Un paio di bruciatori, calderoni e mestoli, vaschette e vasetti con tappi, macchina per la passata e quella per sigillare barattoli (bottiglie di birra riciclate), contenitori e scaffali per conservare e trasportare vasetti e bottiglie, naturalmente canovacci e ceste, ma anche stampe delle etichette “Sfrutta zero”, flyers e manifesti promozionali. L’elenco di ciò che serve per fare insieme la salsa, dalla raccolta alla distribuzione, è pronto. Le conserve NetzaNet del collettivo di lavoratori e lavoratrici, migranti, studenti, precari e disoccupati Solidaria di Bari hanno già un sapore genuino, quello di chi vuole promuovere agricoltura contadina e a chilometro zero, fuori dalla logica dello sfruttamento delle persone e della terra. Come? Con l’autoproduzione di prodotti locali, a cominciare dalla filiera del pomodoro, le cui conserve saranno distribuite attraverso mercati di filiera corta, Gruppi di acquisto solidale, fiere delle autoproduzioni e siti web (come fuorimercato.com).
Bari città di confine, porta sui Balcani, si ribella dunque alle espulsioni, alle reclusioni e ai respingimenti ma anche ai ricatti di padroni, caporali, multinazionali e al loro cibo spazzatura. I semi gettati dai percorsi di riappropriazione e autorecupero di spazi abbandonati, che coinvolgono in molti casi i migranti, come nell’ex liceo Socrate occupato nel 2009 (se ne parla in L’autorecupero delle relazioni) e l’ex Casa del rifugiato (abitato negli anni Cinquanta da profughi greci), portano buoni frutti. Del resto, nei primi anni Novanta, quella che “grandi” media e politica definivano emergenza immigrati in Puglia, a Bari molti chiamavano accoglienza. Come dire mentre mercato e razzismo istituzionale dividono le persone in esseri umani e braccia da lavoro, utili e inutili, il fare concreto (alternativa al lavoro astratto mercificato) e l’azione di mettere in comune tempi, beni e saperi favoriscono il superamento di queste separazioni. “Il mettere in comune – scrive John Holloway – è il movimento contro ciò che si interpone nel cammino verso l’autodeterminazione sociale delle nostre vite… Mettiamo in comune, ovunque ci troviamo, adesso”.
In questi giorni Solidaria vuole acquistare dieci quintali di pomodoro da cooperative e altre realtà agricole nelle quali lavoratori e lavoratrici (migranti e non) sono retribuiti dignitosamente. La trasformazione del pomodoro in salsa, spiegano, avverrà nel Socrate di Bari, allestito in modo adeguato: un gruppo di contadini e contadine si sono resti disponibili a coordinare il lavoro collettivo. Ed è già pronto un tour per mettersi in comune e per far conoscore il progetto. Cosa significa netzanet in tigrino? Libertà.
DA FARE
In questa pagina web ci sono le informazioni per sostenere il progetto,
DA SEGUIRE
NetzaNet sarà presentato il 10 maggio all’ex manifattura di tabacchi nel quartiere Libertà di Bari (ore 15, all’evento organizzato da 2Stay, situazioni ed espressioni urbane), il 15 maggio nell’aula studio “InRivolta” (iI piano palazzo Ateneo di Bari dalle ore 11, in occasione della presentazione del libro di Clash City Workers “Dove sono i nostri”); il 17 maggio a Roma (ore 10) nel corso Genuino clandestino (Forte Prenestino, 16 al 18 maggio) e il 18 maggio ad “Omnia sunt Communia” (ex officine Piaggio Occupate di San Lorenzo).
DA VEDERE
Il video autoprodotto per lanciare il progetto NetzaNet
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=SQce9wTAyes[/youtube]
.
DA LEGGERE
Nel piazzale dell’Art Village di San Severo (Foggia) c’è una casa realizzata in legno, costata poco più di cinquemila euro. “Noi il ghetto, le condizioni disumane in cui vivono tanti ragazzi, le conosciamo, ci andiamo ogni giorno per ascoltare e cercare di portare un aiuto – raccontano Herve e Mbaye – Lì è nata l’idea […]
Alberto Zoratti | Sfruttamento dei contadini magrebini, crisi di quelli spagnoli: pomodori chimici Ue
Riprendiamoci le piazze con i mercati
Un invito dalla Rete di economia-solidale del Sud con l’iniziativa «Sbarco-in-piazza»
La storia bella dello yogurt Barikamà
Alessandra Magliaro | Da Rosarno a Roma; sei migranti producono per i Gas
Paolo Cacciari | Dopo la rivolta di Rosarno 2010 poco è cambiato. Un’alternativa c’è
Rivoltiamo la Precarietà | Un’analisi dal basso sul fallimento e delle politiche migratorie
Lascia un commento