La Regione Lazio ha vinto l’asta per la struttura che ospita la Casa delle Donne ed era stata messa in vendita. Quello di oggi, hanno scritto mercoledì 25 agosto, è un giorno speciale per tutte le donne per le quali Lucha è stata casa, per le/i bambine/i che qui sono cresciutə, per le attivistə che in Lucha hanno sempre creduto. Oggi vinciamo insieme

L’asta di Via Lucio Sestio 10, tenutasi lo scorso 5 agosto, si è finalmente conclusa: la Regione Lazio si è aggiudicata l’immobile.
Con questa acquisizione la Regione riconosce una storia importante e apre, a tutta la comunità che l’ha scritta, un futuro possibile dopo anni di precarietà e incertezze.
Sportello antiviolenza, casa rifugio, spazio politico femminista e transfemminista, verde e polifunzionale, un’esperienza complessa da sempre a disposizione delle tante persone e delle tante realtà che hanno desiderio o bisogno di attraversarla; un luogo con un futuro oggi più sereno, in cui essere tuttə protagonistə nella progettazione partecipata per un bene comune femminista e transfemminista, assieme al Comitato “Lucha alla città”.
Senza soluzione di continuità, oggi Lucha porta respiro a tutta Roma, immaginando e praticando una prospettiva sul mondo che mette al centro le comunità di genere e dei generi, la cura e le ancora necessarie rivendicazioni.
In Via Lucio Sestio non c’è un palazzo, né un progetto o un gruppo che resiste; Lucha y Siesta è un processo irreversibile nato dal basso e cresciuto con chi l’ha attraversata, nel conflitto e nel cambiamento di una comunità che è diventata forza e amore.
Proprio quando abbiamo avuto più paura, insieme abbiamo difeso Lucha dichiarandola patrimonio comune inalienabile e su questo tracciato collettivo intendiamo continuare a camminare.
Sui cardini dell’autodeterminazione, grazie alle energie immesse dalla marea fuxia e alle relazioni con le altre Case delle donne nel mondo.
Vogliamo da oggi vedere crescere i contorni della comunità ampia e trasversale capace di accogliere e di progettare ancora fra utopia possibile e ribaltamento dei poteri e delle gerarchie sociali.

Sia chiaro che Lucha è qui e sarà ancora altrove contro il patriarcato, la violenza e il sessismo. È un giorno speciale per tutte le donne per le quali Lucha è stata casa, per le/i bambine/i che qui sono cresciutə per le attivistə che in Lucha hanno sempre creduto.Oggi vinciamo insieme.
Oggi scriviamo insieme un pezzetto di storia delle donne e di tutte le soggettività. Lucha y Siesta non è più a rischio di essere svenduta ed entra in una nuova fase in cui finalmente può essere restituita alla città!Ringraziamo tutte le persone che amano e hanno sostenuto Lucha con un sorriso, un post o una donazione in questi anni, che siano 1 o siano 13.
Ringraziamo Marta Bonafoni per aver acceso i motori, le consigliere, i consiglieri e le assessore regionali che ci hanno sostenuto.Con Ale, Fra, Paola, Martina e Francesca nel cuore. Lucha è già di tuttə Lucha c’è e questa è la sua Casa.
Diamo Lucha alla città!#luchaallacitta
Ottimo comunicato! Abito in un altro quartiere ma mi piacerebbe contribuire ai progetti di Lucha! sono una docente di italiano e latino in pensione ma sempre attenta agli apprendimenti! Attualmente faccio ripetizioni per non atrofizzare il cervello…….a presto!
Veramente una notizia importante.
La Regione Lazio e il Comune dovrebbero tutelare tutte le buone esperienze e censire tutti gli immobili agibili in disuso, acquisirli e o gestirli, creando posti di lavoro, o destinarli a chi sa fare accoglienza, per assorbire tutte/i coloro che vivono in condizioni faticose negli spazi abbandonati, affiancandoli nella ricerca del lavoro. Si può fare, si deve fare.
Aggiungo che la regione, non solo laziale, potrebbe adibire gli spazi inutilizzati, scuole. istituti, associazioni diurne, circoli antimeridiani ecc… per convocare e coordinare gruppi e/o singoli coinvolti nel sociale a qualunque titolo, per rendere vive e operative quelle iniziative gratuite al benessere della popolazione bisognosa infantile e d’età .
Gli spazi sopradetti sono da noi indirettamente pagati a livello di tasse locali sempre esose ma, non sempre giustificate .