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Lettera della Città dell’altra economia

Monica Di Sisto
11 Giugno 2012

Pubblichiamo la lettera aperta del consorzio Cae ai «nuovi» vincitori del bando che, dopo l’inciucio e l’alleanza di Aiab con la destra, vorrebbe assegnare gli spazi dell’ex mattatoio. La lettera convoca un’assemblea pubblica per venerdì 15 giugno alle 18 dal titolo «Fare l’altra città: costruire servizi locali, connessi e aperti per l’altra economia».

LETTERA APERTA AI VINCITORI DEL BANDO E ALLA CITTA’

La Città dell’altra ecomomia: vecchio e nuovo tra chiacchiere e fatti. Nomi, cognomi e appuntamenti.

Scriviamo questa lettera dopo l’apertura delle buste del bando che vorrebbe l’assegnazione clientelare, per sei anni, della Città dell’altra economia di Roma a un cartello di realtà (Aiab Lazio, Agricoltura Nuova, coop. 29 giugno, coop. Integra) che si proclamano “il nuovo” rispetto a una cosiddetta «vecchia gestione». Vorremo rivolgerci, con questa lettera aperta, alle organizzazioni che hanno scelto di salire a tutti i costi sul carro dei vincitori annunciati ignorando (speriamo) la consistenza della compagine che si trascinano appresso. Vorremmo, poi, rivolgerci, alle forze politiche cittadine che proclamano di voler costruire un’alternativa a questo modello-Roma di alemanniana pratica, per verificare che cosa sono disposti a fare per dimostrarlo con i fatti. Ci rivolgiamo, infine, ai media e ai cittadini, per chiarire con i fatti i contorni della vicenda, dare nomi e cognomi dell’inciucio, seminando, a nostro avviso, buona informazione.

La «vecchia gestione» e l’Aiab Lazio

Nella cosidetta «vecchia gestione» (2007-2010) Aiab Lazio è stata alla vicepresidenza del Consorzio Cae, determinandone gli indirizzi e le scelte economiche e culturali dato il peso specifico dell’associazione. Un Consorzio che si è costituito e si è strutturato su una prospettiva di futura gestione complessiva della Cae e dove l’apporto di lavoro era per lo più volontario. Nello stesso periodo, però, il Comune di Roma assegna all’Ati Equipe (formata da Ctm Altro Mercato, Pangea/Niente Troppo, Coin e Aiab Lazio) per la somma di 270.000 euro la gestione dei servizi di valorizzazione della Cae (comunicazione, promozione, diffusione, eventi e coordinamento segretariato) che ad un analisi dei fatti non si sono rivelati in alcun modo adeguati. In sintesi, da un lato il Consorzio Cae (con Aiab al suo interno) cercava volontariamente di promuovere la Cae e l’altraeconomia a Roma, mentre dall’altro l’Aiab, lo faceva poco e male utilizzando fondi pubblici. Infine nello stesso periodo la cooperativa Agricoltura Nuova era nell’Ati per la gestione dei servizi di ristorazione.

Il passaggio

Quando sono finiti i soldi del finanziamento pubblico, si sono rese evidenti le diversità di approccio. Un numero maggioritario di imprese e associazioni aderenti al «vecchio» Consorzio Cae ha messo a verifica il lavoro svolto, facendo autocritica pubblicamente e invitando la società civile cittadina a discuterne. Si sono, quindi aperti nuovi spazi di partecipazione a nuove realtà del territorio e settori dell’economia sociale, si è investito direttamente per assicurare le spese ordinarie di gestione dello spazio e per la promozione e la nascita di nuovi progetti. Viene promosso un Tavolo di progettazione partecipata per il rilancio della Città dell’Altraeconomia. Nasce il Cae 2.0.

