Coinvolgere studenti e studentesse come ambasciatori plurilingue di arte significa ripensare l’apprendimento, mettendo in gioco il territorio, con risultati meravigliosi

In questi giorni gli studenti e le studentesse dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Firenze accolgono i turisti al Museo del Bargello e fanno da guida in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. Un’esperienza bellissima, per la quale va reso merito anche ai professori che li preparano e vanno ringraziati i responsabili del Bargello.
I ragazzi ricevono molti apprezzamenti. Venerdì è arrivato quello di un professore di Treviso in viaggio di istruzione con i suoi studenti: “Buonasera, con la nota presente voglio dare merito alle Vostre allieve (ma anche all’allievo) che ci hanno fatto da guida all’interno del museo oggi pomeriggio, 28 aprile. La mia classe, una terza di un Liceo di Scienze Umane, ha molto gradito il fatto di essere guidati da loro pari grado, e coetanei, e ha apprezzato la chiarezza dell’esposizione, con l’alternanza delle varie studentesse di fronte alle opere o gruppi di opere da illustrare. E ancor più lodevole è il fatto che i vostri studenti, da quanto ci hanno riferito, si siano trattenuti in servizio ben oltre l’orario che era stato loro assegnato. Bravi veramente”.
Nei giorni scorsi lo hanno fatto in altri luoghi d’arte di Firenze e lo faranno a giugno anche agli Uffizi. Una studentessa ucraina ha fatto la guida anche in ucraino e in russo (a dispetto di qualunque conflitto).

Sabato mattina sono andato a salutare studenti e le professoresse. È stato davvero emozionante vederli in azione con gruppi di turisti e leggere i commenti sul libro degli ospiti. Poi ho chiesto come fosse andata. «Ci sono ragazzi che in questo contesto si trasformano positivamente rispetto a come appaiono in classe», riflette un insegnante. E poi gli studenti. «Ero molto emozionata anche perché sono una ragazza timida e introversa, ma poi mi sono lasciata andare, una bellissima esperienza che mi è servita molto». «Sono stati tutti gentilissimi con noi e ci hanno riempito di complimenti. È stato bello sentirsi ascoltati e riconosciuti».«Ho sempre desiderato essere una guida turistica e adesso ho capito che sono in grado di fare questo lavoro».
A un certo punto è scattato un applauso. Ci siamo girati, era un gruppo di turisti che batteva le mani a una nostra studentessa al termine della sua presentazione. Ci siamo tutti commossi. Mi convinco sempre di più che la scuola andrebbe fatta fuori dalle aule.
[Ludovico Arte, dirigente scolastico ITT “M. Polo” di Firenze]
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