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La repubblica del cemento

Gabriele Bollini
03 Maggio 2013

Il Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio «Salviamo il paesaggio» è stato costituito formalmente il 29 ottobre 2011 a Cassinetta di Lugagnano (Milano). Si tratta di un aggregato di associazioni e cittadini di tutta Italia (sul modello del Forum italiano dei movimenti per l’acqua), che, mantenendo le peculiarità di ciascun soggetto aderente, intende perseguire un unico obiettivo: salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregulation e dal cemento selvaggio.

Vi aderiscono attualmente migliaia di persone a titolo individuale e 911 organizzazioni (90 associazioni nazionali e 821 tra associazioni e comitati locali), tra cui tutte le principali realtà italiane operanti nel campo della salvaguardia del territorio, dell’ambiente, del paesaggio e dei suoli agricoli, associazioni fra enti locali, urbanisti e architetti, agronomi, associazioni agricole e turistiche (l’elenco aggiornato è visibile qui).

Facciamo il punto

Da fine ottobre 2011, la rete «Salviamo il paesaggio» è cresciuta e sabato 4 maggio, a Bologna, promuove la sua assemblea nazionale. L’obiettivo dell’assemblea è tratteggiare un punto della situazione sulle azioni fin qui sviluppate, dal «censimento del cemento» alle proposte formulate al consiglio dei ministri sul cosiddetto disegno di legge «Salva suoli», fino al documento per punti prioritari trasmesso ai candidati alle ultime elezioni di febbraio e sottoscritto da una ventina di parlamentari eletti.

«Siamo consapevoli che il ruolo del Forum, attraverso le sue 150 articolazioni locali, sia diventato sempre più indispensabile perché capace di fornire risposte congiunturali alle molteplici “sfide” che la crisi economica, che colpisce in modo particolare il settore dell’edilizia residenziale, l’industria del cemento e le grandi opere, pone al Paese – spiega la segreteria del Forum in una nota – L’unica risposta plausibile è di chi, pur a fronte di questa situazione, resta consapevole che l’esigenza prioritaria è arrestare il consumo di suolo nel nostro Paese, e che un nuovo modello di «sviluppo» debba fondarsi sulla diffusione di valori diversi da quello del calcestruzzo: la Repubblica fondata sul cemento che consuma territorio non esiste più, è finita».

Inseminazione culturale

Quella di Bologna non sarà un convegno nè una conferenza ma una assemblea fortemente improntata all’operatività: ad un anno e mezzo dalla costituzione, infatti, il Forum ha ora chiaro il percorso sin qui seguito, i limiti (già preventivati all’inizio) della campagna di «censimento del cemento» e le molte azioni sviluppate in innumerevoli direzioni. Ora, però, occorre confrontarsi per decidere alcune cose prioritarie: come procedere nel lavoro di «inseminazione culturale» e rendere rigorosa la proposta censuaria permanente; come cogliere il momento economico negativo del comparto edile per rendere ancora più chiaro e improcrastinabile il nostro messaggio di stop al  consumo del suolo/territorio; come definire la possibile Proposta di legge d’iniziativa popolare ancora in bozze; come ridefinire l’assetto organizzativo del Forum, allargando le  mansioni operative a più persone possibile; come  dotarsi, infine, di un minimo di risorse finanziarie per portare avanti queste e altre sfide.

L’assemblea nazionale di «Salviamo il paesaggio», per la prima volta in Emilia-Romagna, si svolgerà dunque a Bologna, in via Stalingrado 59, presso lo spazio «Senza filtro», che rappresenta un esempio concreto di riutilizzo virtuoso del patrimonio edilizio esistente: si tratta, infatti, di una fabbrica dismessa oggi riconvertita in spazio a disposizione di gruppi e persone della città, e gestita dall’associazione «Planimetrie culturali» (qui si possono trovare maggiori informazioni sul progetto)

Tutte le informazioni logistiche si possono ricavare da qui: salviamoilpaesaggio.it.

Leggi anche:

Una colata di cemento ci seppellirà (Paolo Berdini)

Otto metri quadrati di terreni vergini vengono ricoperti di asfalto ogni secondo

Stop al consumo di suolo. Ci sono altre soluzioni  (Vezio De Lucia)

Non convince la proposta del ministro Catania di delegare alle Regioni azioni per salvare paesaggi e suoli. E’ come chiedere al gatto di Pinocchio di tenere a bada la volpe. Serve un immediato «stop al consumo del suolo» dello Stato, poi riconversione e restauro

Nulla ferma il consumo di suolo

Rapporto annuale ambiente: aumentano consumo di suolo e inquinamenti. Male Roma

Paesaggio e decrescita (Paolo Cacciari)

Oggi è possibile attivare processi di riappropriazione dei luoghi generando relazioni

 

Comments

  1. paola says

    3 Maggio 2013 at 12:10

    Vorrei sapere come la pensa il Forum riguardo agli impianti eolici industriali che stanno costruendo nei nostri crinali appenninici. Lo stop al consumo del territorio riguarda anche questo aspetto ?

    Rispondi

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