Scup-Sport e cultura popolare, lo spazio occupato di via Nola (San Giovanni), è stato sgomberato venerdì 25 gennaio alle 6,30 da decine di uomini delle forze dell’ordine su richiesta del Demanio (il ministero dei trasporti aveva [s]venduto lo spazio abbandonato e recuperato dagli occupanti – un’ex motorizzazione – a una piccola società). Dopo una giornata di protesta straordinaria quanto creativa, è stato occupato un nuovo stabile abbandonato, in via Monza 19, a meno di duecento metri da via Nola. Scup è un’occupazione molto attenta ai temi culturali e alle sperimentazioni (come il mercato demercificato EcoSolPop promosso da Reset) che, insieme ad altri nuovi spazi sociali, ha contribuito a trasformare l’idea di cambiamento. La «cronaca» della giornata del 25, un articolo dello scrittore e giornalista Raul Zibechi (dedicata a Scup e Reset) a proposito di territorio e una nota sull’assemblea di sabato 26.
[Domenica 3, mercato EcoSolPop a Scup]
Il mercato-non mercato EcoSolPop torna domenica 3 febbraio dalle 10 alle 19 in via Monza 9, il nuovo spazio abbandonato e fatto rivivere dall’iniziativa di cittadini, associazioni e realtà del quartiere San Giovanni. EcoSolPop è promosso dal laboratorio urbano Reset, le artigiane di Lucha y siesta e il collettivo Scup. Nella nuova occupazione i produttori agricoli e alimentari, bio e a filiera corta, esporranno i loro prodotti sul terrazzo del palazzo di via Monza.
Intanto, l’interesse e l’importanza di queste iniziative è testimoniata dal fatto che, dopo l’ampia presenza in strada, nelle ore dello sgombero di Scup, di migliaia di persone e abitanti del quartiere di San Giovanni che hanno contribuito alla liberazione del nuovo spazio di via Monza 9, in soli due giorni la petizione online sulla piattaforma Avaaz in cui si protesta contro l’avvenuto ha sfondato già il tetto delle mille adesioni.
Domenica 3 alle 10 è in programma l’incontro pubblico (terrazzo) «Cittadini, comitati e realtà sociali si confrontano sul futuro di San Giovanni». Dalle 10 alle 13 sarà attivo anche sportello Infogas su come avviare un Gruppo d’acquisto solidale (Reset). Alle 11, lezione su lievito madre e preparazione di castagnole al forno per grandi e piccini ma anche laboratorio per bambini di costruzione di maschere per carnevale. Nel pomeriggio, alle 15, laboratorio per bambini «Esperienziamo» e alle laboratorio per bambini e genitori «Riscopriamo il narrare. A pranzo sarà riattivata anche l’Hostaria Agli Scuppiatti: cucina tradizionale a prezzi popolari (info: , http://ecosolpop.wordpress.com/)
[martedì 29 gennaio] «Con l’occupazione dello stabile di Via Nola 5, è stato recuperato, da un gruppo di professionisti dello sport e della cultura, un pezzo di città tenuto in stato di abbandono. Lì sono nate decine di iniziative per restituire al quartiere servizi sportivi, culturali e di aiuto», comincia così la petizione da firmare che trovate on line. Dopo lo sgombero del 25 gennaio, la petizione chiede «alle istituzioni competenti di intervenire con tutti i mezzi possibili per restituire SCup al quartiere e a chio ha duramente lavorato per renderlo ciò che è, per far si che il progetto SCuP possa continuare a crescere e a creare risorse per il quartiere e la città». Per firmare e per leggere il testo completo cliccate QUI.