Altro percorso decide di fare Aiab Lazio, uscendo dal Consorzio e aprendo una trattativa bilaterale con l’assessorato ai Lavori pubblici e alle Periferie del Comune di Roma per l’affidamento complessivo dello spazio. Trattativa non resa pubblica e neanche comunicata inizialemente ai «vecchi» compagni di strada, ma anzi iniziando riunioni con realtà vicine alla corte dell’assessore Ghera e del suo entourage…. verso l’inciucio.

In questa fase altre realtà del Consorzio, come la rete delle botteghe del commercio equo «Roma Equa e Solidale» dinanzi alla difficoltà di fare economia senza una prospettiva di medio termine, decidono di uscire dalla Cae, ma continuando a lavorare alla costruzione del tavolo di progettazione partecipata Cae 2.0. Diversità di approccio dunque dove c’è chi si muove intessendo reti solidali perchè l’altraeconomia possa dare risposte complesse e globali, e c’è chi semplificando ricorre alle modalità dell’economia dominante dove pesa la liquidità disponibile e l’accordo clientelare.

Il presente e i nuovi ‘compagni’ di strada

Ad oggi, sotto la regia di Legacoop Lazio, i vincitori del bando di gestione sono un insieme di cooperative che comprendono oltre l’Aiab Lazio, le cooperative Agricoltura Nuova, 29 giugno e Integra. Quest’ultima indicata come la moneta di scambio per ottenere l’assegnazione della Cae.

La cooperativa Integra

La cooperativa Integra è protagonista del dossier redatto dal Coordinamento nazionale delle Comunità d’accoglienza Cnaca che solo qualche mese fa ha denunciato come, da 8mila euro di turnover del 2008, oggi Integra, con alleanze «a panino», analoghe a quelle utilizzate per il bando Cae, nel campo della tossicodipendenza, si sia portata a casa la gestione di importanti servizi letteralmente sfilati alle realtà sociali che li gestivano da anni con efficienza ed efficacia. Il merito? È un fatto che l’amministratore unico di Integra è una vecchia conoscenza di Giorgia Meloni dai tempi della militanza in Azione Studentesca. Leggiamo dal rapporto Cnca: «La Coop. Integra si aggiudica, in partenariato con il Ceis, una struttura complessa come la Comunità Terapeutica di Città della Pieve. Nel 2008 aveva 8.000 euro di fatturato e a oggi può vantare una sola esperienza nelle dipendenze maturata nel 2011/2012 e finanziata dall’Act (Agenzia comunale per le tossicodipendenze). Con quali meriti Integra si è guadagnata tanta fiducia? Sarà un caso che da allora la cooperativa Integra vince tutto? Infatti, la coppia Ceis-Integra batte le cooperative il Cammino e Folias (anch’essa aderente al Cnca) anche in un bando emesso dal Comune di Carpineto Romano per la prevenzione delle tossicodipendenze; ma la cosa strana è che i punti per vincere li prende il Ceis, mentre i soldi li prende la cooperativa Integra (87% del budget)».

Secondo lo stesso modus operandi la cooperativa Integra è già stata insediata nella Cae dal sindaco: gestisce, infatti, da circa due anni i servizi di segreteria per conto del Comune presso la Cae, con un’assegnazione diretta da parte del Comune, denunciata a suo tempo dal Consorzio Cae 2.0, in quanto secondo il bando di assegnazione originale era previsto che questo servizio alla fine della gestione dell’Ati Equipe fosse affidato al Consorzio stesso.

Altri sostenitori poco chiari: Larus Nuoto e Opes

Tra le organizzazioni sostenitrici del bando-inciucio troviamo anche la Larus nuoto e Opes: il marito e il segretario di Laura Marsilio (PDL Roma) fanno parte del Cda della Larus; mentre il segretario nazionale della Opes è Juri Morico il presidente di Integra. Larus nuoto è stata coinvolta, ai tempo dei mondiali di nuoto, da numerose azioni di cittadini contro le speculazioni nate all’ombra di quella manifestazione, ad esempio relative all’area Ex-Snia.

