Qualcuno ha detto che nella vita il denaro è decisivo in un solo caso: quando può servire ad aiutare il prossimo. Deve aver pensato qualcosa del genere quel gruppo di amici che, poco meno di dieci anni fa, ha messo in piedi a Cosenza l’associazione di volontariato MorEqual. È stato così che, sempre dopo un’attenta analisi dei bisogni del territorio, è stato intrapreso uno straordinario cammino di ricostruzione dei legami sociali capace di generare e coltivare speranze di cambiamento nel territorio. Che si tratti di affermazione dei diritti di chi migra o del diritto all’informazione, di difesa dell’acqua e dei beni comuni, partecipazione o educazione e apertura della scuola al territorio, la paziente tessitura dal basso di spazi di democrazia reale e reti di solidarietà per MorEqual è un’abitudine da re-inventare ogni giorno
Questo articolo fa parte dell’inchiesta
La Calabria che non torna alla normalità

MorEqual viene costituita a Cosenza nel 2013 da un gruppo di amici da sempre impegnato nell’attivismo e volontariato cittadino. L’idea è quella di non rispondere a un bisogno preciso e immediato ma di unire le forze per intraprendere e individuare strade di impegno sociale e soprattutto farsi promotore di reti e intrecci tra soggetti capaci di generare speranze di cambiamento nella propria terra.
La capacità di tessere legami è stata sempre insita nei suoi soci. Il primo presidente, Giovanni Serra, storico esponente della cooperazione locale cosentina e poi Alfonso Senatore, attivista di lunga data che ha contribuito al risultato referendario del 2011 che sancì l’affermazione dell’acqua come bene pubblico e comune.
MorEqual è un’organizzazione di volontariato, quindi le sue prospettive sono improntate sulla prossimità e la gratuità. Un’azione che si intreccia con un attento studio dei bisogni del territorio.
Una delle prime attività dell’associazione fu un Corso di Giornalismo civico, “CivicNews”, svolto nel 2014 con la formazione di una redazione che incentrasse la sua attenzione su temi sociali ed esperienze di partecipazione civica.
Nel nel 2015 invece promuove insieme alla Parrocchia di Sant’Aniello il progetto “B-sogni e D-segni”, ovvero un servizio di volontariato incentrato su doposcuola ai minori del quartiere, sostegno alle famiglie, attività di animazione.
Poi la partecipazione attiva a Fiera inMensa, un collettore di esperienze diversificate unite da un unico intento: farsi compagni di strada dei fratelli ambulanti migranti durante un particolare periodo dell’anno, marzo, caratterizzato dalla tradizionale Fiera di San Giuseppe che vede arrivare a Cosenza centinaia di bancarelle e altrettanti espositori. È un’attività di accoglienza che MorEqual ha individuato come caratterizzante per un impegno che potesse andare al di là della semplice azione di altruismo.

Infatti, nell’intento dei soci c’è sempre stata l’idea di un’azione volontaristica capace di diventare un atto politico, un segno di cambiamento.
Ecco perché il forte legame tra MorEqual e il MOVI, ed ecco perché l’adesione alla progettualità delle Scuole Aperte e Partecipate. L’idea che la difesa dei beni comuni, la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale e politica nei quartieri possa diventare un segno di cambiamento ha da subito fatto germogliare l’impegno nel quartiere dello Spirito Santo nella parte vecchia di Cosenza.
Intorno all’Istituto Comprensivo dello Spirito Santo si è innescata, grazie anche al dirigente scolastico Massimo Ciglio, una progettualità in grado di stabilire un’azione condivisa con le famiglie e i volontari di MorEqual che ha portato alla partecipazione al Progetto Scuole Aperte e Partecipate in Rete promosso a livello nazionale dal MoVI e finanziato dalla Fondazione per il Sud.
Antecedente a Scuole Aperte è stato il lavoro sul tema della facilitazione alla partecipazione svolto da MorEqual nel territorio di Cosenza, a servizio anche delle altre realtà associative: nel 2018 ha promosso infatti un percorso formativo sulla facilitazione dei gruppi, col supporto del MoVI. Si è pensato di rafforzare l’impegno a lavorare con il quartiere dello Spirito Santo a Cosenza, attraverso la sperimentazione del metodo dell’Oasis Game. Favorire la partecipazione significa sviluppare la democrazia reale e cambiare dal basso la storia delle nostre città, uscendo dalla rassegnazione, tessendo reti di solidarietà, condividendo i talenti di tutti, abbandonando l’idea che la soluzione dei problemi dipenda solo dai padrini o dai padroni.
Su questa base si è innescato il processo che ha portato in quel quartiere a impiantare Scuole Aperte e partecipate: adesso in questa progettualità lavorano i volontari e delle figure di esperti che intrecciano legami con le famiglie degli alunni.
L’obiettivo è favorire la consapevolezza nei genitori che la Scuola è un bene comune e collettivo e in quanto tale può diventare spazio di condivisione all’interno del quartiere nelle ore extracurricolari.
È una progettualità questa su cui MorEqual investe molto per immaginare quelle strade nuove che portano al cambiamento.