Il signor Osman Erol vive nella piccolissima città di Hallaçlı a Çankırı, nella Turchia centrale. Ha novant’anni. Hallaçlı ha solo 169 abitanti. E almeno 40.000 alberi tutti piantati dal signor Osman nel giro di trentacinque anni.
Osman da giovane era un contadini e ha iniziato a piantare alberelli attorno al suo villaggio per nessun motivo specifico. Semplicemente gli piaceva vedere il verde. Nel corso degli anni ne ha piantati altri e altri ancora ovunque gli sembrasse opportuno e in tante localitò vicine al suo villaggio. Pini, pioppi, ma soprattutto alberi da frutta fra cui pere, mandorle e prugne.
Adesso che è in pensione li cura tutti a tempo pieno e continua a piantarne, sotto il sole e sotto la pioggia. A volte, quando lo prende l’insonnia esce a studiare dove poterne piantare di altri.
Dice che porta sempre con se dei semi di mandorle ed è contento quando la gente mangia la frutta dei suoi alberi. Tutti possono prenderne. Dice pure che spera di poter fare tutto questo fino alla fine dei suoi giorni.
Prima di Osman, Hallaçlı aveva poco verde, perché la zona è molto arida. Ma grazie al suo lavoro il villaggio è ora pieno di alberi, i pastori ne trovano l’ombra molto utile, la gente ne è orgogliosa e anzi cerca di curarli. La frutta viene regalata a tutti, e ce n’è cosi tanta che la regalano pure a quelli dei villaggi vicini.
La Turchia ha dichiarato l’11 novembre il giorno nazionale delle forestazione, con la speranza di aumentare il numero di alberi nel paese. In parallelo una campagna per incentivare il consumo e l’esportazione di prodotti collegati alla foresta, come miele e frutta, per dare reddito in più ai residenti.
E poi c’è il signor Osman, esempio per tutti.
Fonte (qui pubblicato con l’autorizzazione dell’autrice)
Giuliana Bozzolan dice
Ricordo il viaggio in Cappadocia e il succo di melograno offerto a ogni fermata, i sorrisi delle persone e dei bambini, la ricchezza di possedere un albero.
Domenico Panunzi dice
Bellissima questa sua testimonianza.
stella gaetano dice
FARE COME GRETA, FARE COME OSMAN….fare…
A tutti…LA RIVOLUZIONE DELLA QUOTIDIANITA’
La rivoluzione è la pratica dell’utopia
È la felicità come meta e come via
Non è il domani che forse verrà
È cambiare la quotidianità
E fare della cura e della sobrietà
L’essenza di una nuova libertà
È praticare la gratuità la mutualità
La reciprocità la solidarietà
Dando il necessario a chi non ha
Rompendo con la logica servo-padrone
Che da sempre è la prigione
Di generazione in generazione
E’ autoproduzione e riappropriazione
È autogestione e auto-rappresentazione
Basta fossili Co2 inquinamento
Mobilità auto-gestita rinnovabili sole e vento
Uscire dalla società dell’AUTO conversione
Biciclette come futuro e rivoluzione
Fare orti individuali collettivi e sociali
Frutta verdure e legumi biologici e naturali
Dire BASTA a carne e allevamenti industriali
Poca/niente carne diventare vegetariani
PER FARE PACE CON TUTTI I VIVENTI
Con tutte le “razze” con tutti i continenti
È fare dell’amore uomo/donna rifondato
La via contro sessismo e patriarcato
L’alchimia di un nuovo mondo interrelato
Che difende l’umano e tutto il creato
18/1/22 – Gaetano Stella –Lago di Chiusi
Elena Lionnet dice
Incredibile ! Jean Giono ha raccontato la stessa storia in un testo molto bello “L’homme qui plantait des arbres”. Scritta nel 1953, Giono racconta la storia di Elzéard Bouffier, che fà rivivera la sua ragione, la Haute Provence, frà il 1913 e il 1947. Elzéard è stato inventato ma Osman è reale.