di Teodoro Margarita*
Domenica 12 ottobre 2014, alla presenza di centinaia di persone provenienti da tutta Italia e non solo – era presente anche il rappresentante di La Via Campesina dal Sudafrica, espressione del mondo contadino più consapevole e radicale – alla Ri-Maflow, fabbrica occupata ed autogestita dai lavoratori, c’era il meglio di quanto si muove in Italia sul tema della nuova ruralità: dalla Rete degli Ecovillaggi alle fattorie occupate, dai contadini per scelta, ai giovani che hanno deciso di ritornare alla campagna, non mancavano nemmeno i Gas, i collettivi e i centri sociali. Questa partecipata e qualificata assemblea faceva seguito ad una grande manifestazione, circa tremila persone, tenutasi a Milano il giorno prima dal nome “Expo fa male”.
In qualità di dirigente di Civiltà contadina – sono stato anche il presidente dell’associazione nazionale di seedsaver, salvatori di semi – nel mio intervento ho chiesto pubblicamente chiarezza tra le molte ambiguità e dubbie partecipazioni che ruotano intorno all’Expo, e soprattutto il perché un personaggio importante della caratura di Vandana Shiva abbia deciso di far da testimonial a questo evento.
Senza ricordare i recenti arresti – a dimostrazioni dell’intreccio criminale tra ‘ndrangheta, mafia del cemento – il motto di Milano Expo “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” prende forma con 1800 ettari di buona terra seppelliti da una coltre di asfalto e cemento, tra costruzioni, strade ed autostrade, tangenziali inutili, con centinaia di contadini espropriati. Una buona terra, terra della pianura padana, di prima classe, sepolta per sempre da queste opere per Expo.
Proprio intorno a questi espropri e contro la costruzione di queste tangenziali sono nate, in ogni paese intorno all’area, associazioni, comitati e collettivi che lottano per resistere a questa devastazione immane. Una prima vittoria è già stata ottenuta, suffragata dall’azione della magistratura: la ditta Maltauro che sta effettuando i lavori per la contestatissima via d’acqua e i suoi dirigenti sono stati indagati per malversazioni varie, con il sospetto di infiltrazioni criminali.
Il Comitato “No canal” ha visto dimostrate dalla magistratura le sue denunce sul seppellimento di rifiuti tossici a latere di quei lavori. Sulla stampa si possono trovare articoli e servizi in abbondanza. Fosse solamente per questo, ci saremmo aspettati di trovare Vandana Shiva dalla nostra parte.
Ce la immaginavamo, come Josè Bovè, come altri grandi dirigenti di movimenti contadini nel mondo a difendere queste terre minacciate, distrutte da Expo… invece, è lì, su YouTube a far da testimonial e parlare di necessità di “nutrire il pianeta”.
Quale pianeta? Ne esiste solo uno, e quei poteri che stanno dando vita ad Expo stanno lo vogliono morto, plastificato, cementificato, vogliono i suoi contadini schiavi ed asserviti. Il loro grande lavoro di greenwashing utilizza parole quali “Nutrire il pianeta”… Chi? La Nestlè? Ma abbiamo dimenticato che perfino l’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, ha condannato questa multinazionale per aver spinto il consumo di latte in polvere nel terzo mondo dove non c’è acqua pulita affinché le madri possano allungare il latte in polvere senza avvelenare i propri bambini? Nestlè intanto all’Expo si rifà la faccia con il suo padiglione svizzero: torri enormi, piattaforme ricolme di beni di consumo tipicamente elvetici come l’acqua minerale, rondelle di mela, dosi di caffè… man mano che i consumatori ne prendono – sono gratis – le torri si abbassano e questo dovrebbe, nella comunicazione orwelliana della Nestlè “servire a far capire che le risorse del pianeta sono limitate”… ma davvero? Ma chi sta proponendo acqua minerale della quale non c’è assolutamente bisogno? Ci siamo dimenticati tutte le campagne per l’acqua pubblica, l’acqua del rubinetto? Cosa c’è di etico, di ecologico in tutto questo? Per non parlare della DuPont, produttore di ogm, nel padiglione Usa.
Quella domenica di ottobre, alla RiMaflow, ci sono stati tantissimi interventi, analisi approfondite e lucidi molto dettagliati su questa “Expo universale” – in rete si trova tutto, tutta la verità che è stata volutamente celata e occultata.
Expo sarà la pietra tombale sulla biodiversità europea, la porta spalancata al transgenico: noi riteniamo quindi che l’uso di personaggi come Vandana Shiva serva ad indorare la pillola e siano il tocco più raffinato a questo maquillage intorno a quella losca operazione a nome Expo.
Altri, li abbiamo sentiti di persona, come il regista Ermanno Olmi, e pubblicamente hanno espresso il loro desiderio di volersi ritirare da questo ruolo di “Ambassador” di Expo. Lei, Vandana Shiva, ha un ufficio a Firenze, Navdanya ha una sezione italiana, possibile che i suoi responsabili per l’Italia non le abbiano detto nulla?
Questa lettera aperta, signora Vandana Shiva esige una risposta. Noi ci aspettiamo che giunga presto alle sue orecchie: infinite analisi, libri e documentazioni sono a sua disposizione per capire, valutare, decidere.
