Nella primavera 2020 il virus si diffondeva rapidamente sul pianeta: fu scambiato per un nemico comune e molti si sentirono affratellati. «Andrà tutto bene», scrivevano i ragazzini sui cartelli. Pochi giorni fa l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) – contro cui si batteva il lungimirante movimento di Seattle nel 1999 – ha fatto sapere che per nessuna ragione si può sospendere l’applicazione del trattato sui cosiddetti diritti sulla proprietà intellettuale, anche se c’è il rischio che milioni di persone muoiano perché non ci sono abbastanza vaccini disponibili. Per dirla con Franco Berardi Bifo siamo entrati nella fase genocidaria del capitalismo. È iniziata “la storia del gregge, la sottomissione al potere superiore della riprogrammazione immunitaria che sceglie chi merita di sopravvivere come schiavo e chi merita di essere scartato”. Angloamericani e israeliani sono stati i più rapidi, gli europei si sono fatti gabbare, hanno pagato in anticipo ma Big Pharma non gli manda le boccette di vaccino perché c’è qualcuno che paga di più. Uno Stato nazionale contro l’altro, una categoria professionale contro l’altra, i vecchi contro gli operai, e soprattutto i paesi ricchi contro quelli poveri. Del resto si calcola che tra il 1998 e il 2004, 9,3 milioni di persone sono morte di Aids nell’Africa subsahariana soltanto per il costo del trattamento. Qualche settimana fa il Fondo Monetario Internazionale – come la Wto, anche questo poco amato dal movimento altermondialista – ha pubblicato un report in cui si prevede che nella primavera del 2022 il mondo sarà attraversato da conflitti di ogni genere. Cosa può nascere da quei conflitti? “Dobbiamo immaginare l’inimmaginabile, e sperimentarlo”
Un’assemblea del movimento sudafricano Abhalali base Mjondolo, “coloro che vivono nelle baracche”. I più impoveriti pagano il prezzo della guerra dei vaccini; dai più impoveriti possono nascere mondi diversi inimmaginabili. Foto tratta dalla pag. fb del movimento
“Per conservarsi, il più malato degli animali malati, l’uomo, è costretto a inibire le forze vitali che gli premono dentro, a reprimere gli impulsi che naturalmente lo muovono…” Roberto Esposito, Immunitas. Protezione e negazione della vita
Vax Wars
Quando il virus si diffuse rapidamente sul pianeta, lo scambiammo per un invisibile nemico comune e ci sentimmo per un breve momento affratellati. «Andrà tutto bene», scrivevano i ragazzini sui cartelli. Voleva dire: l’umanità associata non può che vincere la battaglia contro il male. Non è sempre andata così?
In verità non è sempre andata così, anzi. Ma potevamo e volevamo crederlo, perché eravamo impegnati nell’ennesima battaglia contro la natura, che stava tentando di sterminarci. Tutta la storia umana è stata una successione di battaglie contro la natura: da quelle battaglie nacquero la tecnica, la medicina, la civiltà sociale. Poi la natura iniziò il suo contrattacco, non per odio nei nostri confronti ma per cieca necessità. Onde oceaniche anomale, foreste in fiamme, ghiacciai alla deriva, e alla fine il virus.
In un primo momento ci siamo sentiti uniti come un unico corpo minacciato. Poi è intervenuta la tecnica, determinazione non simbolica del linguaggio che si inserisce direttamente nella vita, e ha prodotto la formula chimico-algoritmica di un vaccino, che poi non è proprio un vaccino ma piuttosto una protesi mutagena inserita nel sistema immunitario. In seguito, nel giro di pochi mesi è arrivata la produzione delle fiale, dei sieri, dei contenitori, insomma tutta la filiera industriale che rende disponibile la protezione, l’immunità.
Siamo così entrati nella seconda fase dell’Epoca Virale, ed è mutata la disposizione degli umani verso gli umani: non più uniti nel subire l’offensiva della natura, ma schierati in competizione per il potere sulla tecnica vaccinale.
Il regime della scarsità delle difese salvavita restaura la condizione della guerra, sospesa finché eravamo accomunati dall’essere indifesi. Ecco allora che il vaccino riprogrammatore diviene il terreno su cui si ridefiniscono i giochi simbolici dell’economia, della geopolitica e della guerra. Anche l’immunità diviene una merce. Prodotto del lavoro tecnico-scientifico di virologi biologi ingegneri, oggetto dell’appropriazione corporativa che la sottomette al dominio del profitto, l’immunità istituisce la nuova frontiera della schiavitù umana.
