Protocollata al numero 0935164 dall’Ufficio relazioni con il pubblico il 12 luglio ed arrivata tre giorni dopo sulla scrivania della Direzione urbanistica del Comune di Pisa. E’ la lettera di Junghanns figlio (di nome Goebel Carlo Alberto) che a nome della J-Colors chiede senza mezzi termini ma con linguaggio d’antan la variazione di destinazione d’uso per la trasformazione del complesso dell’Ex Colorificio liberato. Messo in un cassetto il rilancio industriale, ecco affacciarsi su via delle Cascine un possibile progetto di speculazione edilizia. Dopotutto siamo a pochi passi da piazza dei Miracoli. E solo uno scriteriato, o un “comunista anarcoide” come gli occupanti del Municipio dei Beni Comuni, si farebbe sfuggire di mano una tale affarone.
Deve essere la stessa cosa che deve aver pensato la Mademoiselle srl una società appartenente alla famiglia Madonna, conosciuta come una dei più grandi costruttori dell’area pisana e non solo. E proprietaria di un’area incolta, ettari di rovi, erbe e ratti vari, a poche centinaia di metri dagli scavi archeologici di Pisa e ad un tiro di schioppo dall’ex Colorificio. Oggi, quella società, si è vista sottrarre un po’ di terreno. Occupato, ripulito, riadattato da decine di persone armate di falce, zappa e ramazza. L’azione serve per dimostrare come con poche risorse e poco sforzo ci si può prender cura e rendere fruttuoso, nel vero senso della parola, di un pezzo di terra lasciato all’abbandono e alle spazzature più varie. In una delle vie d’accesso alla città, quella che porta a Piazza dei Miracoli arrivando dal Parco di San Rossore, chi passerà di lì non troverà più una strada affiancata da rovi, ma un piccolo parco di erbe aromatiche e alberi da frutto.
Una vera e propria azione di Guerrilla gardening, in vista di Common Properties, la tre giorni pisana del 20, 21 e 22 settembre prossimo, per dimostrare come contro speculazione e incuria è necessaria una terapia d’impatto. “In quest’area vige un vincolo urbanistico e archeologico” sottolinea il Municipio dei Beni Comuni di Pisa, “vorremmo che questo vincolo non sia solo formale, ma reale e concreto per questo piantiamo un seme di un nuovo rapporto con il territorio. E perché non ragionare di un orto urbano. Un seme che cresca e mettendo radici, tuteli il paesaggio in questa zona di passaggio tra la città e la campagna contro ogni mira di speculazione edilizia odierna, come quella presentata dalla J Colors sull’area antistante dell’Ex Colorificio o quella futura che potrebbe essere presentata dall’attuale proprietario dell’area”.
Ancora uno spazio liberato a Pisa nuovamente donato alla cittadinanza e, questa volta, anche ad alcune piante tra cui un po’ di rosmarino e qualche nocciolo. Al posto dell’incuria, invece di un posteggio, saranno le zappe e i rastrelli a rilanciare un nuovo rapporto tra comunità e territorio.
E-BOOK GRATUITO: COMMON PROPERTIES
[Alberto Zoratti e Monica Di Sisto]
«Common Properties» è una e-book distribuito da Comune-info. Prende nome e ispirazione dalla tre giorni promossa all’ex Colorificio liberato di Pisa dal Municipio dei Beni Comuni e con questa si integra in modo inestricabile. Una bussola per il cambiamento
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