C’è un libro, un bel graphic memoir Patria. Crescere in tempo di guerra (edito da BeccoGiallo) di Bruna Martini, che ha il dono, non facile, di saper trasferire la memoria, la democrazia, la storia con l’arte e l’idea semplice ma non banale, del fumetto, della graphic memoir, dentro un linguaggio efficace e attrattivo, comunicativo, innanzitutto per ragazzi e ragazze.
La serietà del lavoro pedagogico, intelligente e rispettoso della storia e del lettore, in primis quello delle scuole a cui il libro giustamente può e deve essere innanzitutto consigliato, è evidente e riconoscibile.
Il partire, come fa l’autrice, dal racconto della zia Graziella protagonista della storia, bimba ai tempi del Ventennio fascista, oggi ottantanovenne, con un lavoro certosino di filologa e storica – recuperando fonti e documenti a partire da quelli di scuola conservati dalla zia, libri, quaderni, dettati, pagelle – è una delle chiavi per rendere la quotidianità personale di una bambina, passepartout per leggere, conoscere e far comprendere la vita di ogni giorno di tutte le bimbe in quel tempo buio. E quei tempi bui.
Il graphic memoir Patria proprio perché è lo scrigno perfetto per custodire la storia che vuole raccontare – con l’utilizzo della lingua asciutta e in rima, accompagnata da disegni belli, volutamente semplici – e proprio perché parla con l’alfabeto dei più giovani, coinvolgendoli e intrigandoli, dovrebbe spingere tanti a promuoverne la diffusione, la lettura e la discussione. Sarebbe bello e importante, ad esempio, non solo acquistarlo nelle piccole librerie, ma soprattutto invitare tutti noi, lettori e lettrici di Comune-info, a metterlo a disposizione, individualmente o in gruppo, delle biblioteche scolastiche dei nostri figli e figlie, in quelle delle loro camere, e invitare a donarlo ad altre scuole della propria città.