Quando il vinto si inginocchia davanti al vincitore e chiede che a lui e ai suoi figli venga risparmiata la vita, in quel momento il vinto diviene schiavo, e i suoi figli divengono schiavi con lui. La vita, solo la vita, non importa quale vita.
Schiavo è colui a cui è stata concessa la sopravvivenza. Schiava è l’umanità che va emergendo tra disciplina del distanziamento e guerra dell’immunità. L’automa cognitivo, che si sta costituendo connessione dopo connessione, aveva bisogno della nostra illimitata sottomissione, e l’esperienza che tutti gli esseri umani stanno vivendo a partire dall’anno 2020 è proprio quella dell’illimitata sottomissione dei vinti che si inginocchiano di fronte all’automa con la siringa, e chiedono che l’automa risparmi loro la vita, nient’altro che la vita, non importa quale vita.
Da questo momento la storia del genere che fu umano è conclusa, inizia la storia del gregge, inizia la sottomissione al potere superiore della riprogrammazione immunitaria che sceglie chi merita di sopravvivere come schiavo e chi merita di essere scartato.
Non è previsto che qualcuno respinga la salvezza che proviene dall’automa. Non è previsto che qualcuno preferisca la morte alla sottomissione.
La fase genocidaria del capitalismo
Il 13 marzo 2021 l’Organizzazione Mondiale del Commercio (il famoso WTO contro cui si battevano gli insorti di Seattle nel novembre 1999) ha parlato: rispondendo alla richiesta di liberare la produzione dello pseudo-vaccino dalla signoria del brevetto, che proveniva da Sud Africa, India e dal direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), i custodi dell’ordine dei mercati hanno sentenziato che per nessuna ragione si può sospendere l’applicazione del trattato sui cosiddetti diritti sulla proprietà intellettuale, anche se c’è il rischio che milioni di persone muoiano perché non ci sono abbastanza vaccini disponibili.
La favola che raccontano gli economisti neoliberali recita così: senza profitti sull’innovazione scientifica non ci sarebbe il vaccino. Il profitto è retribuzione del rischio. Si tratta di una duplice menzogna. Prima di tutto le corporazioni Big Pharma non hanno rischiato niente perché sono state finanziate dagli Stati affinché producessero il vaccino al più presto, quindi il loro profitto l’hanno avuto in anticipo; adesso se ne stanno prendendo un secondo, illegittimo. Inoltre, non è affatto vero che la creatività scientifica rallenta e langue se gli azionisti di Big Pharma non incassano profitto. Si tratta di un paralogismo da quattro soldi (si fa per dire, i soldi in questione sono miliardi). La creatività scientifica che produce il vaccino e tutte le altre belle cose della tecnologia non ha niente a che vedere con gli azionisti delle corporation. Quelli sono una manica di ignoranti che non sanno niente di biologia né di virologia né di ingegneria: la sola cosa che hanno studiato è l’economia, che non ha nulla a che fare con la scienza. Il vaccino è stato costruito dai lavoratori cognitivi, come ogni altro miracolo della tecnica con cui gli ignorantissimi capitalisti si fanno belli e soprattutto ricchi.
Nel secondo anno dell’Era Pandemica siamo entrati nella fase Vax War: è la guerra di tutti contro tutti per infilarsi un ago nella pelle: l’umanità scende allora sul gradino più basso, l’immondo carnevale del cinismo terminale. Angloamericani e israeliani sono stati i più rapidi, gli europei si sono fatti gabbare, hanno pagato in anticipo ma Big Pharma non gli manda le boccette di vaccino perché c’è qualcuno che paga di più. Uno Stato nazionale contro l’altro, una categoria professionale contro l’altra, i vecchi contro gli operai, e soprattutto i paesi ricchi contro quelli poveri.
Quanti moriranno per l’avidità proprietaria protetta dai TRIPs (Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights)? Forse solo qualche milione, perché i poveri sono giovani, e i vecchi bianchi ricchi hanno la precedenza nella gara infame del si salvi chi può. La World Trade Organisation ha chiuso la questione: neppure di fronte alla morte si può sospendere la logica del profitto.