Sabato 26 mattina a Scup si è svolta un’assemblea cittadina importante (foto a lato) per diverse ragioni. Proviamo a elencarne brevemente le principali. La prima: Scup continua ad esistere nel nuovo spazio occupato di via Monza 19 e questa è una risposta concreta (è l’idea del cambiamento che passa attraverso luoghi in cui le persone si incontrano, con le loro storie, i loro corpi, i loro desideri…) e politica (Scup resta prima di tutto un un presidio territoriale) all’assurdo ordine di sgombero eseguito venerdì mattina. La seconda: tutti/e (in quanto singole persone, collettivi, movimenti) hanno in qualche modo sentito che la risposta collettiva di venerdì rappresenta per Roma una novità, un segnale di cambiamento nelle relazioni tra le pratiche di resistenza e occupazione sociale di spazi urbani. La terza: il meticciato di «culture» e di movimenti sociali emerso proverà a sostenere il progetto Scup-2 attraverso un percorso comune, tutto da definire, che potrebbe rappresentare davvero un laboratorio innovativo di contaminazione. Aperto a chi? A tutti coloro che non sono più disposti ad aspettare il cambiamento, ma lo vivono attraverso pratiche e lo sperimentano trasformando se stessi e pezzi di questa città. (Riccardo Troisi)
Scup continua. Un comunicato diffuso sabato da Scup è QUI.
Il 25 gennaio, era il compleanno di Raul Zibechi, per molti anni avamposto sudamericano della redazione di «Carta» e oggi di quella di «Comune». Abbiamo raccontato a Raul lo sgombero e la rioccupazione dei ragazzi romani di Scup e Reset e lui ci ha detto che magari il suo ultimo articolo, sebbene scritto e riferito ai movimenti territoriali che resistono dall’altra parte dell’oceano Atlantico, potrà essere utile agli occupanti. Alla loro «movida» comunque, ha detto Raul, quell’articolo è oggi dedicato insieme a un brindisi per la nuova occupazione. Se abbandoneremo i territori, vinceranno los de arriba, scrive Zibechi, perché i territori giocano un ruolo decisivo nella costruzione di un mondo nuovo. Resistono alla guerra contro la vita e promuovono relazioni sociali differenti, spesso basate sul valore d’uso e non su quello di scambio. L’articolo «La resistenza e il mondo nuovo» di Raul Zibechi è QUI.
TUTTA LA CRONACA DEL 25 GENNAIO
[ore 19,40] Dove eravamo rimasti? Il caotico venerdì di Scup ha fatto saltare le diverse iniziative in programma (non tutte, alcune sono state fatte in strada…), ma sabato, fanno sapere dalla nuova occupazione di via Monza, tutto riprende come prima. I corsi, gli incontri, le varie attività sociali previste saranno svolte regolarmente. Ma ci sono un paio di novità: la prima, alle 11 c’è una nuova assemblea cittadina. La seconda, considerando l’atipica pubblicità di questo laboratorio messa su oggi da ministero, forze dell’ordine e polizia, sabato probabilmente saranno in molti e molte a voler partecipare ai diversi appuntamenti…
[ore 19,30] Uno dei promotori del mercato EcoSolPop, il prossimo è in programma il 3 febbraio, sorridendo commenta: «Quelli di Scup sono strani: prima hanno ospitato il Mercato-Non-Mercato EcoSolPop di Reset, in cui le logiche del denaro e del profitto non sono al centro, e oggi si sono inventati pure lo Sgombero-Non-Sgombero… Scup e Reset sono soggetti, non oggetti».
[ore 19,20] Scup si è trasformato nuovamente: ora è una grande «ditta» di traslochi che porta libri, piatti, attrezzature sportive, strumenti musicali, sedie, striscioni, giocattoli, gazebi… da via Nola a via Monza 19. Centinaia di persone coinvolte, tutta Roma sociale è qui.
[ore 18,15] Scup è rinato! Il corteo ha appena occupato uno stabile di via Monza 19 (foto a lato), a meno di duecento metri da via Nola: è un ex deposito Atac. Abbracci e sorrisi. A volte il cambiamento non è invisibile.
[ore 18,00] L’assemblea si trasforma in un corteo spontaneo nel quartiere. Dove è diretto? Intanto, pare sia in arrivo anche la Critical mass che, come ogni ultimo venerdì del mese, si diverte a trasformare le strade di Roma.
