Un’associazione che si richiama a Maria Montessori. Ragazzi e ragazze che interpretano lo straordinario Oh, che sarà di Ivano Fossati e Chico Buarque. Una carovana di pacifici che da diversi anni entra nelle scuole. E un’artista, Fiorella Mannoia, da sempre accanto alle lotte delle donne. “Occorre una rivoluzione culturale”, ha detto Fiorella Mannoia a proposito della violenza sulle donne, in occasione del ritiro di un premio ideato da Associazione Montessori Brescia. La giornata, qui raccontata da Luciana Bertinato, ha coinvolto diverse realtà e ha mostrato come il rifiuto di ogni violenza può essere nutrito attingendo dal mondo della cultura, dell’arte e dell’educazione

La sala gremita dell’Auditorium San Barnaba di Brescia ha accolto Fiorella Mannoia, il 28 novembre, sulle note di Oh, che sarà, il brano scritto da Ivano Fossati e Chico Buarque, interpretato dagli allievi della secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo di Padenghe a indirizzo musicale guidati dal professor Giuliano Papa. L’occasione era ghiotta: la consegna del premio “Donna straordinaria 2002”, ideato da Associazione Montessori Brescia e assegnato, nelle rassegne precedenti, a figure femminili di rilievo: Liliana Segre, Rita Borsellino, Barbara Schiavulli, Grazia Honneger Fresco, Silvia Vegetti Finzi, Francesca Del Rosso. La scelta quest’anno ha premiato Fiorella Mannoia per “il suo impegno nella società civile a favore di chi è solo e senza voce, di chi soffre e nel silenzio dell’indifferenza cerca, nel suo piccolo, di cambiare il mondo”.
Con il suo contributo artistico, riconosciuto a livello internazionale e profuso con passione, coraggio e dedizione, “Fiorella è stata più volte portavoce dei diritti umani, in particolare dei diritti delle donne e dei bambini” hanno sottolineato Rosa Giudetti e Paola Veneziani, presidente e vicepresidente dell’associazione bresciana.

Quando la musica si fa impegno civile, può divenire portatrice di “un messaggio pedagogico importante, in un momento storico in cui la violenza sulle donne e l’insofferenza nei confronti dei più deboli e degli emarginati sono diventate vere e proprie emergenze sociali”.
Roberta Morelli, assessore alle Pari Opportunità, ha elencato l’impegno della cittadina Mannoia a favore della ricostruzione dopo il terremoto in Abruzzo del 2009, la collaborazione con l’amico Gino Strada in Emergency, la campagna accanto ad Amref contro le mutilazioni genitali femminili in Kenya, la lotta contro la violenza sulle donne.
“Il mio impegno in ambito umanitario nasce da un istinto, una vocazione naturale”, ha esordito Fiorella ringraziando commossa per l’importante riconoscimento. Sul tema dei diritti delle donne la sua voce è chiara: “C’è ancora tanto cammino da fare: occorre una rivoluzione culturale vera e propria che parta dalle famiglie, entri nelle scuole e che sia supportata dalle istituzioni. La strada è ancora lunga, ma la dobbiamo percorrere insieme”.
Alle ragazze e ai ragazzi, che partecipano numerosi ai suoi concerti, Fiorella ha dedicato Quello che le donne dicono, un bel libro fresco di stampa, scritto da Roberta Marasco con le illustrazioni di Eleonora Antonioni (Feltrinelli), nato dalla collaborazione con Amref Health Africa, l’organizzazione che offre supporto alle popolazioni africane. Pagine accattivanti che narrano le storie di trenta donne, musiciste, che con le loro vite spesso difficili hanno fatto la differenza. La sorellanza tra donne e l’empatia sono da cercare perché “un vero cambiamento è possibile solo se si lotta tutti insieme per ottenerlo”, scrive Mannoia nella prefazione.
Oggi più che mai occorre attingere dal mondo della cultura, dell’arte e dell’educazione per creare una coscienza collettiva in grado di costruire un mondo pacifico e libero che ogni bambino e ogni bambina ha diritto di ereditare. È l’invito a promuovere quella “scienza della pace” cara al pensiero di Maria Montessori, così profetico e attuale, purtroppo ancora inascoltato. Nel lontano 1949 in Educazione e pace, Maria scriveva:
“Tutti parlano di pace ma nessuno educa alla pace, si educa per la competizione, e la competizione è l’inizio di ogni guerra. Quando si educherà per la cooperazione e per offrirci l’un l’altro solidarietà, quel giorno si starà educando per la pace”.

Sembra un paradosso, eppure ai nostri giorni la parola pace è quasi proibita, ci è stata rubata, sovente appare fraintesa. La guerra arruola facilmente l’opinione pubblica, la pace invece richiede razionalità, educazione, capacità critica. È faticosa e fragile, per questo bisogna farla camminare in punta di piedi con gli occhi negli occhi e le mani nelle mani.
Con questo obiettivo, insieme ad Associazione Montessori, “La carovana dei pacifici” ha promosso un percorso di riflessione giocosa da fare tutti insieme, adulti e bambini, per scoprire che la pace forse non richiede grandi eroismi, ma un costante e forte pensiero di benevolenza verso le creature e le cose che ci circondano. In questa occasione speciale di condivisione di intenti, abbiamo donato a Fiorella, e al marito Carlo Di Francesco, produttore musicale, due minuscole sagome colorate che li rappresentano in veste di artisti pacifici. Un piccolo gesto di gratitudine e un augurio per tante altre belle canzoni. Belle come la libertà, la volontà di bene per tutti, la pace.
Grazie per questa condivisione.Il premio,a mio avviso super meritato, è segno dell’importanza che la musica ha livello sociale .Fiorella Mannoia lo rappresenta con onore.