Su L’Express del 12 febbraio 2021, in un articolo dal titolo «Pour ou contre: faut-il libérer les licences des vaccins?», Najat Vallaud-Belkacem afferma che «tra il 1998 e il 2004, 9,3 milioni di persone sono morte di AIDS nell’Africa subsahariana a causa del costo esorbitante del trattamento». D’ora in avanti sappiamolo: il capitalismo è entrato nell’Era Genocidaria, e il Covid-19 non è che l’inizio.
Tornano gli anni Venti
La rivista Bloomberg Businessweek ci promette che stanno per arrivare finalmente gli anni ruggenti. In un articolo pubblicato il 26 gennaio 2021, Peter Coy preconizza allegria e prosperità a partire dal 2024. Dopo aver osservato che storicamente dopo le epidemie c’è un risveglio euforico, si sofferma in particolare sugli anni Venti del secolo passato, un periodo di boom economico e diffusione popolare delle tecnologie dopo la guerra mondiale e la pandemia di «spagnola», quando tutti ballavano il charleston e il foxtrot. Non ho ragione di guastare le feste future, figuriamoci, ma vorrei ricordare a Peter Coy che seppure gli anni Venti furono prosperi per alcuni (non per i lavoratori tedeschi costretti a pagare i risarcimenti di guerra, né per i lavoratori della Industrial Workers of the World massacrati dagli agenti della Pinkerton), la conclusione non fu proprio brillante: il crollo del ’29, la Grande Depressione americana, e per finire il nazismo e la guerra.
A parte ciò, due o tre particolari non irrilevanti rendono lo scenario del nostro tempo un po’ diverso da quello del Grande Gatsby. La prima differenza sono le dimensioni della popolazione mondiale, che da un miliardo e mezzo è balzata a quasi otto miliardi. La seconda è l’invecchiamento medio della popolazione dell’emisfero Nord. La terza, fondamentale, è che l’espansione dell’economia incontra oggi un limite invalicabile nell’esaurimento delle risorse, nell’irreversibilità della degradazione ambientale, e nell’esaurimento delle energie nervose, mentre negli anni Venti del secolo passato l’espansione industriale era in pieno svolgimento.
Il 10 marzo 2021, però lo stesso Peter Coy sembra averci ripensato: sulla stessa rivista avverte che l’effetto sociale della pandemia è un’accentuazione devastante della diseguaglianza. Nell’articolo «The Legacy of the Lost Year Will Be Devastating Inequality» scrive: Il futuro danno cumulativo sarà probabilmente ancor più grande di quello provocato dal Covid nel suo primo anno. La società sembra essere un lungo degente, come certi pazienti che hanno problemi sanitari persistenti. E i più svantaggiati saranno quelli che soffriranno di più… Ma le disuguaglianze interne sono poca cosa rispetto alla distanza che si accentua tra i diversi paesi. L’anno scorso gli esperti sanitari hanno diffuso un piano di distribuzione equa dei vaccini per dare priorità alla prevenzione della morte, soprattutto della morte prematura. Ma il piano è stato ignorato perché le nazioni più ricche si sono affrettate ad accaparrarsi le forniture.
Silenzio
Alla disintegrazione del legame sociale corrisponde l’integrazione dell’automa cognitivo globale. La pandemia ha enormemente ampliato lo spazio del digitale nella vita sociale: paralisi dei corpi distanziati, sottomissione della mente interconnessa. Una parte sempre più decisiva della sopravvivenza dipende dalla connessione.
Nel frattempo si delinea all’orizzonte una guerra di nuovo genere. Dal marzo del 2020 un agente incognito (probabilmente russo, ma chi lo sa) ha condotto un’operazione di hacking sofisticatissima che ha penetrato il software Orion dell’azienda texana SolarWinds. 18.000 siti americani sono stati infiltrati per almeno sei mesi: in gran parte agenzie amministrative, industriali e militari. Secondo Steven J. Vaughan-Nichols SolarWinds: “It’s Pearl Harbor”;un altro articolo lo riassume così: il cyber-attacco a SolarWinds appare come l’attacco più pesante che gli Stati Uniti abbiano subìto, e ha colpito sistemi critici di agenzie governative e di imprese private. Non è ancora chiara l’estensione di questa interferenza, che potrebbe riguardare anche centrali nucleari, impianti idroelettrici, sistemi di controllo del traffico e del ciclo industriale. […] La possibilità di controllare questi sistemi permette a chi compie l’attacco di provocare il caos in qualunque momento. Per di più questi cyber-attacchi ai sistemi governativi possono eliminare la capacità di comando, controllo e comunicazione…
Adesso il nuovo presidente americano minaccia ritorsioni contro questo attacco, e grandi manovre sono in corso nelle segrete del ciberspazio: possiamo prevedere senz’altro che nei prossimi anni l’infrastruttura digitale sarà sempre più teatro di incursioni invasive o distruttive. Conseguenza della guerra che si prepara è il black out dei servizi informatici cui ci siamo assoggettati al punto che la vita è diventata impossibile senza. Vittima della guerra sarà la vita quotidiana, sempre più dipendente da un sistema interconnettivo che è diventato il principale campo di battaglia. La sola cosa che potremo fare a quel punto sarà sederci in poltrona e leggere Il silenzio l’esile ultimo romanzo di Don de Lillo uscito per Einaudi, che ci racconta proprio come va a finire quando una silenziosa bomba informatica colpisce il funzionamento dell’automa connettivo globale, paralizzandolo e paralizzando la vita quotidiana.