La Città dell’altra economia è uno spazio pubblico?

La domanda, ora, sorge spontanea: davvero tutte le degne organizzazioni aderenti alla nuova cordata vogliono avallare questo andazzo? Davvero chi è vicino alle denunce del Cnca per le tossicodipendenze, accetta di dimenticarle per partecipare alla spartizione della Cae? Davvero questo bando indecente non deve e non può essere fermato, e questa ennesima rapina di cose pubbliche impedita?

La Città dell’Altra Economia è uno spazio pubblico, partecipato e gestito dal basso.

Il Comitato di sostegno alla Cae 2.0

Ecco i nomi di chi sta da mesi lavorando al rilancio delle Cae ed al suo utilizzo pubblico e partecipato.

1. Occhio del Riciclone coop.

2. Associazione La Strada

3. Fair coop.

4. Slogin coop.

5. Agricoltura Capodarco coop.

6. Equobio coop.

7. Capo Horn coop.

8. Energetica coop.

9. Terre coop.

10. Associazione Cantieri Comuni

11. Binario Etico coop.

12. Associazione A Sud

13. Associazione Solidarius Italia

14. Cgil Roma e Lazio

15. Associazione Reorient

16. Stand Up coop.

17. Upter sport

18. Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca)

19. Forum del Terzo Settore

20. Associazione Libera

21. Blow Up coop.

22. Il Solco coop.

23. Associazione Nuova Bauhaus

24. Associazione Ailicos

25. Movimento Quinto Stato

26. Radio Popolare Roma

27. Associazione Spot the Difference

28. Associazione Meltingpro

29. Gruppo d’acquisto solidale Testaccio

30. Forum Pace

31. Wwf Lazio

32. Greenpeace Roma

33. Legambiente Lazio

35. Ass. Altramente

36. Rete Operatori Nazionali dell’Usato (Rete ONU)

37. Studenti Accademia di Belle Arti

38. redazione di «Comune» (www.comune-info.net)

39. Cogisco

40. Slow food Roma

Comments

  1. aurelio di domenico says

    11 Giugno 2012 at 17:38

    siete dei benemeriti

    Rispondi
  2. Silvia says

    12 Giugno 2012 at 17:26

    Ciao,
    Non ho frequentato molto la CAE ma mi chiedevo se il Riccardo Troisi nella vostra redazione è lo stesso Riccardo Troisi che è stato presidente del consorzio della CAE … Spero proprio di essere smentita altrimenti piú che “buona informazione” potreste fare giusto il tg di rete 4 sotto Berlusconi…

    Ps. Comunque largo ai prossimi e all’AIAB chè la gestione della Città Dell’Altra Economia – fatto salvo il negozio bio – è stata un pianto.

    Rispondi
  3. Citta Invisible says

    12 Giugno 2012 at 18:22

    Gentile Silvia, ha una concezione alquanto verticistica delle organizzazioni sociali. Fa un po’ ridere immaginare il nostro Riccardo Troisi all’interno del consorzio Cae e ora nella redazione di Comune alle prese con imposizioni di vario tipo.

    Sarà forse perché non frequenta molto la Cae (il che dovrebbe spingerla a essere un po’ più umile) ma evidentemente non ha seguito le autocritiche delle persone che hanno gestito il consorzio in questi anni. Certo non tutti hanno fatto autocritica, ad esempio quelli di Aiab che pure sono stati nelle vicepresidenza per molto tempo ed erano nell’Ati che ha gestito 270.000 euro (soldi pubblici, insomma anche i suoi) per la gestione dei servizi di valorizzazione della Cae. E si è persa anche il lavoro volontario di decine di persone che hanno cercato di mantenere vivo, nonostante tutto, quello spazio pubblico mentre il Comune si divertiva ad approvare proroghe bimestrali, impedendo di fatto qualsiasi programmazione seria.