[ore 17,45] Per cominciare l’assemblea, considerando il numero di persone in strada, è stato bloccato il traffico su via Nola. Almeno trecento persone, nonostante la temperatura, sono presenti, molti i bambini, altri hanno annunciato il loro arrivo. Il megafono è «aperto», si alternano gli interventi: democrazia, qui e ora.
[ore 17,05] L’ingresso di Scup in questo momento è una affollata biblioteca popolare: il presidio ha promosso l’iniziativa «Vieni a prendere in prestito un libro, se in compagnia meglio» (foto a lato, altre sono in fondo a questo articolo). Il quartiere e la città intera apprezzano e, nonostante il freddo, molte persone e bambini accorrono. Si attende l’arrivo della MalaMurga e l’inizio dell’assemblea.
[ore 16,15] Un commento niente male a questo articolo sullo sgombero (la versione completa è in coda a questa pagina): «Cercano proprio rogna! Serenella, 74 anni»
[ore 16] Altre due buone notizie dal presidio di via Nola: la prima, è cominciata la diretta su Radiosonar (cliccate qui); la seconda, stanno per arrivare anche i percussionisti, i giullari e i ballerini della MalaMurga. Sabato sera a Scup si balla.
[ore 14,25] Al presidio di via Nola, mentre alcuni preparano l’assemblea cittadina delle ore 17, molti altri cominciano a inviare sms, post, twitt, mail più o meno con questo messaggio: «Accompagniamo subito bambini e bambine a Scup. Via Nola sta per diventare la più grande giostra ribelle del mondo…».
[ore 13,05] Dal corteo spontaneo nasce anche l’idea di un pranzo autorganizzato collettivo e di un secondo appuntamento alle 17 per un’assemblea di quartiere aperta a tutta la città. Oggi c’è proprio un bel via vai di gente a Scup.
[ore 12,45] Un gruppo di persone del presidio autorganizzato di Scup sta improvvisando un corteo spontaneo con circa trecento persone dopo la conferenza stampa, alla quale hanno partecipato tra gli altri Sandro Medici, Antonio Castronovi, Gianluca Peciola, Andrea Alzetta, Marta Bonafoni. La conferenza è stata l’occasione per fare il punto su quanto accaduto. Quelli di Scup hanno il dono della chiarezza: «Da qui non ce ne andremo…».
[ore 12,25] In rete anche uno video dell’occupazione in strada girato da Scup; clicctate QUI
[ore 12] Anche Susi Fantino, presidente del Municipio XI porta la sua solidarieta’ al presidio di Scup
[ore 11] Via Nola in questo momento è una grande palestra a cielo aperto, è una biblioteca popolare itinerante, è uno spazio di incontro e di musica di strada… Persone comuni hanno smesso di aspettare il cambiamento. Di seguito alcune foto, altre sono in coda a questa pagina… Il mantra degli sgomberati è chiaro: «Tutti/e a Scup!»