Una rivolta prevedibile
Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato un report redatto da Philip Barrett e Sophia Chen dal titolo Social Repercussions of Pandemics, nel quale si prevede che nella primavera del 2022 il mondo sarà attraversato da conflitti di ogni genere: proteste, rivolte, insurrezioni. Ma l’FMI non sembra preoccupato per questa eventualità. Da tempo le rivolte appaiono sempre più incapaci di trovare direzione concreta, unità di intenti, progetto, strategia. Prevedibili come le piogge d’autunno, come le convulsioni di un corpo lungamente compresso, di un cervello che non riesce più a ricevere l’ossigeno necessario per essere cosciente e quindi imprevedibile.
Le rivolte arabe del 2011, le rivolte dell’autunno 2019 sono state enormi convulsioni che hanno avuto come effetto principale quello di aggiungere frustrazione alla frustrazione. La pandemia ha distanziato i corpi e raggelato l’anima. Ora la rivolta è il solo linguaggio che possediamo per riattivare il corpo intorpidito. Ma se non siamo capaci di inventare un dopo la rivolta, allora dopo la rivolta c’è solo l’autismo, l’immunizzazione psichica. Il processo di immunizzazione, infatti, non investe soltanto l’organismo fisico, ma tende a investire anche la sfera psichica: immunizzazione psichica è la riduzione o l’azzeramento della percezione empatica della vita circostante: autismo tendenziale di chi ha vissuto la rivolta come sconfitta, di chi teme l’innamoramento per il timore della delusione, di chi rinuncia al desiderio perché il piacere sembra inattingibile.
La rivolta verrà, lo sa perfino il Fondo Monetario, ma noi dobbiamo deluderlo. Dovremo andare molto più a fondo di quanto il Fondo possa immaginare. Dobbiamo immaginare l’inimmaginabile, e sperimentarlo.
Franco «Bifo» Berardi è scrittore, filosofo e agitatore culturale. Il suo Futurabilità è uscito nel 2018 per NERO. Questo articolo è stato pubblicato su Nero editions (che ringraziamo). Altri articoli di Bifo sono leggibili qui
“DOBBIAMO IMMAGINARE L’INIMMAGINABILE E SPERIMENTARLO…” mi pèiace molto. E l’articolo è molto interessante e invita alla riflessione. Ma c’è qualcosa da fare subito per salvare VITE UMANE. Forse PER SALVARE L’UMANO. Individuare obiettivi e forme di lotta che uniscano un largo fronte a livello mondiale che siano “praticabili” e che siano “raggiungibili” partendo dal contesto dato. VACCINARE TUTTO IL MONDO è, a mio parere la parola d’ordine del momento. Badate bene…lorsignori non hanno votato “solo” contro la moratoria sui BREVETTI chiesta da India e SudAfrica ma anche per CONTINUARE L’EMBARGO A CUBA. Che con i suoi medici è venuta spontaneamente ad aiutarci. Che sta “facendo” il suo VACCINO. E che ha già detto che lo darà GRATIS ai poveri della terra e a tutti GLI ULTIMI. Serve, quindi, una mobilitazione mondiale, sulle orme di SEATTLE, con una parola d’ordine e una pratica UNIVERSALE…TUTTO IL MONDO DEVE ESSERE VACCINATO
Questa è la parola d’ordine che deve viaggiare in ogni luogo della TERRA. Che deve unire tutte le persone degne di questo nome. Per cui lottare in tutti i modi possibili. TUTTI/E DEVONO ESSERE VACCINATI/E. GRATIS! E DEVONO PAGARE l’1% CHE POSSEGGONO IL 99% i 2153 CHE POSSEGGONO COME 4 MILIARDI E SEICENTO MILIONI E LE MULTINAZIONALI. BISOGNA COSTRINGERLI CON LA LOTTA. TUTTI I LAVORATORI DEL MONDO TUTTI GLI SFRUTTATI TUTTI GLI ULTIMI…hanno un obiettivo comune per cui lottare. Restare passivi fidarsi dei governi è pura follia. Bisogna passare all’attacco dal basso in modo individuale e collettivo. Devono pagare quelli