di Luciana Bertinato*
“Ci vogliono i riti”, diceva la volpe al Piccolo principe, e quello della Giornata della Memoria oggi è più che mai necessario per conoscere e ricordare gli orrori delle guerre e leggere il presente con intelligenza, senza volgere lo sguardo soltanto a ciò che è stato.
Molte volte a scuola ho raccontato a bambini e ragazzi la storia di mio padre, rinchiuso dai nazisti nel campo di prigionia di Luckenwalde nella primavera del 1945, sopravvissuto alla violenza, alla fame, alla disperazione. Ho affidato loro, con pensieri e parole leggere, un pezzetto di storia della mia famiglia (qui raccontata su L’Arena, da Paola Dalli Cani, La storia di guerra raccontata ai bimbi era quella del padre).
Impercettibile nel grande scenario della Storia, essa può essere spunto per riflettere sulla pace e la guerra, il coraggio e la paura, mettendo in relazione i fatti accaduti per capirne le cause e le conseguenze, utile anche a sostare sul presente perché i bambini, che sanno e vedono ciò che accade oggi nel mondo, di questo ci interrogano.
Nel suo Diario di Etty Hillesum, na scrittrice olandese di origine ebraica, vittima dell’Olocausto., scriveva:
“Dobbiamo informarci reciprocamente di ciò che avviene negli angoli più reconditi di questo mondo, e ciascuno deve contribuire con un minuscolo frammento, per poter formare alla fine della guerra un mosaico che copra il mondo intero”.
Mentre scompaiono gli ultimi testimoni delle guerre mondiali, mentre si chiudono porti e frontiere, si alzano muri e fili spinati e si lasciano morire bambini in fondo al mare nell’indifferenza, l’attualità della vita deve entrare a scuola e aiutare i ragazzi a porsi domande, a riflettere ad alta voce, a liberare il pensiero critico, a sviluppare la solidarietà. Siamo curiosi e pazienti, ma anche disubbidienti di fronte a leggi ingiuste che non contemplano il rispetto della vita umana.
Torniamo ad avere cura della speranza.
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Già insegnante di scuola primaria, nel 2011 è stata tra le promotrici della Rete di cooperazione educativa “C’è speranza se accade @”, un movimento d’insegnanti, educatori e genitori, molto noto ai lettori di Comune. È autrice di Una scuola felice. Diario di un’esperienza educativa possibile, scritto per Franco Angeli (con la presentazione di Monica Guerra, in questo link l’indice completo). Luciana Bertinato e la Rete di cooperazione educativa hanno aderito alla campagna Un mondo nuovo comincia da qui.
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