[ore 10,45] Mentre prosegue la grande festa/protesta popolare in strada giungono numerosi messaggi di solidarietà per Scup. Si seguito, il comunicato diffuso dal laboratorio romano Reset (nato dopo lo sgombero e la fine del progetto Città dell’altra economia), promotore con Scup del mercato-non-mercato EcoSolPop. «Lo sgombero di SCUP conferma che l’Altra economia spaventa l’amministrazione capitolina. Una delle più grandi speculazioni edilizie nel centro della Capitale, fermata da cittadini, giovani precarie e precari, …famiglie e associazioni del quartiere San Giovanni. Oltre 80 persone coinvolte attivamente fino ad oggi nell’autoproduzione, il volontariato, l’autogestione. Uno spazio di proprietà del demanio, svenduto a una società di comodo e abbandonato per molti anni, in via Nola 5, che torna a vivere e diventa SUP, cioè una palestra e un’accademia di capoeira, ma anche un’osteria, una biblioteca, una scuola popolare, corsi di lingua, uno spazio bimbi, uno sportello di consulto psicologico, una web radio. L’incontro con il Laboratorio Urbano Reset (Riconversione per un’Economia Solidale, Ecologica e Territoriale) – promosso da Ass. A Sud, Ass. La Strada, Ass. Nuova Bauhaus, Ass. Reorient, Ass. Solidarius, Energetica soc. coop., FairWatch, Occhio del Riciclone, TERRE coop., Laboratorio Itinerante della decrescita e nato dallo sgombero della Città dell’Altra Economia all’ex mattatoio, trasformata da cantiere di alternative a supermercato della green economy – nel dicembre scorso, porta in questo spazio l’altra economia solidale e popolare. Nasce così, nel dicembre scorso, EcoSolPop, un’esperienza di mercato-non mercato mensile ecologico, solidale e popolare che coinvolge oltre 60 artigiani e produttori, oltre 15 organizzazioni e cooperative, promuove il riuso, il riciclo, lo scambio. Ma l’altra economia, quando è vera, alternativa, soggettività economica, concreta opportunità di reddito per tante e tanti, dà più fastidio dell’abbandono e del degrado. E così stamattina parte lo sgombero che come Laboratorio Reset e organizzazioni promotrici condanniamo come atto sconsiderato e violento di un’amministrazione che continua a colpire le esperienze migliori di autogestione e autoproduzione non asservite ai potentati politici ed economici della città. […] Come Laboratorio Reset ribadiamo il nostro impegno a difendere questa esperienza di altra economia a Roma, confermando l’appuntamento con EcoSolPop, il mercato-non mercato che doveva tenersi a Scup domenica 3 febbraio. Troveremo insieme spazi e forme per continuare a condividere con la comunità urbana l’esperienza di un’altra economia, allo stesso tempo ecologica, solidale e popolare. Web: http://laburbreset.wordpress.com/»
[ore 10,35] Gli occupanti sgomberati hanno appena invaso un tratto di strada di via Nola per svolgere le loro attività sociali: in questo momento ci sono ragazzi che fanno capoeira e allenamenti di pugilato, bambini che sfogliano i libri della biblioteca popolare, musica, persone del quartiere si avvicinano, molti occupanti di altri spazi di Roma stanno raggiungendo Scup. Oggi, nonostante tutto, a Roma c’è proprio un bel sole ribelle…
[ore 10.15] La notizie dello sgombero e le prime foto rimbalzano in rete mentre decine di romani, nonostante la città sia bloccata dallo sciopero dei mezzi, stanno raggiungendo via Nola. Più che una conferenza stampa alle 12 potrebbe esserci una grande assemblea di chi a Roma non smette di ribellarsi…
[ore 9,35] Agenti della polizia e carabinieri, intervenuti con numerose volanti e camionette, stanno in questo momento portando fuori alcuni oggetti che raccontano la quotidianità e la socialità di Scup e procedono all’inventario.
[ore 9,45] In coda a questa articolo le prime foto dello sgombero in corso
[ore 9,25] Alle 12 ci sarà una conferenza stampa degli occupanti
[ore 9.00] Uno degli spazi occupati più interessanti e vivaci di Roma, Scup (Sport e cultura popolare) è stato sgomberato questa mattina da centinaia di agenti della polizia.
Nel maggio 2012 un gruppo di cittadini romani, per lo più precari, ha occupato e recuperato questo prezioso spazio pubblico abbandonato nel quartiere San Giovanni (via Nola 5) per restituirlo alla città. Scup ha ospitato prima di tutto una palestra e un’accademia di capoeira, ma anche un’osteria, una biblioteca, una scuola popolare, corsi di lingua, uno spazio bimbi, uno sportello di consulto psicologico, una web radio e dal 2 dicembre un mercato di economia solidale e popolare, EcoSolPop, promosso insieme al laboratorio Reset, diventato un punto di riferimento per molti a Roma.
Di seguito, un articolo di Bartolo Mancuso (e un video di presentazione), scritto a novembre per Comune-info, che racconta Scup e un articolo sul primo mercato EcoSolPop.
