Pubblichiamo ampi stralci della lettera aperta inviata al governo e agli enti locali del Lazio dalla Rete Zero Waste, dopo che il governo ha scelto la Pian dell’Olmo, a Riano (dove prosegue la protesta), come nuova discarica.
Lettera aperta al governo ed a tutte le istituzioni del lazio
Sono oramai passati otto mesi, quasi inutilmente, nella ricerca di una soluzione impraticabile tecnicamente ed inaccettabile socialmente: la volontà di procedere alla chiusura della megadiscarica di Malagrotta senza voler procedere alla urgente e totale riconversione dell’intero ciclo di trattamento dei rifiuti di Roma, che è quella che determina la attuale criticità di tutto il lazio. Assistiamo ora al cambio di guardia da un prefetto all’altro… La prima comunicazione di questo nuovo “commissario” è del tutto irricevibile, in quanto da mesi si discute solo del nuovo sito di discarica (…) in una indecente altalena di conferme e smentite.
Le precedenti dichiarazioni del governo, e del ministro clini in particolare, da un lato sembravano iniziare ad andare verso questo percorso con un piano straordinario per roma che partisse finalmente dall’avvio di una raccolta differenziata domiciliare che facesse balzare l’attuale pessimo risultato del 20% ad un ipotizzato 50-60% entro 18 mesi. Oggi sembrerebbe che di questo “piano straordinario” non si parli più… Dall’altro lato contestiamo quanto lo stesso Clini dichiara da tempo in merito alla necessità di ricorrere all’incenerimento per la parte residuale non differenziata, per tutta una serie di considerazioni a cui aspettiamo una risposta specifica:
1. la situazione impiantistica di Roma è del tutto critica, dal momento che la sola città di roma produce ogni anno 1,87 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e ne recupera per ora solo 0,37 milioni di tonnellate lasciando 1,5 milioni di tonnellate di indifferenziato da trattare, oggi sepolto “talquale” in discarica a Malagrotta!
2. Roma possiede solo quattro impianti di trattamento meccanico biologico, di vecchia generazione e produzione di c.d.r. da incenerire, di cui due di Ama e due di Co.la.ri. (Malagrotta) che se funzionassero tutti ed al 100% potrebbero trattare comunque solo 0.92 milioni di tonnellate annue!
3. Roma non ha ancora, per nostra fortuna, una vera “filiera inceneritoristica” in quanto al momento conferisce una quota minima dello scarso e scadente c.d.r. prodotto presso gli impianti di Colleferro …
4. per questo ci sono grandi aspettative dall’inceneritore di Albano, anche se crediamo destinate ad essere abbandonate visti i tempi di 4-5 anni necessari ad entrare in esercizio, e viste soprattutto la notizie recenti del 24 aprile del parlamento europeo di porre fine a discariche ed inceneritori per favorire entro il 2020 il recupero ed il riciclo di materia.
5. il ministro clini continua a rilasciare dichiarazioni ed informazioni inesatte rispetto agli inceneritori del Lazio, dal momento che li descrivono come impianti di recupero di energia mentre quelli attualmente in esercizio sono di fatto impianti di smaltimento….
1. chiediamo quindi un urgente piano straordinario per Roma, che potrà essere basato solo sull’estensione totale a Rma della raccolta differenziata porta a porta e sulle fasi della riduzione-riuso-riciclo-recupero, che consegua l’obiettivo di legge del 65% a fine 2012 e che inizierà ad essere una prima realtà concreta se riusciremo a fare una fortissima pressione sul sindaco di Roma, sulla sua maggioranza e sull’intera assemblea capitolina con l’urgente approvazione della delibera di iniziativa popolare “Roma verso rifiuti zero”, le cui firme necessarie sono state depositate lunedì 4 giugno in campidoglio.
2. ribadiamo la richiesta anche di modifica a recupero di materia e non produzione di c.d.r. degli attuali due impianti tmb di ama a roma, con previsione di spostamento di quello di Salaria fuori dal g.r.a.,. se partirà un programma di vera differenziazione che conseguisse subito almeno il 40% per aumentare sino al 65%, i due impianti tmb di ama, sufficienti e autorizzati a trattare un carico di 470mila tonn./anno, e la modifica anche dei due impianti di co.la.ri. a malagrotta con pari capacità arriverebbe a coprire il trattamento di 935mila tonn./anno di rifiuto “non differenziato” restante.
Prima parta il piano straordinario a Roma e poi parliamo di nuove discariche “di servizio”. Diciamo no ora a qualsiasi nuova discarica. Solo nel momento in cui questo piano straordinario sarà sottoscritto ed illustrato alla cittadinanza di Roma e provincia si potrà considerare l’ipotesi di una “nuova discarica di servizio”, che oggi alla luce della carenza di impianti di selezione per il rifiuto talquale e peggio della conclamata illegittimità del ciclo rifiuti a roma, sarà per i cittadini solo una nuova Malagrotta che nessuno accetterà sul proprio territorio.
Città invisibile è un piccolo collettivo attento ai temi sociali e della decrescita, nato all’interno dell’omonima libreria (info [at] editoriadellapace [dot] org) dell’ex mattatoio di Testaccio.
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