci porta in giro, dalle sue proiezioni, come ci ha raccontato Francesco venerdì scorso, ne è nato un altro film, ma questa è un’altra storia.
In questo racconto del cineforum settimanale gratuito promosso dal Gridas a Scampia, nato diciannove anni orsono e interrotto bruscamente da una pandemia e poi, sulla ripresa, da una assurda sentenza di sgombero, mi limito a raccontarvi solo del “nostro film” e di quello che continua a generare. Racconto solo la storia del regista Francesco Di Martino e di uno solo dei suoi film, Scampìa Felix, fatto per noi, un film che, da quando è uscito, ci dà modo di raccontarci e di intessere nuovi legami. Racconto solo gli ultimi di questi incredibili legami, solo negli ultimi tre mesi abbiamo portato il film a Mola di Bari da due realtà, Officina dell’Arte – BKK e Cooperativa Camera a Sud che, proprio in questa occasione, hanno iniziato a collaborare tra loro. Lì abbiamo conosciuto più direttamente la MòMò Murga di Andria, che era stata al nostro 40° Corteo di Carnevale di Scampia, seguendo la quale abbiamo scoperto altre bellissime realtà come il Festival del Km. 0 e i ragazzi di Rubus in tabula. Questi ultimi sono venuti apposta a Andria, sabato scorso, per conoscerci di persona quando abbiamo portato il film anche li, per progettare carnevali con la MóMó Murga e intessere nuove sinergie con il nostro regista, sognando nuovi film che ci porteranno ancora più lontano.
La storia, per adesso, si ferma qua. Sembra inventata e forse esagerata, ma vi assicuro che è andata proprio così, anzi ho omesso qualche ulteriore diramazione, per non esagerare con le connessioni. Ancora una volta, ciascuno è riapprodato a casa propria, ma siamo tutti più ricchi e carichi di energie e nuovi progetti per tramutare insieme i nuovi sogni condivisi in realtà. Una bellissima storia reale, che ci piace condividere e raccontare perché è replicabile: è quanto avviene, in modo quasi naturale, quando si sceglie di percorrere il cammino aprendosi agli altri, lasciandosi contaminare, sognando insieme, perché i sogni, condivisi con le persone giuste, possono davvero tramutarsi in realtà.
In questa bellissima storia nessuno è stato pagato, ma nemmeno sfruttato: ciascuno si mette in gioco per quello che può e che vuole fare per il progetto che diventa collettivo. Tutti sono stati ampiamente ripagati in emozioni e connessioni che non è possibile “monetizzare”. E sono state donate molte magliette, tempestivamente stampate per noi da Officina Flegrea, soddisfacendo, anche quelle, sogni e richieste.
È solo una delle tante storie, sicuramente la più bella e duratura, ma tutte le proiezioni del nostro cineforum sono state questo: incontri, confronti interessanti, che hanno arricchito tutti i presenti, a prescindere dal “numero” di spettatori in sala. La proiezione della prima di “Scampia Felix” con un Auditorium di Scampia incredibilmente gremito di belle persone per tutto il lungo pomeriggio di proiezioni (per poi finire miseramente e per l’ennesima volta chiuso e precluso al quartiere), così come proiezioni con cinque spettatori, sono state ugualmente ricche e bellissime. Un cineforum di qualità per un pubblico appassionato e interessato perché libero di parteciparvi, secondo le proprie possibilità. Proiezioni gratuite, sempre. Nel senso che nessuno ha mai pagato un biglietto, i registi hanno quasi sempre pagato il proprio biglietto di viaggio (solo raramente rimborsato da una colletta facoltativa) e sono spesso stati ospitati per la notte a casa di Mirella, ci siamo autotassati per coprodurre e proiettare i film. Perché per noi il denaro non è mai stata una priorità, né tantomeno un limite per realizzare sogni.
Tutta questa storia è bellissima e cozza terribilmente con la realtà ottusa che ci vede “abusivi” e occupanti “senza titolo” di un luogo che è nato come centro sociale, allo scopo di far aggregare persone, attorno a storie, proprio come ci viene naturale fare da 41 anni a questa parte, sia con il carnevale sociale, che ha fatto proseliti in ogni dove, sia con il cineforum e qualunque altra iniziativa che promuoviamo o cui partecipiamo, e ancora continueremo a agire così, in ogni caso, in futuro.
Non è un caso che nella lunga vicenda burocratica e legale che coinvolge il Gridas da dodici anni a questa parte, la mobilitazione e il supporto sono cresciuti notevolmente passando da un livello nazionale a uno ormai internazionale. Tutte le realtà incontrate negli ultimi tre mesi, che ho citato, come molte incontrate prima sul nostro cammino, sono diventate anche nostri sostenitori nella coproduzione popolare #IlGridasNonSiTocca, perché sono diventate nostre compagne di viaggio con cui ci si supporta a vicenda. In questi dodici anni, mentre si susseguivano tavoli tecnici e una insulsa burocrazia, è cresciuta la schiera di nostri compagni di viaggio che inevitabilmente diventano anche nostri sostenitori. Lo ha detto chiaramente Mirella al 25 Aprile degli spazi sociali al Parco Sociale Ventaglieri, anche questo “vittima” della “burocrazia” e dell’ottusità della politica cittadina, che più ci attaccano, più ci fanno un regalo perché cresciamo di numero e di forza, e siamo sempre di più… e sempre più la burocrazia e la politica si ritrovano a essere avulse dalla realtà.
Quarantuno anni e ne andiamo fierissimi, ce lo diciamo da soli, perché siamo una moltitudine: pe’ cient’anne! Il 18 ottobre inizia il processo d’appello. Qualunque cosa accada in quell’aula di tribunale, noi, tutti insieme, abbiamo già vinto. E, qualunque cifra ci costringeranno a pagare, noi, tutti insieme, ne usciremo enormemente arricchiti. Mentre “lorsignori” saranno sempre più soli e sempre più miseri, o miserabili. Intanto ci facciamo una bellissima Festa di compleanno del Gridas al Palazzo! con il Frente Murguero Campano – M’abbrucia o’ Frente, le maschere e tanti splendidi compagni di strada, vecchi e nuovi: cose che ci caricano di un’energia e di una bellezza indescrivibili!