Una palestra di democrazia ribelle (Bartolo Mancuso, Scup)
Per conoscere Scup guarda il video QUI
Il mercato-non-mercato (Gianluca Carmosino)
Decine di artigiani e contadini, la biblioteca, lo spazio bambini, il Gas, l’osteria (costretta agli straordinari), il laboratorio di decrescita, lo «spazio gratuità». Il primo mercato romano EcoSolPop di Reset e Scup è stato un successo. Come costuire il nuovo mondo tra le macerie del vecchio (foto di copertina: Alessandro Di Ciommo)
Avete la mia più grande solidarietà. Purtroppo sono al lavoro e sto mordendo il freno per non uscire e venire da voi. Forse tra un pò riesco.
Lo “s – fascismo” di questo sindaco è intollerabile.
Coraggio, sono convinto che i cittadini del IX municipio sono con voi.
Daniele Taffon
Consigliere Municipale IX municipio
Sdegno e vicinanza da parte di due ragazze che avete ospitato la scorso weekend. Vi siamo vicine, anche se fisicamente lontane, in questa battaglia
ma perchè in questo periodo non sanno fare che cazzate!!!!! per una volta che uno spazio era occupato intelligentemente, no, troppo difficile per le menti dei tanti che vivono nerll’assoluta oscurità, ma cercano proprio rogna!!! – Ho 74 anni
Ma state scherzando? La legge si rispetta (punto). Le forze dell’ordine hanno fatto bene a sgomberare.
Chissene frega se era utilizzato bene (che, per inciso, è la stessa scusa che usano a casa pound). E’ nato dall’illegalità e dalla prepotenza e questo ogni cittadino che crede nello stato di diritto non può e non deve accettarlo.
Io non ho veramente parole per l’indegna assuefazione dei cittadini di questa città all’illegalità.
Di quale legge vai blaterando, quella che consente speculazioni immobiliari, che devasta il territorio con milioni di mc. di cemento,i quartieri ghetto senza spazi culturali, sportivi, di ritrovo, che non siano i supermercati.Accendi quella massa informe che hai nella testa, prima di sparare idiozie vai a vedere con i tuoi occhi, e non paragonare la merda fascista, ricca e sponzorizzata dal sindaco, con compagni precari, che dedicano il loro tempo libero verso il prossimo.Neanche un passo indietro, riprendiamoci la città.
Eh già, san giovanni è notoriamente un quartiere ghetto-dormitorio senza spazi sociali e culturali…Ma per favore!
Scuse idiote per violare la legge sull’occupazione della proprietà altrui (privata o demaniale che sia). Prepotenza allo stato puro!
Le debbo ricordare, signor Massimiliano, che il consigliere “compagno” è stato per anni delegato del sindaco? E proprio in quegli anni mi pare si sia fatto il piano regolatore e i quartieri Porta di Roma, Roma est, etc.
Ancora un ringraziamento alle forze dell’ordine per aver agito contro l’occupazione abusiva (reato, tocca pure specificarlo ahimè!) e mi auguro che si proceda quanto prima anche con altre, ivi comprese quelle di casa pound.
Luce accesa 24h al giorno (pagata dal contribuente), concertini di prima mattina, prostituzione, spaccio di droga…
Per non parlare della azioni di violenza ai danni della collettività e della mobilità. Alla faccia di chi lavora e paga le tasse!
fonte: residenti su degrado esquilino
Luce accesa? concertini? prostituzione? spaccio? ma lei è entrato dentro a Scup?
Perchè i suoi interventi odorano (puzzano) di sentito dire, di supposto e scontato, puzzano di “i giovani” sono ladri, puttane e nullafacenti…e pure comunisti!
Io ho 56 anni, a Scup ci sono andata più volte a mangiare. meditare, leggere libri, ascoltare presentazioni di libri; era un posto bello, pulito, vivace pieno di bimbi che giocavano e adulti che li seguivano amorevolmente.
Vorrei che fosse pieno di “postacci” come Scup.
fonte: la mia
Signora Patrizia,
La ringrazio per il suo feedback. Tuttavia io ho citato VOLONTARIAMENTE fonti altrui perché non abito nelle immediate vicinanze e non mi è consentito avere una finestra “privilegiata” nell’osservare il degrado che le occupazioni possono (e spesso succede) creare.