che il VIRUS l’hanno causato e prodotto con il modo di produrre consumare e vivere che hanno imposto al mondo. Sfruttamento estrattivismo fossili distruzione della bio-diversità inquinamento universale deforestazione cambiamento climatico crisi degli ecosistemi distruzione degli habitat naturali…sono la diretta conseguenza del loro SISTEMA. E ora fanno affari e profitti giocando al miglior offerente e mettendo gli uni contro gli altri. Non rispettando neanche i contratti firmati e i tempi di consegna dei vaccini. Fottendosene del fatto che la UE ha foraggiato la ricerca per produrli. OGNI GIORNO MIGLIAIA DI MORTI DAPPERTUTTO MA LORSIGNORI PENSANO SOLO AL PROFITTO. QUESTO E’ IL CAPITALISMO LIBERISTA . NON HA MORALE E’ CRIMINALE. E i governi sono “complici” perché non hanno mai messo al centro in questi mesi LA SALUTE DEI POPOLI ma I PROFITTI DEI “PADRONI” E DELLE MULTINAZIONALI. CIRCONDIAMO LE SEDI DI QUESTI CRIMINALI bombardiamo le sedi dei governi in modo pacifico non-violento ma DETERMINATO in tutto il mondo. STOP AI BREVETTI ! DEVONO ESSERE VACCINATI TUTTI! Tutti devono potersi produrre il vaccino. IL VIRUS VIAGGIA CONTAGIA SI DIFFONDE SEMPRE PIU’ VELOCEMENTE e nessuno si salva da solo se non si salvano tutti.
Gaetano Stella – Lago di Chiusi- 26/3
Passaparola!-http://blog.gaetanostella.it
Sul sito NERO, da cui Comune-info ha tratto l’articolo L’inimmaginabile di Bifo, un’enorme siringa fa da richiamo per il lettore. Terrificante, davvero. Il contesto: la vaccinazione, anzi la vaccinazione obbligatoria, o la “vaccinazione automatica”, le “vax wars”come dice Bifo. Invisibile è chi è al grilletto, chi preme lo stantuffo della siringa. Quindi si tratta di violenza, una violenza che penetra sotto la pelle. Si tratta di una violenza genuinamente medica che permea tutto, i singoli membri e la società nel suo insieme, bisogna aggiungere.
È notevole che Bifo eviti di nominare questa violenza in tutto il testo. Parla invece dell'”automa con la siringa”, dell'”automa cognitivo”, della “creatività scientifica che produce il vaccino”. Assolve persino questi ultimi, “gli esperti in virologia, biologia e ingegneria”, e li contrappone a “un branco di ignoranti”, gli “azionisti di Big Pharma”.
“Che si tratti solamente dell’uso sbagliato della scienza? Neanche per sogno. Il progresso tecnologico, le comodità per le “masse”, il benestare, le conquiste mediche, e in cambio di ciò il prezzo; egli stesso, il prezzo, i prezzi, tanto quelli alti quanto quelli bassi, tutti i prezzi, il prezzo, anche come valore, … persino come sacro santissimo HEIL [il sacro santissimo SALUS di tutti e dappertutto], come SSalute [GeSSundheit], precisamente questo cervellotico tanto bestiale quanto nazistupido: sacrifici umani, dai tempi dei primissimi a quelli degli ultimi medici sacerdoti. … Da allora le azioni di sterminio in massa sono continuamente in aumento, tanto nei tempi di guerra quanto nei tempi di pace (dal 1945 non è stata pace per più di 3 settimane insieme!), indicano il contrario, cioè indicano il progresso scientifico. Programmate ed eseguite dalle rispettive classi medici, la malattia ne è il pretesto, e la giustificazione a cui si tenta di ricorrere a posteriori, ogni qualvolta. Ecco dunque il prezzo del – di quale (?) – progresso, soprattutto da quando anche Voi, cari lettori di questo testo, portate sicuramente qualcosa di “ammalato” nella Vostra “predisposizione genetica”, sì, proprio Voi stessi, e tutti Voi altri”. [ Dall’olocaustoLOGICA al GENocidio genetico http://www.spkpfh.de/Contro_tutta_la_scienza.htm ].
