Chi si occupa di migranti prima o poi scopre il caso di Chiesanuova (To), perché è tra i comuni che da più tempo ha avviato progetti di accoglienza, perché grazie alla presenza dei migranti sono stati salvati i servizi di trasporto pubblico e la scuola, perché pur avendo duecento abitanti ha accolto fino a cento persone. Negli ultimi mesi questa comunità è diventata anche capofila di un prestigioso progetto europeo e ha aperto il Centro di incontro tra le culture. Insomma, da queste parti c’è tanto da fare, difficile trovare venditori di veleno al citofono

Chiesanuova, provincia di Torino, oltre seicento metri d’altezza: qui, in un comune di circa duecento anime, si parla di accoglienza solidale dal lontano 2006 e le varie amministrazioni che si sono succedute negli anni non l’hanno mai messa in discussione.
I nuovi cittadini di Chiesanuova vengono accompagnati “per mano” verso un percorso di vera autonomia, hanno una propria casa in paese, dei corsi di lingua e di conoscenza di usi e abitudini locali. È stato fatto un accordo con il ministero dell’Interno per accogliere, presso alloggi appositamente ristrutturati dal Comune e da alcuni concittadini, una quindicina di rifugiati politici provenienti non solo dall’Africa ma anche dal Medio Oriente. In questo piccolo paesino di montagna, un abitante su dieci dei duecentoventi attuali è inserito in un progetto di accoglienza del Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati (SIPROIMI) e negli ultimi anni sono nati ben quindici bambini da mamme straniere.
“Alcuni richiedenti asilo, negli anni scorsi, hanno imparato la lingua, grazie anche all’impegno di alcuni professori volontari, altri hanno trovato un’occasione di impiego in alcune aziende della zona, tutti ci dicono grazie e sono riconoscenti. Ma noi abbiamo fatto soltanto il nostro dovere” racconta il sindaco Giovanni Giachino, che oggi ha consegnato il testimone a Piervanni Trucano, eletto in una lista civica di opposizione nelle elezioni comunali del 26 maggio 2019 e che è determinato a continuare la micro accoglienza diffusa iniziata dal suo predecessore.
Dopo oltre dieci anni, oggi questo piccolo paesino – la cui amministrazione ha aderito alla Rete dei Comuni Solidali – è diventato capofila di un prestigioso progetto europeo, chiamato Townlab_MEET, che coinvolge diversi comuni e realtà. Al progetto aderiscono città, atenei e organizzazioni non governative di sei differenti nazioni europee: le municipalità di Quincinetto, Marnaz (Francia), Novo Mesto (Slovenia), Subotica (Serbia) e Kostinbrod (Bulgaria), l’Università degli Studi di Torino, l’Università di Speyer (Germania) e l’organizzazione non governativa LDA Subotica (Serbia). Il programma di lavoro di Townlab_MEET, che terminerà nel 2020, prevede la redazione partecipata e la sottoscrizione del “Townlab_MEET position paper”, un documento d’intenti contenente proposte, linee guida e buone pratiche in materia di integrazione e lotta alla stigmatizzazione degli immigrati e propedeutico alla stipula di accordi tra amministrazioni locali, università e Organizzazioni non governative. E non è finita. Grazie a contributi privati, della Comunità montana Valle Sacra, dell’Associazione nazionale comuni italiani e del ministero dell’Interno è sorto anche il Centro di incontro tra le culture, una struttura capace di ospitare oltre cento persone (cioè metà degli abitanti…) per convegni ed eventi, ma anche punto di incontro per tutta la popolazione.
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Roberta Ferruti (Rete dei Comuni Solidali), cura il blog Tra le righe.
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bATTERE IL FERRO FINCHE è CALDO.
Cosi si preparavano i ferri per gli zoccoli ed i cavalieri potevano cavalcare senza problemi per la galoppata.
Tranne il tempo che li avrebbe fermati.
Ora bisognerà ferrare la cavalcate che ,nella saggezza di Sofia,porteranno avanti la storia dell’umanità.
ECCO ALLORA IL LAVORO DA FARE CHE, TRASLITTERANDO, QUI HO DETTO…Fare scuola per ridare a ciascuno il diritto di sapere e da questo diritto l’umanità,società ormai quasi sull’orlo della fine,sentirà il SAPORE della nuova alleanza che dovremo fare rispettando,quanto dall’Alto ci viene concesso.
Vivere bene per un mondo migliore.
Essere contenti facendo il lavoro che a ciascuno spetta sino ai confini di questo pianeta perchè oltre non si può ,qui.
buon lavoro a tutti
giovanni lombardi