Quindi, sì. Puzzano di sentito dire. Ma non essendo una voce unica, ritengo possa essere una fonte sufficiente.
Detto ciò, ribadisco in ogni caso l’operato corretto delle forze dell’ordine che hanno ripristinato la legalità. Non stiamo parlando di filosofia ed ottica diversa, stiamo parlando proprio di una scienza che viene messa in dubbio solo da chi fa comodo che non sia certa.
Le forze dell’ordine dovrebbero concentrare i loro sforzi nel reprimere altri tipi di reati, quelli commessi dai colletti bianchi, che dopo pochi giorni di isolamento escono, beati , magari tornando nella loro villa con piscina, e li definiscono domiciliari.Parli spesso di Casapound, ma lo usi come uno schermo per difendere le banalità che dici, quelle che scrivono i media tipo LIBERO, forse il tuo giornale di riferimento.I quartieri ghetto, non sono solo quelli di estrema periferia, ma anche quelli come s.Giovanni, dove senza soldi in tasca non è che puoi fare molte cose, per trascorrere le giornate in maniera intelligente, che non sia bivaccare davanti ad un centro commerciale o una slot machine .Comunque, il centro culturale si è spostato, di pochi metri, grazie al sostegno dei cittadini, quindi tutti criminali secondo la tua logica bacata.Continua quindi le sue solite attività, magari con maggiori difficoltà ed invece di sparare idiozie da cittadino giustiziere della notte, vai a vedere con i tuoi occhi , troverai un mondo in grado di accogliere anche un qualunquista pieno di paure come te.
Non capisco la sua argomentazione. Cosa ci sarebbe di scientifico nell’azione delle forze dell’ordine? La legge sarebbe scientifica? O il diritto alla proprietà privata? In ogni caso confonde un compromesso o un accordo socio-economico tra i vari soggetti della società, che sono frutto di una riflessione sulla vita pratica dei cittadini, con una riflessione su un sistema fisso di riferimento, scomponibile nelle sue parti, che è un dato di fatto oggettivo dello stato del mondo(e non della società umana, che non è creata su fondamenti assoluti). Questo suo ragionamento è molto pericoloso, non crede che giustificando tutte le leggi a priori arriverebbe a giustificare anche le leggi razziali o i privilegi dei nobili? E giustificando il diritto di proprietà giustificherebbe anche lo schiavismo o la mancanza di alloggio per la gente che non può permettersela, e che va ad alimentare la delinquenza? Rifletta prima di scrivere!
La domanda è che cosa è legale e cosa è illegale?
Esiste davvero la certezza del diritto?
VI sembra legale quello che avviene nelle BAnche e per le banche ….
verrà il tempo … il tempo in cui la scelta sarà drastica …. e i cittadini che pensano di essere legali … che credono di essere legali saranno nelle gabbie della indifferenza
Quelle altre e gli altri …. si metteranno in gioco nelle strade con i loro corpi … perchè gli spazi pubblici vanno difesi …. visto che tutto diventa proprietà in mano agli speculatori di ieri di oggi di sempre … la proprietà è sempre un furto?
Oppure vi riepite solo la bocca quando parlate di beni comuni?
Bravi e brave io non sono riuscita a venire .. ma ho avuto un grave, gravissimo lutto … ho pianto tutto il giorno … però sono stata informata costantemente da voi di comune e da tutte le mie amiche e i miei amici che erano lì
Daniela Degan (laboratorio itinerante della decrescita di Roma)
Via Monza è un ripiego seminascosto con i profumi di un ristorante dove mangiavano i politici (Di Pietro con il suo minestrone era di casa) e di una pasticceria che serve mezza Roma, una concessione dell’Atac degli amici di Alemanno. No, compagni, il sogno è nato e deve continuare in via Nola, con la bella palestra, gli spazi per i mercatini, il benvenuto dopo le autostrade e la tangenziale di viale Castrense e le assemblee all’aperto, circondata dai pini e soprattutto una chiara denuncia contro le speculazioni immobiliari…
Siete anche voi prepotenti ,occupate spazi dove non create fastidi al cittadino,perche’ i vostri reclamati diritti non dovrebbero limitare la liberta’ degli altri!!!
