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Riprendiamoci il cibo

Riccardo Troisi
15 Aprile 2013
425700_526492000708217_1880562906_nI  Gruppi di acquisto solidale crescono sempre più in Italia. Per capire come cambiano e come si organizzano avviamo alcune interviste a persone che fanno parte dei Gas. Questa volta abbiamo incontrato  Gabriella D’amico del Gas Laurentina di Roma.

Come nasce il vostro Gas? Chi vi partecipa?

Il Gas Laurentina nasce col nome della strada che attraversa i nostri campi e dal centro della città porta fino al mare. E’ stato scelto questo nome perché ci piace pensare che si crei una rete di economia solidale intorno alla Laurentina, strada a vocazione agricola sin dai tempi lontani e in cui ancora sopravvivono antiche tradizioni contadine. L’idea di creare un Gruppo d’acquisto solidale nel nostro quartiere è nata una sera, durante una cena tra giovani del quartiere Fonte Laurentina, con l’intento di riunire le forze e creare un punto di rottura con lo sfrenato consumismo e la cementificazione selvaggia che sta distruggendo le nostre terre. Ora siamo più di cento iscritti, con prevalenza di giovani e famiglie.

In quale modo avete scelto i produttori e i prodotti?

La scelta dei produttori è partita conoscendo le cooperative agricole biologiche di zona e le piccole realtà contadine, per  poi scegliere quelle che hanno una filiera etica e che rispettano l’ambiente. Valutiamo anche cooperative e associazioni del commercio equo e solidale, in particolare per la spesa generalista, cioè zucchero, caffè, the, per l’abbigliamento e per le produzioni artigianali, come il cioccolato di Equoland. La valutazione dei produttori è continua e attenta e così la verifica del rispetto dei criteri di equità e trasparenza della filiera di economia solidale.

Come operate in pratica?

Abbiamo una mailing list per raccogliere gli ordini, un sito internet e il gruppo facebook per diffondere le informazioni e gli eventi. Ma fondamentali momenti della vita del Gas Laurentina sono le riunioni mensili, le consegne settimanali, gestite dalle persone referenti dei singoli ordini e poi le visite ai produttori, contestuali a momenti conviviali, nonché la partecipazione agli eventi come Tuttaunaltracosa, la fiera nazionale del commercio equo e solidale. 

Quali progetti portate avanti?

Principalmente di formazione e sensibilizzazione. Organizziamo incontri di finanza etica, sull’agricoltura biologica, di commercio equo e solidale in collaborazione con l’asssociazione Botteghe del Mondo, ma anche sulla raccolta differenziata, oltre alle visite ai produttori con i quali abbiamo un rapporto di fiducia e di cui verifichiamo il rispetto dell’eticità della filiera.

Quanto è importante il valore dell’ autogestione  per il vostro gruppo?

L’autogestione è intesa nel senso di organizzare e pianificare insieme le attività del Gas e gli incontri di rete a cui partecipiamo, piuttosto che quelli di formazione che promuoviamo. E ‘un valore fondamentale che esprime appieno le sue potenzialità quando entriamo in contatto con la rete dell’economia solidale che valorizza le relazioni di un territorio e di cui il Gas è uno degli attori principali.

Cosa pensi ci sia bisogno oggi a Roma per favorire la cultura e la pratica dei Gas a Roma?

Servono formazione e informazione, sul territorio e ai giovani, un’informazione che esca dai canali spesso autoreferenziali di associazioni e cooperative per arrivare a tutti i cittadini. Perchè ciascuno possa scegliere consapevolmente per quale economia impiegare il proprio denaro.

Quali relazioni avete con altri Gas?

Gas Laurentina è nato con l’intento di stare in rete con gli altri Gas sin dall’inizio. A livello territoriale siamo andati a conoscere le realtà vicine a noi e abbiamo organizzato da subito anche incontri sul commercio equo e solidale, finanza etica e mappatura dei gas, presso le università e al Teatro Valle occupato, invitando gli altri Gas della rete e i cittadini tutti. Abbiamo contribuito anche a far nascere Valle a Gas, il gruppo di acquisto del Teatro Valle occupato. Partecipiamo attivamente alle riunioni della Rete gas e agli eventi/riunioni nazionali.

Primo scarico arance!Come ti sembra il  rapporto tra i Gas con gli altri attori del territorio?

Le realtà dei diversi Gas romani sono molto variegate, ce ne sono tanti che organizzano eventi e incontri in collaborazione con gli altri attori dell’«altra economia» del territorio ed altri invece che sono più chiusi e si concentrano molto sui loro obiettivi interni. Credo ci sia molto lavoro ancora da fare per stimolare lo sviluppo dei Distretti di economia solidale e quindi delle Reti di Economia solidale, come in altre parti d’Italia, ma siamo sulla buona strada e con la collaborazione e l’energia di tutti la situazione sta decisamente migliorando!

Leggi anche:

Tracce di economia solidale [Dossier]

La spesa che cambia il mondo

E ora i Gas fanno sul serio

Crescono i Gas nel Lazio: sono 160

Se i risparmiatori acquistano un’azienda bio

Gruppi di acquisto fotovoltaico

Le università popolari del dopocrisi [Serge Latouche]

L’agricoltura bio nei quartieri popolari

Parmigiano solidale e reti filanti

Le olive si raccolgono insieme

Testaccio ha il suo Gas Meticcio

Comments

  1. cristina galasso says

    15 Aprile 2013 at 17:21

    Bell’intervista. E’ importante che gli stessi gruppI Gas si raccontino e raccontino quello che fanno, come lo fanno… A questo proposito segnaliamo un numero della rivista online di Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana dedicato proprio ai Gas e alle tante forme di economia solidale. Buona lettura! http://pluraliweb.cesvot.it/tag/economia-solidale

    Rispondi

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