Insieme alla sua compagna di tutta la vita, Lucia, ha costruito giochi in legno e in materiali di riciclo e con il loro ludobus li hanno portati nelle piazze e negli spazi sociali di tutta Italia, proponendo a grandi e piccoli anche decine di giochi da tavolo e giochi collaborativi. E facendo scuola a molte associazioni con il progetto dell’Ingegneria del buon sollazzo. Piero Santoni, giocattolaio, ci ha lasciato una settimana fa, ricorda la campagna La Carovana dei pacifici: “È andato a giocare da un’altra parte” hanno detto i suoi familiari. La straordinaria potenza delle cultura del gioco in grado di ricomporre relazioni sociali e di ripensare il rapporto con i territori deve molto a persone come Piero, una vita spesa a far giocare, coinvolgere, sorprendere e incantare. Una vita contro il dominio della violenza

Tra i pensieri espressi da tante figurine pacifiche che rappresentano i bambini che le hanno create, c’è questo: “È pacifico chi unisce tanti pezzi tutti diversi per costruire qualcosa di bello”. D’altra parte l’ideatore della Carovana dei Pacifici è Roberto Papetti che si definisce un giocattolaio.
In questi giorni ha lasciato il mondo Piero Santoni, giocattolaio che con i suoi giochi di legno ha ridato vita a tanti giochi antichi o nuovi e fatto tanto ridere e sorridere chi li provava. Che c’è di meglio per la pace? Ne scrive un ricordo un suo amico, il giornalista Andrea De Lotto. Con questo primo ritratto lanciamo quindi sul sito l’idea di cercare i Pacifici attorno a noi. Proprio quelli della poesia di J.L. Borges, quelli che donano agli altri una vita e un impegno intorno a cose semplici, facendo stare bene tutti. Riconoscerli, essere grati alla loro esistenza, è un modo per diffondere la pace.
Una settimana fa ci ha lasciato Piero Santoni. Come ha detto la sua bella famiglia: “È andato a giocare da un’altra parte”. Piero aveva 75 anni, gli ultimi venticinque dedicati interamente a costruire giochi, in gran parte di legno, il più delle volte con materiale di recupero. Piero e la sua compagna di tutta la vita, Lucia, hanno animato le piazze di mezza Italia, e anche all’estero, con uno dei migliori ludobus d’Italia, forse il migliore. I suoi giochi avevano, e hanno, e avranno, un calore meraviglioso, una bellezza tutta toscana, fatta di cura, passione, precisione, allegria. Il loro progetto “L’ingegneria del buon sollazzo” ha fatto scuola, per tanti giovani, per altri ludobus, per tante associazioni. Piero era infaticabile, immerso nel mondo dei giochi, nel loro linguaggio, in quello dei bimbi e dei grandi che sanno ancora esser bimbi. Grande animatore non solo coi giochi “da piazza” ma anche con quelli da tavolo. Una collezione come poche ve ne sono in Italia.
Tutto rimarrà, nulla andrà perduto. In tanti e tante hanno acquisito quella generosa voglia di giocare, di coinvolgere, di far divertire, di sorprendere, di incantare. A partire dai suoi figli e dai tantissimi amici e amiche che lo hanno accompagnato in un ultimo saluto dove in tanti hanno voluto parlare, ricordare, gioire e piangere insieme. Grazie Piero, continueremo lungo la strada che ci hai insegnato, per un mondo più giusto, più bello, più autentico, dove le capacità umane sanno dare il meglio di sé.
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