    Insomma, stia tranquilla, nessuno la smentisce e lasci stare il berlusconismo. A proposito di smentite e di destra, ci tolga una curiosità: sa per caso se qualcuno ha mai smentito la denuncia dell’«inciucio» e dell’alleanza di Aiab con la destra fatta da diverse persone e organizzazioni prima della presentazione dei risultati del nuovo bando?

    In ogni caso confermiamo quanto scritto in altre occasioni: le critiche che scivolano nell’offesa saranno eliminate da questo sito.

    LA REDAZIONE DI COMUNE

    Rispondi
  4. Silvia says

    12 Giugno 2012 at 19:14

    Gentile redazione,

    Quindi mi confermate che il Riccardo Troisi della vostra redazione è stato il presidente del precedente consorzio CAE. (E quindi, indirettamente, avvalorate la mia pulce nell orecchio che le affermazioni da voi fatte, a mio parere, cosí poco misurate, potrebbero essere faziose).

    I giornalisti poi li fate voi, quindi siete sicuramente piú aggiornati di me sul fatto se l’inciucio è stato smentito o no … Se di inciucio poi si tratta, visto che a definirlo così siete voi.

    Tra l’altro, da cittadina comune, usando il vostro metro logico, (e facendomi un’opinione sugli scarsi risultati raggiunti nella scorsa gestione), l’ “inciucio” mi sembrerebbe piú verosimile nello scorso bando in cui hanno vinto solo associazioni di area di sinistra con giunta Veltroni, mentre stavolta mi sembra abbiano vinto principalmente associazioni di sinistra con giunta di destra.

    Saluti

    Rispondi
  5. Francesco Fambrini says

    12 Giugno 2012 at 22:15

    Cara Silvia,
    non so se la CAE come gestione è stata un pianto, ma certamente lo è stata l’AIAB sotto la presidenza Ferrante. Visto che riusciva ad essere rieletto con spaccature epocali, visto che i soci Aiab, in particolare le aziende certificate, non sapevano neanche della sua esistenza, visto che Aiab, fino a prova contraria, durante la scorsa gestione della CAE era in prima fila, esattamente come Altromercato, a contribuire ai risultati di quell’esperienza.
    Lei ha inizialmente chiarito che non ha frequentato molto la CAE. Non si preoccupi, me ne sono accorto. Più che altro eviti di scrivere per sentito dire, potrebbe essere una nota di merito a suo favore
    Cordialmente

    Rispondi
  6. Silvia says

    13 Giugno 2012 at 06:59

    Gentile Francesco,
    Mi chiedo, perchè rispondere a me se vuole fare un attacco diretto ad Andrea Ferrante?
    E poi, perchè ce l’ha tanto con Ferrante, è socio AIAB? Perchè altrimenti eviti di dare giudizi su cose che non conosce … Comunque, fianiamo qui
    Sempre cordiali saluti,
    Silvia

    Rispondi
  7. Anna says

    13 Giugno 2012 at 09:43

    Due semplici ragioni per le quali questa lettera aperta mi pare alquanto scorretta e incoerente nonostante si voglia “seminare buona informazione”.

    Il Consorzio CAE 2.0 perchè non dice cha al bando vi ha partecipato?
    E’ un dato di fatto che il raggruppamento arrivato secondo al bando per la gestione della CAE è composto da:
    Ecosistemi s.r.l. (società di consulenza ambientale come capofila. A proposito, ma i regolamenti dell’Altra Economia non vietano questa tipologia di società);
    Agricoltura Capodarco s.c.s. (attuale gestore del ristorante, anche se solo nei weekend); Biosolidale Distribuzione s.r.l. (società collegata a Capodarco, vale il discorso di sopra sulla forma societaria);
    Equobio Cooperativa di consumo (attuale gestore del bar);
    Stand Up società cooperativa (società di emanazione di Action);
    A Sud Ecologia e cooperazione onlus (presieduta dall’attuale vicepresidente del Consorzio CAE 2.0, che simpaticamente ha dichiarato al Corriere della Sera il 12 aprile scorso “al consorzio non interessa questo tipo di attività” riferita al bando… Si era evidentemente dimenticata che la settimana prima aveva firmato per presentarsi proprio allo stesso bando…).

