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L’università del bosco

Anna Sicilia
05 Ottobre 2019

Tra i monti della Brianza si possono incontrare giovani insieme agli anziani ripristinare sentieri e prendersi cura dei torrenti, bambini e bambine che imparano da guide ambientali tutto sulla flora e la fauna locale per riportarlo in classe ai compagni e alle maestre, gruppi di adulti che costruiscono forni d’argilla e riscoprono antichi saperi, come i segreti della castagna. Sono già trenta i percorsi formativi proposti dalla Libera università del bosco, con le sue aule ricche di alberi. C’è un’idea di mondo da reinventare insieme

Viviamo tempi in cui i giovani chiedono con determinazione al mondo degli adulti, dei genitori, degli insegnanti e dei politici istituzionali di essere responsabili e attivi nei confronti del pianeta. Viviamo tempi in cui chi si occupa di natura ed educazione non può non cercare strade nuove per formare donne e uomini “nuovi”, insegnanti, guide o educatori, predisposti a una visione “ecocentrica”, che metta al centro la natura e in gioco non solo la mente, ma anche le emozioni, il corpo, il cuore. “Non appena separato dalla natura, privato di lavoro creativo, mutilato nella curiosità, l’uomo perde le sue radici, è paralizzato, appassisce” diceva Ivan Illich.

Da questa urgenza contemporanea vengono alla luce progetti formativi interessanti, come quello della LUB, la Libera Università del bosco, una università esperienziale e intergenerazionale, nata dall’impegno della cooperativa sociale Liberi sogni di Calolziocorte (Lecco), attiva da anni nel territorio, con progetti di tutela, recupero e valorizzazione delle risorse e tradizioni locali (leggi anche l’articolo dedicato alla straordinaria esperienza de L’università della terra).

Le aule della LUB sono i boschi del Monte di Brianza dove adulti, nuclei familiari, bambini, imparano che l’educazione ambientale​ è alla base del saper vivere, insieme agli altri in un Eco-Sistema, in un rapporto vivo e di reciprocità con il territorio e gli spazi naturali.

Come? Alla LUB si torna in sintonia con la natura, si re-impara a fare cose concrete​ come costruire un forno d’argilla o una casa sull’albero, a riscoprire gli antichi saperi, come i segreti della castagna, a cui è dedicato uno dei quattro percorsi tematici, che ha dato da vivere per decenni agli abitanti del Monte di Brianza. Si possono osservare giovani insieme agli anziani locali, ripristinare sentieri e torrenti, si possono incontrare bambini che imparano da guide ambientali tutto sulla flora e la fauna locale per poi riportarlo in classe ai compagni e alle maestre e contribuire alla nascita di una nuova sapienza, si possono celebrare i riti di passaggio da uno stagione all’altra sotto la guida di un’ecopsicologa.

La LUB è dunque un piccolo grande faro che diffonde una nuova visione del mondo e dell’uomo nel mondo: si tratta di far nascere una comunità educante, spiegano i promotori dell’ambizioso progetto, che le possa nascere e crescere intorno, per poi piantare nella società semi di speranza e di cambiamento, perché oggi essere cittadini attivi e consapevoli significa conoscere e sapere favorire i sottili meccanismi e le armonie naturali di riequilibrio ecologico, riscoprire la selvatichezza fuori e dentro di noi.

Sono già trenta al momento i percorsi formativi proposti dalla LUB, di una o più giornate, e nove i moduli del percorso Formativo Esperienziale ​Natura Maestra di Vita​ aperto agli insegnanti, educatori ed appassionati per la cui iscrizione è possibile utilizzare la Carta Del Docente.

Commenti

  1. Maria Salvatori (Adelaide) dice

    7 Ottobre 2019 a 09:52

    Meraviglioso!

    Rispondi

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