Come e perché nasce una rete alimentare corta, locale, biologica tra i produttori della valle del fiume Oreto, ricca di una grande bioversità da proteggere, e i consumatori del territorio palermitano. Si tratta di un’iniziativa del Comitato Fa’ la Cosa Giusta! Sicilia all’interno delle attività del Patto di Fiume e di Costa del Fiume Oreto

Nasce a Palermo, già all’inizio del periodo estivo del 2022, il Gruppo di lavoro: Oreto C.A.S.A. (Comunità Agroecologica a servizio dell’Agricoltura). Si propone di costruire tra i produttori del bacino dell’Oreto e i cittadini consumatori del territorio palermitano una rete alimentare corta, locale, biologica e di piccola scala, in una prospettiva di percorso per attuare un sistema agroecologico con l’obiettivo per i produttori di non fare perdere l’incredibile biodiversità della Valle dell’Oreto (260 specie circa), di ottenere, con il metodo agroecologico, maggiore produttività per unità di superficie, di efficienza nell’uso nelle risorse, di produzioni più durevoli e di maggiore qualità, programmazione delle produzioni e riduzione dei livelli di perdite e di sprechi, risparmio energetico e con l’intento per i consumatori di utilizzare prodotti freschi, locali, di alta qualità, con diminuzione degli sprechi e degli scarti e l’aumento di conoscenza della biodiversità del territorio e miglioramento della propria salute).
Per attuare questo intendimento, è stato necessario, come in altre esperienze nazionali, lavorare per costruire una Comunità Agroecologica a Servizio dell’Agricoltura che, in filiera corta, riesca ad implementare nel territorio un Piano del Cibo sostenibile ed inclusivo che parta da :
- Conoscenza del territorio e delle realtà esistenti (produttive, trasformative, di distribuzione locale e di logistica) attraverso mappature georeferenziate che facciano conoscere ai cittadini nuove catene alimentari corte, locali ed a piccola scala;
- Ascolto degli agricoltori per individuare criticità ed ostacoli allo sviluppo territoriale (disponibilità di irrigazione, distribuzione e limitazione delle perdite, regime autorizzativo, influenza del sistema depurativo-fognario sulle produzioni, limitazioni ed ostacoli alla distribuzione diretta ecc.);
- Riacquisizione di saperi, competenze, sistemi di produzione e conoscenze che sono andate perdute nell’attuale sistema di mercato;
- Interazione con l’amministrazione regionale, attraverso il tavolo istituzionale Agroecologia e Agricoltura Biologica, per il sostegno ad un eventuale percorso agroecologico sulla scorta della Legge Regionale 21/21 sull’Agroecologia e le relative norme attuative, per eventuali progetti o certificazioni nel merito e sulla scorta degli indirizzi della politica comunitaria (green to deal, farm to fork, direttiva sulla biodiversità ecc… fondi per l’asse di Coesione del PNRR).

Con l’obiettivo generale di:
- Creare un nuovo immaginario produttivo della Valle dell’Oreto;
- Concorrere alla costruzione di un nuovo sistema alimentare basato sulla sovranità alimentare e l’indipendenza energetica;
- Costruire luoghi di conoscenza e di acquisizione per un cibo fresco, di stagione e locale;
- Strutturare luoghi dedicati d’incontro tra produttori e consumatori non solo di vendita dei prodotti, ma di costruzione di conoscenza e di incontro personale.
- Costruire profondi legami umani tra cittadini produttori e consumatori nel contesto socio-economico della Valle, in un rapporto sempre più stretto tra città e campagna, che portino a costituire una Comunità a Servizio del territorio.
E’ stato necessario pertanto avviare, parimenti, una rete di competenze che si sono messe, nei vari campi, a servizio dei produttori locali, soprattutto quando le aziende esistenti, partendo dalle loro produzioni, abbiano desiderio di aumentare la loro offerta produttiva in termini di:
- Multifunzionalità aziendale: fattorie sociali e didattiche, accoglienza turistica, centri di diffusione culturale .
- Multifunzionalità produttiva di filiera: utilizzo degli scarti (potature , scarti di lavorazione..), start-up ecc…
Non è inoltre da sottovalutare il necessario collegamento effettuato con i corpi intermedi (Sindacati, Enti bilaterali ecc..), spesso poco considerati in questi ultimi anni, che continuano ad erogare servizi utili sia agli imprenditori agricoli che agli operatori con contratti a tempo determinato e/o stagionali.
Questa rete inoltre ha l’occasione di poter utilizzare il progetto “Fa’ la Filiera Corta e Colta” che il Comitato Fa’ la Cosa Giusta! Sicilia, con questi scopi, ha iniziato ad attuare nel territorio, per la costruzione di una Comunità a Servizio dell’Agricoltura locale, utilizzando come elemento attuativo la collaborazione con l’associazione che gestisce la struttura di Villa Filippina a Palermo (sede centrale di collegamento ), le Comunità diocesane cittadine e le loro associazioni e gruppi (Circoli Laudato Sì, di Azione Cattolica ed Agesci ecc..), le Comunità didattiche con particolare attenzione al settore Alberghiero-Turistico, le associazioni di volontariato, la struttura di botteghe di Altraeconomia e di distribuzione del cibo locale, i mercati rionali dei produttori locali.

La rete costituenda, nell’ambito delle attività del Patto di Fiume e di Costa del fiume Oreto, vista come struttura in continua interazione con il territorio, ha inoltre necessità, con il supporto di Enti di ricerca, di mappatura del territorio, di continuo monitoraggio e feed-back per la calibrazione delle azioni e verifica degli obiettivi previsti.
L’agricoltura, in questa visione sistemica, da mera attività di sfruttamento della terra per la produzione di beni materiali di uso, consumo e scambio privato viene attratta in una sfera di comprensione molto più ampia, non solo economica, ma anche sociale e culturale. Il progetto è attualmente in corso e potrà esser un esempio per altri territori e comunità.
- Presidente del Comitato Fa’ la Cosa Giusta! Sicilia
mi piacerebbe creare una fattoria didattica ho esperienza potrei sapere se vi potrebbe interessare?? ho una associazione
Una agricoltura in regimi fondiari frammentato/polverizzati è condannata ad alta redditività/ha, pena la non sostenibilità dei costi di produzione e la difficoltà a raccogliere aiuti dal regime di sostegno comuniitario.
Salve, avete contatti o riferimenti di comunità simili in Sicilia Orientale? Grazie