In modo a volte strumentale e quasi sempre astratto con la pandemia (o sindemia?), il tema della prevenzione e degli investimenti di cui avrebbe bisogno torna spesso al centro delle attenzioni. Proviamo ad approfondire con questo articolo che ricorda, tra le altre cose, che soltanto in Italia sono attribuibili al fumo oltre 93 mila morti l’anno, mentre i decessi per gioco d’azzardo pare stiano superando quelli per eroina. Ogni giorno sono invece circa 800 le persone che a livello europeo muoiono per cause dovute al consumo di alcol, inclusi molti giovani. C’è un punto che sfugge spesso in questa riflessione: lo Stato ha fortissimi interessi economici (insomma il virus chiamato capitalismo) nella vendita di alcool, tabacco e nel gioco d’azzardo. La domanda è: lo Stato si preoccupa sul serio della salute dei cittadini?
Tratta da pixabay.com
L’investimento di energie ed economico sul green pass è veramente incredibile e sembrerebbe esprimere la preoccupazione per la salute del paese e questa sarebbe una bella cosa. Se non fosse che alcune domande vengono spontanee: come mai non si investe altrettanto sulla prevenzione primaria anche nei confronti di alcol, fumo e gioco d’azzardo, che causano più di centomila decessi ogni anno, soprattutto tra le persone in più giovane età?
Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93 mila morti l’anno nel nostro Paese; più del 25 per cento di questi decessi è compreso tra i 35 e i 65 anni di età. Per quanto riguarda il carcinoma polmonare, una delle principali patologie fumo correlate, nel nostro Paese la mortalità e l’incidenza sono in calo tra gli uomini ma in aumento tra le donne: è infatti la terza causa di morte per neoplasia, dopo il tumore al seno e al colon-retto (1). Ogni giorno sono circa 800 le persone che in Europa muoiono per cause attribuibili al consumo di alcol. Il 25 per cento si verifica in età comprese tra i 20 e 24 anni. In Italia ogni giorno in media sono 48 le persone che muoiono a causa dell’alcol, oltre 17.000 ogni anno (2). Quindi oltre 100 mila decessi ogni anno dovuti a tabacco e alcol, in classi di età per altro più giovanili rispetto a quelle che colpisce il covid-19.

E poi abbiamo i decessi per gioco d’azzardo che pare stiano superando quelli per eroina. Il gioco d’azzardo è collegato a un aumento significativo anche della mortalità. Secondo uno studio pubblicato su Nature (3, 4) gli autori hanno trovato che anche bassi livelli di gioco sono associati a un danno a livello di salute generale. “Troviamo che, per esempio, tre anni prima circa la metà dei giocatori che spendono di più stavano già giocando pesantemente, mentre solo sei mesi prima, oltre il 6,9% di questi giocatori pesanti non stava giocando affatto, evidenziando la rapida accelerazione con cui alcuni individui possono passare al gioco pesante”, dicono gli autori. Il team sostiene che il gioco d’azzardo può avere un serio impatto sulla salute: “Troviamo che il gioco d’azzardo più elevato è associato a un rischio maggiore di futura disoccupazione e di futura disabilità fisica”. Questo studio è importante perché “fino ad oggi, gli studi sui danni del gioco d’azzardo sono stati limitati dalla dipendenza da piccoli campioni e da informazioni sul comportamento autoprodotte. L’analisi delle transazioni bancarie fornisce invece intuizioni uniche sulla portata e la sequenza dei danni del gioco d’azzardo a livello individuale e di popolazione, con implicazioni per la politica del gioco d’azzardo, la regolamentazione e la minimizzazione dei danni”, dicono gli autori (5).
Ma queste non sono in realtà delle novità e il punto è che lo Stato ha forti interessi economici nella vendita di alcool, tabacco e nel gioco d’azzardo (6, 7). Secondo Eurispes (Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali) l’incasso annuale per l’erario sui tabacchi si assesta intorno ai 14 miliardi di euro mentre ammontano a poco più di 1 miliardo di euro, le entrate derivanti dalle accise sui prodotti alcolici. Per il gioco d’azzardo le entrate statali in questo anno sono state pari a 11,4 miliardi, in aumento rispetto al passato grazie alla possibilità di scommettere online, modalità favorita dallo Stato proprio per evitare eccessive perdite economiche durante la pandemia.
Note
Rubrica Goccia a goccia. A scavar pietre e nutrire arcobaleni ·
Articolo illuminante.Lo stato si preoccupa solo del COVID, e fa bene a preoccuparsene intendiamoci, ma dovrebbe fare altrettanto anche per le altre cause di morte.Invece ha fatto del GP una questione ideologica, al pari di chi lo contesta, “criminalizzando” coloro che per vari motivi non vogliono vaccinarsi.Dovrebbe invece cercare di ascoltare le loro ragioni, quando ve ne sono, e i loro timori informando con vera trasparenza.Dovrebbe battersi per ottenere la sospensione dei brevetti sui vaccini e sui farmaci .Dovrebbe smetterla di comportarsi in modo paternalista.
Pardon ma mi sembra ci sia un po’ di confusione. Lo Stato, proprio per non essere paternalista, ti lascia libero di scegliere se fumare o meno, giocare d’azzardo o meno, bere alcol o meno (prendendosi è vero un po’ di soldi in tasse, a mio parere più che giustamente). Paragonare le misure per il contenimento di una pandemia ai vizi delle persone mi sembra inopportuno. Il GP non è una misura paternalista. E’ uno strumento, probabilmente migliorabile, per cercare di far convivere chi ha scelto di vaccinarsi con coloro che non lo vogliono fare, al contempo cercando di arginare la diffusione del virus.
Tutte le dipendenze sono causa di dissesto finanziario, la salute dell’individuo è basata su equilibri che turbati generano disastri psico-fisici .
Esistono i centri di disintossicazione appositi per ogni patologia, frequentarli sarebbe consigliato a chi non è capace da solo a liberarsi da schiavitù che umiliano ed impoveriscono le vittime designate e le loro famiglie !
Il covid ha fatto saltare gran parte degli screening di prevenzione e sulle malattie tempo dipendenti siamo tornati indietro di 30 anni, soprattutto per quanto riguarda la riabilitazione.
Leggete il rapporto Agenas sull’argomento e l’interessante studio ” i pazienti dimenticati” condotto dalla Sissa e reperibile on line su galileonet. Mi pare evidente che sconfiggere il covid rappresenti una priorità