Su una cosa Bifo ha ragione, parzialmente, quando scrive, “dell’illimitata sottomissione dei vinti che si inginocchiano di fronte all’automa con la siringa, e chiedono che l’automa risparmi loro la vita, nient’altro che la vita, non importa quale vita.” Ha ragione in parte, perché omette di chiamare i responsabili per nome.
D’altro canto: I medici che da sempre hanno imposto la loro norma, e se stessi come norma, oggidì hanno convertito questa norma in un meccanismo automatico che, nel frattempo, essi mettono in azione come automa, come computer. E gli altri ve ne cooperano automaticamente nel mettere in azione questa norma nei loro programmi di computer. In questo modo la norma medica è, da molto tempo, cresciuta fin sopra i cappelli di tutti. … Si tratta di una prassi senza autore, senza responsabili. Eccola, dunque, la nuova Borghesia, la Normoisia. ‘E questa Normoisia che doveva essere attaccata, che deve essere attaccata e che dovrà essere attaccata. La vecchia Borghesia è passée. [Fonte: Il Manifesto Comunista per il Terzo Millennio, http://www.spkpfh.de/Genocidio.htm ]
Per quanto all’uso del termine “immunita” ho l’espressione che Bifo usi questo termine medico quale sinonimo del ideologima medico “salute”.
Dunque, per chiarire questa confusione propongo un testo del Collettivo Socialista di Pazienti / Fronte di Pazienti: La SALUTE* è contro tutti e contro ognuno, salvo la classe dominante,
la classe medica stessa, cioè la classe degli Iacker. Non esiste qualcosa come la “salute”.
La “salute” è soltanto un cervellotico biologistico-nazista. [http://www.spkpfh.de/la_salute.htm]
In generale, l’articolo di Bifo lascia un’impressione molto disfattista.Mi ricorda una discussione tra l’ SPK/PF con i successori della rivista INVARIANTI dopo la morte del suo fondatore Claudio Mutini (1999), cioè P. Ferraris e il suo articolo sulla “guerra sanitaria”.
L’autrice afferma che la caccia all’Ebreo da parte degli scienziati (Olocausto) viene ora sostituita dalla caccia agli agenti patogeni e quindi dalla caccia ai pazienti (“l’uomo di oggi” viene rimpiazzato da esseri geneticamente procreati). Con ciò però fa passare sotto silenzio il fatto che l’olocausto si fondava già allora sull’odio contro la malattia, sul fatto cioè che gli Ebrei erano stati eliminati come pazienti. E invece di nominare esplicitamente gli medici, l’autrice scrive genericamente “gli scienziati”.
L’articolo della Ferraris si distingue da ciò che altri (fuori del Fronte dei Pazienti) hanno scritto finora al riguardo, nel mettere in evidenza l’importanza centrale della guerra sanitaria per il mondo intero e per il genere umano, cosa che così com’è stato esposto da lei non abbiamo potuto leggere ancora in nessun altro testo.
Come la Ferraris, Bifo omette: l’ideologia dei medici ha ancorato in tutti e da sempre come “senso sano del popolo” l’odio contro la malattia. Questi è la ragione per cui c’erano state e ci sono tuttora le persecuzioni e gli stermini di pazienti e non soltanto in Germania, eseguite prima, durante e dopo i Nazisti.
Non perde nemmeno una parola sull’identà di malattia e capitalismo.
Là dove si pone l’importante questione: cosa fare? – l’articolo finisce “Immaginare l’inimmaginabile, e sperimentarlo”. Franco Berardi Bifo omette i 50 anni della patopratica del FRONTE DEI PAZIENTI: le numerose possibilità da esso inventate di un attacco efficace allo Iatrocapitalismo, possibilità che hanno dato buoni risultati, probatum est. “La nostra rivoluzione. L’utopatia. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Ogni giorno liberazione dagli imperativi dell’oppressione.” [SPK/PF(H)]