Legalità, illegalità. Operato corretto delle forze dell’ordine, legalità ripristinata…
In questo articolo c’è qualcuno che dice altro: Salvatore Settis, Stefano Rodotà. Persino il giudice emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena. In un appello consegnato oggi al Sindaco, al Prefetto ed al Questore di Pisa.
https://comune-info.net/2013/02/loccupazione-e-legittima/
C’è sempre da imparare, signora mia…
La sua ironia e’ veramente ridicola !!!!!
Rosa, aldilà che era una battuta, le consiglio comunque di dare una lettura al testo dei giuristi. Ovviamente ogni esperienza di occupazione è cosa a sé, ma questo le dimostra che le posizioni non possono essere così manichee. E poi i cosiddetti “vostri reclamati diritti” a volte sono veri e propri spazi e servizi per i cittadini, il Municipio dei Beni Comuni di Pisa nasce ad esempio per quello. Al suo posto c’era una fabbrica dismessa, solo parzialmente bonificata (bidoni pieni di polveri non proprio salubri), a poche centinaia di metri dalla torre di Pisa.
Con tutto il territorio cementificato forse la prima cosa da fare sarebbe recuperare il già costruito, anche con atti al limite della legalità. Se “i vostri reclamati diritti” a cui si riferisce sono questi ben vengano e se tanta veemenza più che contro le occupazioni fosse dedicata in particolare agli abusi edilizi, alle infrastrutture inutili (che spendono soldi inutili, i miei come i suoi) ed alla cementificazione forse questo Paese andrebbe (un po’) meglio. Non crede?
Nel suo discorso ci sono delle verita’!Pero’ non crede che molto spesso per raggiungere i vostri obiettivi non rispettate gli altri cittadini?!Il mercatino ,come idea e’ fantastica,ma nell’applicazione (preparazione,vendita)non pensa che si disturba chi abita nel circondario?Con quali regole igieniche e sanitarie?Non possiamo sempre mettere in dubbio il nostro stato di diritto.Il Paese andrebbe meglio se tutti noi dall’alto in basso e viceversa rispettassimo le regole!!!!!!!Quando cominciamo???Non e’ educativo prevalicare gli altri e’ educativo il confronto!
Come le dicevo, ogni esperienza porta aspetti positivi e a volte di disagio. Credo debbano e possano essere gestiti senza per questo definire le occupazioni come qualcosa di indecente. Sulla questione delle regole igienico sanitarie le consiglierei di dare un’occhiata, se non altro perchè fa riflettere, alla campagna Genuino Clandestino. Il fatto non è quello di mettere (sempre) in dubbio lo stato di diritto, ma di cominciare a leggere cosa sta dietro a certe norme e regolamentazioni. Non per essere “sempre e comunque contro”, che sarebbe un atteggiamento stupido oltre che controproducente, ma perchè a volte quello che diamo per scontato perchè norma apparentemente condivisa nasconde interessi ben meno virtuosi, e rischia di non tutelare i cittadini, al contrario.
Non è questione di prevaricazione (ovviamente c’è anche da dire che ognuno risponde per i suoi comportamenti, ed ogni luogo sociale, dalle occupazioni per arrivare ai pub alle zone universitarie, è vissuto da persone), ma di capire se aldilà di una lettura teorica sul “legale” e l'”illegale” ci può essere spazio anche per altre tonalità di grigio.
Chiarisco: solo e nel momento in cui le regole vengono messe in discussione per un bene collettivo. Non c’è spazio per alcuna mediazione se le regole sono violate per mero interesse personale (come dire, un blocco stradale o un’occupazione collettiva non possono essere considerate alla stregua di una tangente o, ad esempio, di un imbroglio bancario giusto per stare in un tema di attualità).