Bestian, illustrato in bianco e nero e avvincente come un giallo, è uno straordinario libro per bambini di Bruno Tognolini e Alicia Baladan, rispettivamente autore e illustratrice. Un racconto di fantascienza che non scivola mai negli stucchevoli messaggi che troppo spesso invitano i bambini a proteggere le piante e gli animali perché la natura è bella e utile. Qui la natura non è risorsa; è dimensione dell’esistenza. Federica Buglioni lo ha letto per Comune
I bambini degli anni Sessanta e Settanta immaginavano che un giorno avrebbero guidato automobili volanti, alloggiato su pianeti alternativi come i Pronipoti di Hanna & Barbera e magari viaggiato sull’Enterprise di Star Trek. I loro genitori, in spiaggia coi costumi macchiati di catrame o in casa dopo una spruzzata di DDT per sterminare le mosche, parlavano spesso del domani e promettevano futuri radiosi, di progresso e abbondanza, grazie alle risorse inesauribili della natura incontaminata. Poi, a poco a poco, la Terra ha cominciato a indispettirsi, il DDT è uscito dal commercio e i più piccoli sono stati esclusi dalle conversazioni sugli scenari futuri, per pudore e forse per vergogna.
Oggi fantasticare sul futuro insieme ai bambini è diventato un esercizio da eroi. Per farlo servono coraggio e umiltà, incoscienza e consapevolezza, rispetto per la scienza e un vivace interesse per qualsiasi cultura abbia saputo costruire relazioni rispettose col mondo naturale. Serve stima per l’intelligenza dei giovani interlocutori e, soprattutto, servono visioni. In altre parole, serve la letteratura per l’infanzia.
Bruno Tognolini e Alicia Baladan, rispettivamente autore e illustratrice di Bestian (Ed. Gruppo Abele), si sono avventurati in questo viaggio audacissimo. Con loro, bambini e bambine sono invitati a partire dal più famigliare dei mondi – la casa, la classe – per andare a incontrare un loro fantascientifico coetaneo del futuro, capace di dialogare con ogni essere vivente attraverso linguaggi per noi inudibili. Pagina dopo pagina, i giovani lettori intuiscono che nei tranquilli silenzi di Sebastiano, per nulla infastidito dal suo soprannome, c’è la stessa parsimonia di suoni del mondo animale e c’è una connessione intima con la natura. Bestian, così come la sua amica Flora, parla col selvatico non perché più intelligente o talentuoso dei compagni ma perché la selvatichezza ha cominciato a riappropriarsi dell’umano e lo sta facendo in modi sorprendenti, che certo non sveleremo qui.
Bestian, illustrato in bianco e nero e avvincente come un giallo, è un libro che non scivola mai negli stucchevoli messaggi che troppo spesso invitano i bambini a proteggere le piante e gli animali perché la natura è bella e utile. Qui la natura non è risorsa; è dimensione dell’esistenza. All’inizio sembra saperlo solo Sebastiano ma dopo l’incontro col grande orso nel bosco lo sapremo tutti e capiremo che Bestian e Flora non sono affatto bambini silenziosi: sono in dialogo con la Terra. La loro parsimonia di parole suggerisce una postura, spegne un linguaggio per accenderne un altro, propone uno sguardo, regala la speranza di un destino inatteso. Il futuro resta ignoto ma intanto possiamo metterci in ascolto.
Qui è possibile leggere i primi due capitoletti, e un pezzetto del terzo, e saperne di più su come ha preso forma questo libro