Hanno classificato, diviso in qualche caso anche lavato e stirato, ma soprattutto hanno reso il “cambio di stagione” qualcosa di allegro e la scuola un bizzarro guardaroba solidale. Per diversi pomeriggi nella scuola Italo Calvino di Milano c’è stato un bel via vai di genitori, di nonni e nonne, di ragazzi e ragazze ma anche di cittadini del quartiere per raccogliere più di tre mila capi e molte scarpe da riusare e donare alla rete QuBì, impegnata in azioni di contrasto della povertà infantile. Nella città della moda, le esperienze delle scuole aperte e partecipate sanno mettere in discussione anche stili di vita che sembrano immodificabili

Dati del parlamento europeo indicano che l’industria tessile, con la sempre maggiore disponibilità di abbigliamento a basso costo, ha avuto negli ultimi anni un enorme sviluppo nella produzione ma anche nello scarto. Mentre per produrre una sola maglietta occorrono 2.700 litri d’acqua dolce, il settore è responsabile del 10% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra e ogni anno finiscono in mare mezzo milione di tonnellate di fibre sintetiche (un terzo delle microplastiche primarie rilasciate nell’ambiente), aree sempre più grandi nei paesi del sud del mondo diventano discariche di tutto l’abbigliamento usato, invenduto e che non si riesce a smaltire. Un consumo più consapevole e praticare il riuso prima ancora che il riciclo all’interno delle nostre comunità è una prima risposta a questa emergenza. A partire magari dalle scuole. Come genitori di ragazzi che cambiano taglia rapidamente, possiamo facilmente praticare lo scambio con iniziative dedicate o praticare la raccolta per aiutare famiglie in difficoltà.
L’associazione GenitoriAttivi dell’Istituto Comprensivo Italo Calvino di Milano – dove Comune, Ufficio scuole aperte e Centro di servizi al volontariato hanno aderito al progetto nazionale Scuole Aperte Partecipate in rete – si è fatta promotrice di una campagna di raccolta di abbigliamento per bambini/e e ragazzi/e, che si è svolta dal 7 all’11 novembre contando sul cambio stagionale dei guardaroba delle famiglie. La raccolta è stata finalizzata allo scambio per incentivare uno stile di vita che diminuisca lo spreco ma anche alla donazione alla rete QuBì che nel Comune di Milano promuove azioni per combattere la povertà infantile. Tutto quanto raccolto è stato consegnato all’Armadio Magico di Villa Pallavicini che aiuta da anni le famiglie in difficoltà della zona di via Padova.

La raccolta si è svolta nei locali della scuola di via Frigia 4, dopo l’orario di chiusura, quando l’associazione GenitoriAttivi utilizza i locali in base alla convenzione stipulata con il Patto Territoriale. Ha avuto un enorme successo, costringendo i volontari, genitori, nonni, ragazzi e cittadini del quartiere a tour de force per catalogare, controllare dividere per età e stagione e in qualche caso lavare e stirare più di 3.242 capi di vestiario e più di cento paia di scarpe.
Replicheremo in primavera, se l’armadio Magico riuscirà a smaltire tutto (qualcosa verrà mandato in Ucraina). Infatti la maggiore difficoltà del progetto consiste nella distribuzione, che non possiamo fare direttamente per motivi di privacy, e che richiede disponibilità di spazi per l’immagazzinamento che a Milano non sono facilmente reperibili.
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