    Ai lettori il giudizio su questo stile di comunicazione e di comportamento.

    La seconda ragione che mi pare altrettanto scorretta è il modo in cui si conclude la lettera aperta, e cioè con l’elenco delle organizzazioni che hanno aderito al Consorzio CAE 2.0, metterle così in fondo è come se firmassero la lettera stessa, ma così non è, basta chiedere ad alcune di queste se hanno potuto visionare la lettera prima della pubblicazione. Anche perchè gli elementi diffamatori sono così ampi che gli autori e sottoscrittori devono essere consapevoli delle possibili conseguenze.

    Anche qui ai lettori giudicare se questo è un modo corretto, coerente di fare “buona informazione”

    Rispondi
    • Adele says

      13 Giugno 2012 at 15:04

      Per una “buona informazione” sarebbe possibile avere almeno una sintesi del progetto che è arrivato secondo? e anche capire chi è Ecosistemi srl, il suo legame con il mondo dell’altra economia visto che diversi consorziati 2.0 si sono affidati a lui per presentare il bando?
      grazie
      Adela

      Rispondi
  8. mauro says

    13 Giugno 2012 at 18:14

    Il Consorzio Cae non ha partecipato al bando per molte ragioni che siamo disposti a discutere ancora pubblicamente come abbiamo fatto e comunicato da mesi (a questo proposito invitiamo tutti e tutte all’assemblea cittadina che terremo il 15 giugno alle ore 18 alla Cae).
    Le società che hanno partecipato al bando lo hanno fatto in modo autonomo e nella libertà di scelta dettata dalla loro compagine sociale e di scopo.
    Non nascondo che queste scelte dei singoli soci hanno determinato ed animato intense discussioni all’interno del Consorzio Cae della serie «tutti per uno? o no?». Ma questo a mio giudizio conferma il carattere aperto, pubblico e partecipato del percorso che il Consorzio da tempo ha scelto di fare. Aggiungo una nota, superflua a i fini della diatriba in corso, ma utile per chi è sensibile alle modalità: le società e imprese arrivate seconde proposero al Consorzio Cae una serie di incontri per condividere il progetto che andavano a presentare; come Consorzio abbiamo fatto presente che è il progetto Cae 2.0 quello che riteniamo vada realizzato negli spazi della Città dell’altra economia essendo il frutto di una progettazione ampia, aperta e partecipata iniziata nel gennaio 2011 e ancora in corso. L’altra cordata, quella che noi chiamiamo «inciuciona», si è ben guardata dal farci avere anche solo uno schema del progetto che avevano in mente, nonostante le parole del presidente di Legacoop Lazio Servizi (che ha curato la costituzione della cordata) che ci assicuravano che presto lo avremo potuto visionare.
    Il Consorzio Cae in questa fase di rilancio, di inclusione e di resistenza ha potuto constatare un atteggiamento arrogante (le accuse all’incapacità gestionali come spiegato nella lettera aperta sono maliziose se non false), poco trasparente ed elusivo di alcuni soggetti anche vicini al nostro percorso.
    Crediamo che ci vada riconosciuta la cocciutaggine di voler a tutti i costi (e per ora ne abbiamo sostenuti molti) mantenere la Cae uno spazio pubblico, dove non ci sia un progetto di solo quattro imprese (per di più invischiate in relazioni poco chiare) ma un progetto aperto, partecipato e pubblico.
    Siamo consapevoli che questo approccio pesta i piedi a chi ha una visione attenta a difendere gli interessi di pochi, anche se «più bravi» e «più forti» di noi.
    Di nuovo, vi invitiamo tutti a partecipare più o meno criticamente all’assemblea «Fare l’altra città» che si terrà alla Cae il 15 giugno ore 18.

