Incontrare, giocare, sperimentare, leggere, studiare, scambiare esperienze… Dovremmo riempire le città, i paesi, i quartieri di spazi che possono essere animati in modi diversi ogni giorno, anche in estate, da bambini e bambine, ragazzi e ragazze, genitori. Come a Casa Bettola, casa cantoniera autogestita, dove dal basso significa letteralmente a cominciare dall’infanzia e dall’adolescenza

Ci sono tante iniziative che si svolgono a Casa Bettola, casa cantoniera autogestita di Reggio Emilia, senza essere visibili. Una Casa sotterranea che esiste nella quotidianità grazie a tante relazioni tra persone e realtà del territorio. Molte di queste esperienze sono legate al mondo della scuola e dell’educazione.
In questo periodo, ad esempio, un gruppo di ragazze e ragazzi si sta trovando una volta a settimana per un momento di condivisione di letture nella biblioteca della casa accompagnati da figure adulte; diversi nidi e scuole dell’infanzia del territorio vengono in gita alla casa e all’orto comune lasciando tracce preziose, e viceversa ogni tanto la casa va alle scuole del quartiere per momenti d’incontro e di festa; in altre occasioni invece sono i genitori che si trovano nel cortile della casa per confrontarsi rispetto a come accompagnare le figlie e i figli nelle scelte del proprio percorso scolastico, per esempio attraverso gli incontro organizzati da Icaro I Care – Aps


E, come spesso accade durante i mesi estivi, vengono ad animare la casa anche bambine e bambini dei campi giochi del quartiere. Infine, le ragazze e i ragazzi dell’Oltrescuola, il doposcuola popolare di Casa Bettola, continuano a vivere lo spazio nella quotidianità, dando una mano nell’autogestione.
Sono tanti e tante a rendere Casa Bettola un bene comune, partendo letteralmente dal basso: dall’infanzia e dall’adolescenza.
