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Sapessi com’è strano camminare a Milano

Floriana Lipparini
18 Maggio 2015

camminareamilano1

di Floriana Lipparini*

È facile spostarsi in città? Quali problemi le donne ogni giorno affrontano, che cosa vorrebbero cambiare, se potessero? E che cosa prevede il Piano urbano mobilità sostenibile (Pums) della città di Milano, al riguardo? Se ne parla mercoledì 20 maggio alle 18 alla Casa delle Donne di Milano, in via Marsala 8. Noi di Città bene comune, uno dei gruppi che lavorano nella Casa, abbiamo infatti proposto alle socie un questionario sulla mobilità urbana guardata con occhi di donna.

Ci sono arrivate più di trecento risposte, confermandoci così di aver toccato un nodo sensibile. Pur tra le difficoltà della crisi economica e la frammentazione dei legami sociali, in effetti molte donne stanno cercando nuove strade per cambiare la qualità della vita urbana in un senso più rispondente a un’idea di società ecologica, conviviale, rispettosa del femminile. C’è un forte desiderio di ripensare la città e di sviluppare un sapere critico rispetto ai modelli dominanti di vita e di economia, ancora molto improntati a concezioni di stampo patriarcale. Nasce un’idea di “buona vita” e di città “bene comune” finalmente immaginata anche dalle donne.

Ecco perché chiediamo all’amministrazione cittadina di recepire questa importante “rivoluzione” in termini di progettualità politica e buone pratiche. Un’aspettativa che richiede risposte concrete, ad esempio sul piano della mobilità che è senza dubbio uno dei nodi principali da cui dipende non solo la qualità del vivere nella polis, ma anche la possibilità di ciascuna di noi di usare al meglio il tempo e lo spazio, individualmente e collettivamente.

La lettura delle risposte al questionario mostra dati statisticamente rilevanti rispetto alle questioni indagate e soprattutto mette in luce uno specifico modo delle donne di usare la città. Un elemento che secondo noi è di grande interesse ma che sembra quasi assente nei piani ufficiali sulla mobilità, anche di ultima fattura (il Pums).

Abbiamo quindi potuto “decifrare” i risultati del questionario, elaborandone il senso a partire da tre questioni che appaiono fondamentali rispetto alla vita quotidiana delle donne in città: tempo, qualità, sicurezza. Queste tre priorità si declinano in diversi modi rispetto alle diverse situazioni incrociate fra loro, ma costituiscono una sorta di filo conduttore.

Emergono numerose osservazioni fortemente connotate da un punto di vista femminile, rispetto alla diversità delle condizioni materiali e dei tempi di vita, dando ragione a quel detto per cui ogni donna nel muoversi è sempre “in due”, perché porta con sé anche molto altro, un passeggino, le borse della spesa o una carrozzella da spingere. C’è preoccupazione per la reale possibilità di camminare con agio nella città, e una forte critica lì dove questo non è possibile: sapessi com’è strano e difficile camminare a Milano, si può dire parafrasando una vecchia canzone.

Quali sono, in particolare, le domande ricorrenti? Un’esigenza di migliore educazione, rispetto, cortesia, civiltà dei rapporti. Una forte richiesta di attenzione per donne, madri, lavoratrici, e di maggiore sensibilità per le persone anziane e fragili. Un grande desiderio di vita sociale nelle aree periferiche e nei quartieri. La voglia di recuperare i piccoli centri e i cinematografi di zona…

Sono solo alcuni esempi, ma vogliamo partire da qui per fare un passo avanti e tradurre questi risultati in una sorta di “Carta dei Desideri” come possibilità concreta delle donne di questo particolare Osservatorio che è la Casa delle Donne di via Marsala, di intervenire, dal basso e dal punto di vista femminile, nel cambiamento della città. Ci aspettiamo risposte, in particolare dalle rappresentanti delle istituzioni che hanno accettato di partecipare all’incontro.

.

* gruppo “Città bene comune” della Casa delle Donne di Milano

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10 buone idee per camminare insieme Gianluca Carmosino

Abbiamo bisogno di città in cui camminare FOTO

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Camminare la città, senza fretta Daniela Cavallo

Andiamo a piedi e in bicicletta Raffaele Basile e Luca Madiai

Camminare per rallentare Francesca Lanocita

Viewwoof, camminare per il territorio Marzia Coronati

La rivoluzione si fa camminando Aldo Zanchetta

Comments

  1. Nunzio says

    17 Dicembre 2015 at 17:29

    Mai stato a Milano.

    Rispondi

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