    Un saluto, Mauro (presidente Consorzio CAE2.0)

    Rispondi
  9. Anna says

    13 Giugno 2012 at 22:29

    Mi pare tutto chiaro e ringrazio il presidente del Consorzio CAE 2.0.
    Quindi per “progettazione ampia, aperta e partecipata” si intende una progettazione così ampia, così aperta e così partecipata fino al punto che importanti soggetti del consorzio (dal punto di vista economico, politico e dirigenziale) decidono di partecipare al Bando contro il volere dello stesso Consorzio.
    Che dire? Un vero e proprio modello da seguire per gestire e rilanciare la Città dell’Altra Economia…

    Rispondi
  10. Rosa De Masi says

    15 Giugno 2012 at 09:58

    Ma non siete capaci nemmeno a leggere? Non è l’aiab lazio ad aver vinto il bando pubblico bensì l’Aiab nazionale (federale). E’ scritto sul sito del comune, è scritto sul sito della’aiab, http://www.aiab.it, è scritto nei risultati PUBBLICI del bando PUBBLICO. Non sapere nemmeno di cosa state parlando. Pressapoccaggine e “ignoranza” (nel senso letterale di chi non sà), solo questo vedo e sento. Imparare a “perdere” e a ripartire dai propri “eerori” sarebbe stato utile per voi, ma evidentemente non ne siete capaci. Vado errata o mi è stato detto che lunica realtà della c.a.e. ad aver concesso contratti a TEMPO INDETERMINATO ai propri lavoratori sia stato Spazio Bio? E nel apssato contratti regolari a tempo determinato sia stata Equipe che gestiva con cortesia e gentilezza i pochi servizi che il Comune all’epoca consetiva di gestire? Voi che tipo di contratti avete fatto negli anni ai vostri “collaboratori”?? Ringrazio Anna, Adele, Silvia, Aurelio, i nomi qui sopra per vare fatto tutti la stessa domanda: ma dov’è il vostro progetto? dov’è pubblicato? perchè non avete partecipato al bando? E soprattutto perchè siete così accaniti con le realtà associative e non, neovincitrici? Cosa vi hanno fatto o credete abbiano fatto per diffamarli (perchè di diffamazione si tratta!) con così tanto accanimento? Comunque ci vediamo stasera alle 18 alla Vostra assemblea pubblica così potrete dirci vis-à-vis e non con sterili parole (come quelle che usate di solito) come mai tanta ira con chi ancora non ha nemmeno “iniziato” il proprio nuovo compito… A stasera cari.
    Rosa De Masi.

    Rispondi
  11. Citta Invisible says

    15 Giugno 2012 at 23:00

    Gentile, si fa per dire, «Rosa» (oppure dovremmo chiamarla con il nome e il cognome del suo indirizzo di posta elettronica?), ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma a noi sembra che purtroppo il problema principale denunciato dalla lettera aperta della Città dell’altra economia, l’inciucio con la destra, resti sempre lì. Indifendibile. Un umile suggerimento infine: lasci stare i messaggi qui pubblicati e i loro «diversi» autori, capita anche che a nomi diversi (spesso senza cognome) corrispondano indirizzi Ip e Host identici…
    La redazione di COMUNE

    Rispondi
  12. paola says

    16 Giugno 2012 at 16:39

    a me, un pò mi si conosce, non mi servono pseduonimi.
    quello che mi viene da dire è che lo spettacolo offerto da questo “dibattito” è tanto deprimente quanto lo stato in cui versa quel meraviglioso progetto e quel luogo che si chiamava Città dell’Altraeconomia”…..

