Chissà se il premier inglese Sunak e Giorgia Meloni, in grande sintonia a proposito dei respingimenti dei migranti che attraversano il Mediterraneo e il Canale della Manica (molti dei quali finiscono poi per essere deportati in Ruanda), hanno parlato del Sudan, dove cresce il conflitto armato e dove i migranti subiscono violenze di ogni tipo. Yasin ha ventitré anni ed è nato in Eritrea: a Baobab experience ha spiegato perché l’inferno comincia molto prima della Libia

Yasin, ha ventitré anni ed è nato in Eritrea. “Solitamente si parte di notte, in gruppo. Si arriva a piedi a Khartum, in Sudan. Tutti parlano di quanto sia dura la Libia, ma l’inferno inizia molto prima – racconta – In Sudan ho passato sei mesi, tutti in carcere: la polizia ferma i migranti eritrei con l’accusa di clandestinità. Si salva soltanto chi può pagare la cifra richiesta ai militari, ma sono in pochi a poterselo permettere. Chi non ha abbastanza soldi finisce in prigione. Ho pagato per essere libero e ho pagato per raggiungere la Libia. I trafficanti sudanesi sono in combutta con quelli libici. Una volta raggiunto il confine, i passeur mi hanno consegnato ai libici. Sono stato rinchiuso in un container. Ho vissuto in Libia due anni e sei mesi: sono stato malissimo, è stato un incubo…”.
Come si esce dalle prigioni? “Funziona così: se puoi pagare esci subito dalle prigioni informali, ma se non paghi non esci – spiega Yasin – I prezzi sono diversi da carcere a carcere: 800, 900, 1.000, 1.700 dollari… Invece per il viaggio c’è una tariffa a parte da pagare ai trafficanti. Nelle prigioni libiche si soffre la fame, ti danno da mangiare una volta al giorno, un po’ di pane o un po’ di pasta in bianco. L’acqua è poca e non può essere usata per lavarsi…”.
Yasin è stato frustato e torturato con i cavi della corrente per provare ad estorcergli denaro. Ha cicatrici su tutto il corpo. Yasin si è imbarcato cinque volte, fino all’ultimo tentativi, quando, dopo trentatre ore di navigazione finalmente è riuscito a raggiungere Lampedusa.
In totale ha speso 14.500 dollari per raggiungere l’Italia dall’Eritrea. 14.500 dollari… Se l’Europa aprisse le frontiere e facesse una seria politica dei visti, avrebbe speso, forse, la trentesima parte e sarebbe stato trattato come un essere umano. La domanda è: chi sono gli amici dei trafficanti?
Purtroppo anche l’Europa ha dichiarato guerra agli ultimi degli ultimi!