Sappia che noi – variegato mondo di seedsaver, contadini per scelta, collettivi e Gas – siamo un mondo in marcia per una vita libera il più possibile dal profitto, siamo irriducibili ed appassionati, innamorati della Terra; abbiamo letto, studiato e assimilato che “small is beautiful”, crediamo nella convivialità, nelle comunità, nei rapporti di vicinato, nelle medicine dolci.
A noi che abbiamo una visione olistica del mondo interessa molto una sua risposta. E confidiamo in questa, qualunque essa sia, per radicarci ulteriormente nei territori, nei luoghi nei quali viviamo e coltiviamo, nelle campagne e città d’Italia, luoghi contro i quali Expo 2015 si appresta a sparare con milioni e milioni di euro spesi in comunicazione, una campagna di offuscamento, di seppellimento che non ha eguali.
Noi abbiamo intuito, ben prima che questo evento si manifestasse, le implicazioni planetarie e letali sulle sorti dell’agricoltura mondiale. Dopo Expo nulla sarà come prima. E ci permetta di dirlo, è solamente grazie al nostro lavoro di controinformazione, al nostro faticoso e tenace lavoro di squadra che, alla fine, qualche buon seme (non Ogm) si salverà.
Ci aspettiamo una risposta e che Lei voglia incontrarci. Ci siamo formati sui suoi libri, come su quelli di altri grandi nomi come Commoner, Bookchin, Illich… non ci deluda.
Saluti di terra e di semi
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* Civiltà contadina
Lettera pubblicata sulla preziosa pagina facebook di Civiltà contadina e anche su Aam Terra Nuova
Qui Vandana Shiva tenta una risposta indiretta alla lettera:
http://www.huffingtonpost.it/vandana-shiva/expo-2015-spreco-corruzione-_b_6150046.html?ref=fbph
Il problema è che Expo è nata per essere una grande opera di greenwashing con tanto di ulteriore cementificazione di un territorio soggetto a rischio idrogeologico. Una macchina di affari e corruzione: come ci si puà aspettare, si chiedono in molti, che da tutto questo possano nascere prospettive di cambiamento?
E’ veramente irritante vedere come un argomento così delicato, una questione degna di essere discussa venga inquinata dall’uso della macchina del fango.
Se la base della discussione è la verità, come si può affermare che ‘L’agricoltura, la vita disperata dei contadini del mondo, lei (Vandana Shiva)non la conosce’? (fonte:
https://fdslatina.wordpress.com/2014/11/16/rio-mare-e-la-scuola-ai-tempi-dellexpo/).
Ma informarsi sul lavoro compiuto in India e su ciò che Navdanya ha fatto per gli agricoltori indiani negli ultimi 30 anni prima di sparare a zero?
Confrontarsi in modo civile no?
Mettersi di traverso in palese ostilità (e fomentarla pure) verso una persona che sì avrà fatto degli errori ma anche tantissimo bene per cause che a noi tutti stanno a cuore vuol dire fare il gioco del Big Business della biotecnologia. ‘Divide et Impera’ non vi ricorda niente?
E a proposito di sparare a zero senza informarsi, le piattaforme informatiche di Seed Freedom (campagna iniziata nel 2012 da Vandana Shiva) riportano costantemente non solo articoli e notizie sugli OGM nel mondo ma anche riportano iniziative di centinaia di organizzazioni di Seed Savers. Basta segnalare le proprie iniziative su un caendario o inviare una mail con un link ad un articolo o un resoconto e il tutto viene pubblicato, in qulasiasi lingua. I
n questo contesto, e dopo 4 post riguardanti diverse iniziative locali in Grecia, Portogallo e Italia, che senso ha la seguente domanda? “Ma in questo luogo se non c’è Vandana shiva che si muove, non esiste null’altro? non esistete che voi, siete gli unici seedsavers al mondo?”.
A chi ci si vuole riferire con ‘voi’? Forse le più di 500 organizzazioni che da tutto il mondo negli ultimi due anni hanno utilizzato la piattaforma per far sapere al resto del mondo della loro esistenza e di ciò che fanno per la Libertà dei Semi? A qualcuno è stato mai negato il diritto di aderire e segnalare le proprie iniziative?
Informarsi prima di sparare a zero è un buon inizio in un confronto civile, è solo un consiglio.
Noi donne siamo le guardiane della Terra … penso che in questi momenti così significativi, è necessario posizionarsi …. senza nessuna ambiguità.
Senza compromessi intendo, ascoltando gli elementi della natura: questi sono i nostri informatori …. e mi sembra irrazionale e illogico quello che sarà questo evento che nemmeno voglio nominare perché non voglio dare forza, nominandolo …. è un abominio.
E tanto mi basta …. E’ dalla Terra che sento narrare cosa è buono per Lei e quindi per noi donne e uomini ….. E’ dal canto degli uccelli che conosco come muoverci in questo pianeta che diventa sempre più stretto e dal soffio del vento che intuisco come si muovono le api e dove vanno i semi …. io non sono famosa come Vandana, ma quando mi hanno chiesto se potevo fare un laboratorio all’interno di Expo invitata da una organizzazione ONG che ha vinto un bando … semplicemente ho declinato l’invito e ho detto NO.
E’ facile, facilissimo!
Buon primo maggio,
con amore sorello