    Rispondi
  13. daniela degan says

    19 Giugno 2012 at 20:43

    Sono a dir poco basita delle cose che leggo …. conosco bene il progetto della Cae e la fatica che tutte e tutti noi abbiamo messo nel tentativo direi titanico di portare avanti un progetto unico nell’Europa senza soldi e a forza di braccia (volontarie). Vorrei ringraziare proprio i compagni e le compagne di strada (Mauro, Marzia, Maya, le nostre amate Federiche, Monica, Riccardo, Ruggero, Giulio, Roberta, Gianfranco, Annarita, Gianluca, Matteo, Alberto, le attrici del naufragarmedolce, la cooperativa Zingari …. ) ….. e mi ricordo le assemblee, le riunioni del consiglio allargato (fin dal 2007) e anche prima (2004) le riunioni del Tavolo dell”altraeconomomia ….. e mi ricordo tutti gli interventi di quelli che dicono di essere nuovi.
    Che ridere! Nuovi … mi ricordo di come agivano il loro peso economico e la loro strategia … dal 2007 … me lo ricordo bene visto che spesso facilitavo le assemblee …. e bloccavano le iniziative e le idee … anche creative ….
    vorrei sapere tanto cosa pensano i contadini di questi salvatori …. ahhhha si proprio vorrei sentirli … Si tratta di capire quale tipo di paradigma scegli … se orizzontale o verticale … e per la costruzione di nuove società ci vuole tempo… e pazienza …..

    Non vedo buoni auspici in questo che dicono essere il nuovo … non ne vedo e per quanto mi riguarda userò tutte le mie relazioni politiche (mai partitiche), amicali, di rete delle alternative perchè possa espimermi sulla base della mia esperienza di quello che sento dal profondo del cuore di questo tradimento!

    un tradimento che è stato preparato con cura e a regola d’arte …. non si deve mai credere a chi facendo credere che è un amico …. non si è nemmeno curato di abbracciare i principi dell’altra economia …. se ci fosse ora il bando vinto nel 2007 la lega coop e l’ Aiab nazionale non avrebbero portuto partecipare e se del caso sarebbero stati esclusi ….
    che roba ….. e poi resta non risolto il problema di queste alleanze destre ….

    Come potranno sostenere un progetto con un fatturato così elevato se non svedendo (e quindi privatizzando) uno spazio destinato ad essere pubblico?
    questa è la domanda di fondo ….. come sempre c’è chi approfitta dei beni comuni e degli spazi un tempo pubblici per il mero profitto personale o di azienda …..
    Tutto assurdo ….. e i furbi stanno incassando …. e alla grande!

    Selvaggiamente vostra!

    Rispondi
  14. Marco Sassi says

    16 Agosto 2012 at 14:32

    Una delle cose piu’ amare che ho letto negli interventi che mi hanno preceduto è la denigrazione nei confronti di chi si è aggiudicato il bando. Cari signori, in democrazia si partecipa e si vince e si perde. Non saper perdere apre la strada a sistemi che mi fanno solo ricordare il passato. La denigrazione a Ferrante, che è una persona limpidissima e fuori da ogni chiacchiera, è un gran brutto modo per coprire le proprie interne incapacità di costrure un progetto migliore e con capofila di pari accredito rispetto ad Aiab, con tutto rispetto per Ecosistemi Srl, che certo non è rappresentativa nè della “sinistra”, nè dei Beni Comuni, quanto piuttosto di una (legittima) aspirazione imprenditoriale, che purtroppo non è stata premiata. Ma conocrrere a un bando significa accettarne le regole, compreso il fatto che , come alle Olimpiadi, si arriva secondi, magari solo per una frazione di secondo .
    Da frequentatore della CAE mi aspetto una riforma sostanziale del periodo di scivolamento degli ultimi anni, e assicuro alla nuova gestione la mia prossima frequentazione, ovviamente condizionata al raggiungimento degli obiettivi e dei risultati previsti nel Bando; se mancheranno toglierò il mio personale appoggio, ma di certo oggi mi metto dalla parte della democrazia. Marco Sassi

    Rispondi

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